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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18218 del 11 agosto 2009
«La tutela civilistica del nome e dell'immagine, ai sensi degli artt. 6, 7 e 10 c.c., è invocabile non solo dalle persone fisiche ma anche da quelle giuridiche e dai soggetti diversi dalle persone fisiche e, nel caso di indebita utilizzazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10936 del 7 novembre 1997
«Tale «incorporazione» del predicato di titolo nobiliare «cognomizzato» nel nome, essendo stata costituzionalmente sancita (anche, ma soprattutto) in ossequio al principio di eguaglianza, comporta d'altro canto, che il predicato medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11353 del 11 maggio 2010
«In ogni caso, qualora - come accade soprattutto se il soggetto leso non è persona nota - non possano essere dimostrate specifiche voci di danno patrimoniale, la parte lesa può far valere (conformemente ad un principio recepito dall'art. 128 della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3892 del 26 febbraio 2004
«La controversia circa la validità o l'efficacia dell'atto costitutivo di una fondazione (nella specie impugnato per simulazione e per frode alla legge) rientra, anche dopo che sia intervenuto il provvedimento di riconoscimento della personalità...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 10188 del 10 maggio 2011
«Le deliberazioni assunte dall'organo di amministrazione di un'associazione non riconosciuta non sono impugnabili per violazione di legge o dello statuto da parte dell'associato, che non sia componente del medesimo organo amministrativo, salvo che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 455 del 12 gennaio 2005
«Ne consegue che tale responsabilità grava esclusivamente sui soggetti che hanno agito in nome e per conto dell'associazione, attesa l'esigenza di tutela dei terzi che, nell'instaurazione del rapporto negoziale, abbiano fatto affidamento sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11759 del 6 agosto 2002
«In tema di decadenza del creditore dell'obbligazione fideiussoria per effetto della mancata tempestiva proposizione delle azioni contro il debitore principale, allorquando la fideiussione riguardi obbligazioni aventi scadenze periodiche, il dies...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9052 del 15 aprile 2010
«In tema di promessa di matrimonio, l'obbligazione che consegue "ex lege" all'esercizio del diritto di recesso non può configurarsi come illecito extra-contrattuale, costituendo il recesso espressione di una libertà fondamentale, nè come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10351 del 19 ottobre 1998
«Le norme di diritto internazionale privato attribuiscono ai matrimoni celebrati all'estero tra cittadini italiani o tra italiani e stranieri immediata validità e rilevanza nel nostro ordinamento, sempre che essi risultino celebrati secondo le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5762 del 27 giugno 1997
«A norma dell'art. 156 c.c., il diritto all'assegno di mantenimento a seguito di separazione personale sorge, in favore del coniuge al quale questa non sia addebitabile, ove egli non fruisca di redditi che gli consentano di mantenere un tenore di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15241 del 6 agosto 2004
«In tema di separazione personale tra coniugi, il mutamento di fede religiosa — e la conseguente partecipazione alle pratiche collettive del nuovo culto —, connettendosi all'esercizio dei diritti garantiti dall'art. 19 della Costituzione, non può,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5714 del 19 aprile 2002
«In materia di affidamento dei figli minori il giudice della separazione e del divorzio deve attenersi al criterio fondamentale — posto per la separazione, dal legislatore della riforma del diritto di famiglia, nell'art. 155 comma primo c.c. (che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2210 del 28 febbraio 2000
«In tema di separazione personale tra coniugi, l'adottabilità d'ufficio, da parte del giudice, ex art. 155 c.c., dei provvedimenti necessari alla tutela morale e materiale dei figli minori (provvedimenti caratterizzati da esigenze e finalità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22238 del 21 ottobre 2009
«In tema di giurisdizione sui provvedimenti "de potestate", il trasferimento all'estero o il mancato rientro in Italia di minori figli di genitori separati non è qualificabile come illecita sottrazione all'altro genitore, allorché l'allontanamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5262 del 29 maggio 1999
«Ne consegue che, nelle scelte «di maggior interesse» della vita quotidiana del minore - quali, di regola, quelli attinenti alla sua istruzione, in relazione ai quali l'art. 155 citato prevede espressamente un dovere di vigilanza del coniuge non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14886 del 22 ottobre 2002
«L'assegno di mantenimento a favore del coniuge, fissato in sede di separazione personale, decorre dalla data della relativa domanda, in applicazione del principio per il quale un diritto non può restare pregiudicato dal tempo necessario per farlo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3202 del 15 maggio 1986
«In tema di assegno di mantenimento, nel rapporto fra coniugi separati, il principio, secondo il quale il relativo obbligo insorge dalla data della domanda dell'avente diritto (in applicazione della regola fissata per gli alimenti dall'art. 445...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19527 del 19 dicembre 2003
«In tema di assegno di mantenimento a seguito di separazione personale tra coniugi, la richiesta di emissione dell'ordine a terzi, ai sensi dell'art. 156, sesto comma, c.c., di versamento diretto a proprio favore di parte delle somme di denaro da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1810 del 18 febbraio 2000
«Pertanto, di tali accordi non può tenersi conto non solo quando limitino o addirittura escludono il diritto del coniuge economicamente più debole al conseguimento di quanto è necessario per soddisfare le esigenze della vita, ma anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9846 del 11 novembre 1996
«...denaro. La S.C., in applicazione dell'enunciato principio di diritto, ha affermato la validità della seconda convenzione, che, non avendo carattere modificativo del regime patrimoniale vigente tra i coniugi, non necessitava della forma pubblica).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7060 del 14 aprile 2004
«Il principio generale dell'accessione posto dall'art. 934 c.c., in base al quale il proprietario del suolo acquista ipso iure al momento dell'incorporazione la proprietà della costruzione su di esso edificata e la cui operatività può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8469 del 18 ottobre 1994
«L'art. 180, comma 2, c.c. attribuisce ad entrambi i coniugi esclusivamente il diritto a stipulare i contratti di locazione e, al pretermesso, le azioni di cui al successivo art. 184. Ne consegue che legittimato passivo nella controversia diretta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1252 del 2 febbraio 1995
«In tema di comunione legale tra coniugi, tutti gli atti di disposizione di beni immobili o beni mobili registrati (e, quindi, di un diritto reale frazionario su un bene immobile) appartenenti alla comunione coniugale, compiuti da uno solo dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3471 del 15 febbraio 2007
«In materia di rapporti patrimoniali. tra coniugi, il contraente che ha contrattato con uno solo dei coniugi può invocare il principio dell'apparenza del diritto, al fine di sostenere il suo ragionevole affidamento sul fatto che questi agisse anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5487 del 4 giugno 1999
«Ne consegue che, adempiuta in toto l'obbligazione nei confronti del terzo creditore, il coniuge personalmente obbligatosi ha diritto alla restituzione, da parte dell'altro coniuge, della metà della somma versata (nell'affermare il principio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6118 del 18 giugno 1990
«Nella disciplina del diritto di famiglia, introdotta dalla L. 19 maggio 1975, n. 151, l'obbligazione assunta da un coniuge, per soddisfare bisogni familiari, non pone l'altro coniuge nella veste di debitore solidale, difettando una deroga rispetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10896 del 24 maggio 2005
«Tali frutti civili si acquistano giorno per giorno in ragione della durata del diritto (art. 821, terzo comma, c.c.), a far data dalla domanda di divisione, quale momento d'insorgenza del debito di restituzione (pro quota) del bene medesimo (art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2354 del 4 febbraio 2005
«In tema di scioglimento della comunione legale tra coniugi, la norma dell'art. 192, terzo comma, c.c. attribuisce a ciascuno dei coniugi il diritto alla restituzione delle somme prelevate dal patrimonio personale ed impiegate in spese ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 658 del 26 gennaio 1988
«Il secondo comma dell'art. 232 c.c., introdotto dalla riforma del diritto di famiglia di cui alla L. 19 maggio 1975, n. 151, circa i limiti della presunzione di concepimento durante il matrimonio in caso di separazione dei coniugi, non opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25 del 10 gennaio 1989
«Tale principio manifestamente non pone in contrasto il citato art. 248 c.c. con l'art. 30 della Costituzione, sul diritto di entrambi i genitori di mantenere, educare ed istruire i figli (anche se nati fuori dal matrimonio), trattandosi di scelta...»