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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26172 del 8 luglio 2010
«L'assenza dei presupposti della scriminante della legittima difesa, in specie del bisogno di rimuovere il pericolo di un'aggressione mediante una reazione proporzionata e adeguata, impedisce di ravvisare l'eccesso colposo, che si caratterizza per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 485 del 19 gennaio 1989
«Il delitto di omicidio preterintenzionale richiede la volontarietà delle percosse e delle lesioni, alle quali consegue la morte dell'aggredito non voluta neppure nella forma eventuale ed indiretta della previsione e del rischio. Tale elemento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7097 del 16 luglio 1981
«Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale non può ritenersi assorbito in funzione di aggravante nella complessa figura del delitto di evasione aggravato dall'aver commesso il fatto usando violenza o minaccia verso le persone, giacché la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10960 del 15 ottobre 1986
«Qualora un testimone revochi o modifichi nei dibattimenti la precedente deposizione accusatoria resa in istruttoria, e successivamente ritratti la deposizione dibattimentale falsamente prestata, a seguito di giudizio immediato per falsa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2425 del 19 febbraio 1990
«Nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni restano assorbiti solo quei fatti che, pur costituendo di per sè stessi reato, rappresentano elementi costitutivi del primo: tali sono il danneggiamento, rispetto all'ipotesi di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13162 del 17 novembre 1999
«Ricorre il delitto di violenza privata e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone allorché si eccedono macroscopicamente i limiti insiti nel fine di esercitare, sia pure arbitrariamente, un preteso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9448 del 11 novembre 1983
«Nel reato di lesioni personali volontarie la sussistenza del dolo non può essere negata quante volte l'autore del reato abbia previsto che il suo comportamento avrebbe potuto determinare un pregiudizio all'integrità personale del soggetto passivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7388 del 23 luglio 1985
«I reati di percosse e di lesioni personali volontarie hanno in comune l'elemento soggettivo, che consiste nella volontà di colpire taluno con violenza fisica. L'unica differenza tra i due reati va ravvisata nelle conseguenze che la violenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41017 del 19 ottobre 2012
«Ai fini dell'integrazione dell'omicidio preterintenzionale è necessario che l'autore dell'aggressione abbia commesso atti diretti a percuotere o ledere e che esista un rapporto di causa ed effetto tra gli atti predetti e l'evento letale, senza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14063 del 13 dicembre 1986
«L'omicidio preterintenzionale richiede che l'autore della aggressione abbia commesso atti diretti a percuotere o ledere e che esista un rapporto di causa ad effetto tra i predetti atti e l'evento letale senza la necessità che la serie causale, che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 791 del 8 gennaio 2013
«L'elemento soggettivo del delitto di omicidio preterintenzionale non è costituito da dolo e responsabilità oggettiva né dal dolo misto a colpa, ma unicamente dal dolo di percosse o lesioni, in quanto la disposizione di cui all'art. 43 c.p. assorbe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4836 del 16 maggio 1985
«Il criterio distintivo tra l'omicidio preterintenzionale e quello volontario va individuato nella diversità dell'elemento psicologico. Nel primo, dove è voluto solo l'evento minore (percosse o lesioni) e non è, invece, voluto l'evento più grave...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5544 del 12 maggio 1992
«Ai fini del delitto di omicidio preterintenzionale, l'elemento psicologico consiste nell'aver voluto l'evento minore (percosse o lesioni) e non anche l'evento più grave (morte) che costituisce solo la conseguenza diretta della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6403 del 3 maggio 1990
«L'omicidio preterintenzionale si differenzia da quello previsto dall'art. 586 c.p. (morte come conseguenza di altro delitto) perché nel primo delitto l'attività del colpevole è diretta a realizzare un fatto che, ove non si verificasse la morte,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12330 del 13 settembre 1990
«Nel caso in cui la persona uccisa sia diversa da quella che si intendeva soltanto percuotere, o ferire, l'addebito di omicidio preterintenzionale trova ragione nel fatto che, ai sensi dell'art. 82 c.p., l'agente risponde a titolo di dolo come se...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1272 del 20 gennaio 2004
«Quando la violenza esercitata nei confronti di un pubblico ufficiale, al fine di opporglisi mentre compie un atto dell'ufficio, eccede il fatto di percosse e volontariamente provoca lesioni personali in danno dell'interessato, si determina un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 167 del 12 febbraio 1997
«Il delitto di resistenza a pubblico ufficiale assorbe soltanto quel minimo di violenza che si concreta nelle percosse e non già quegli atti, che, esorbitando da tali limiti, siano causa di lesioni personali. In questa ultima ipotesi, l'ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10490 del 23 novembre 1984
«Il reato di evasione aggravata e quello di resistenza a pubblico ufficiale sono compatibili tra loro, in quanto diversi sono i beni giuridici tutelati dalle norme che li prevedono. Ne consegue che è ipotizzabile il concorso materiale tra i due...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26435 del 18 luglio 2005
«Quando la violenza esercitata, per assicurarsi il possesso della cosa oggetto del reato di rapina o l'impunità, nei confronti di un pubblico ufficiale, al fine di opporsi mentre compie un atto dell'ufficio, eccede il fatto di percosse e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7005 del 14 luglio 1993
«Nel caso in cui l'imputato invochi la concessione della circostanza attenuante della provocazione ed alleghi il fatto ingiusto collegato all'evento, è a carico del giudice stabilire se sussista un nesso tra fatto ingiusto e condotta offensiva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 755 del 27 gennaio 1984
«Nell'ipotesi di evasione con uso di violenza o minaccia alle persone, l'eventuale delitto di sequestro di persona concorre e non è assorbito nel reato predetto, poiché la violenza e la minaccia medesime rispondono solo alle previsioni dei reati di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15420 del 11 aprile 2008
«Ricorre il delitto di lesioni, e non già quello meno grave di percosse, sia in caso di contusione escoriata che di cervicoalgia, rientrando entrambe nella nozione di «malattia » in quanto l'una consiste nella lesione sia pure superficiale del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21039 del 6 giugno 2005
«Non è configurabile il delitto di cui all'art. 586 c.p., nel caso in cui la morte della vittima sia stata la conseguenza di un delitto di rapina con violento pestaggio di quest'ultima. Infatti, mentre nella preterintenzionalità è necessario che la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3946 del 28 gennaio 2003
«Nell'omicidio preterintenzionale l'evento morte deve costituire il prodotto della specifica situazione di pericolo generata dal reo con la condotta intenzionale volta a ledere o percuotere una persona. Ne consegue che se la morte della vittima è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47905 del 11 novembre 2016
«In tema di delitto di rapina, nell'ipotesi in cui venga sottratta una cosa mobile alla presenza del possessore subito dopo che questi abbia subito un tentativo di estorsione e percosse, l'estremo della minaccia, come modalità dell'azione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33 del 4 gennaio 1991
«Nel caso in cui in ordine al reato di violazione di domicilio risulti contestata anche l'aggravante della violenza alle persone - nella specie gli imputati, oltre a sfondare la porta con l'ascia, percossero anche il titolare dello jus prohibendi -...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13673 del 14 aprile 2006
«In tema di omicidio preterintenzionale (art. 584 c.p.), l'elemento soggettivo è costituito, non già da dolo e responsabilità oggettiva né da dolo misto a colpa, ma unicamente dal dolo di percosse o lesioni, in quanto la disposizione di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16285 del 26 aprile 2010
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi criminosa del delitto di omicidio preterintenzionale (art. 584 c.p.), è sufficiente che l'agente abbia posto in essere atti diretti a percuotere o ledere una persona e che esista un rapporto di causa ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38392 del 1 agosto 2017
«Ai fini della configurabilità del reato di percosse è sufficiente, trattandosi di reato di mera condotta, l'idoneità della condotta di violenta manomissione dell'altrui persona fisica a produrre un'apprezzabile sensazione dolorifica, non essendo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6202 del 24 giugno 1982
«Perché si configuri la minaccia che rappresenta l'elemento materiale costitutivo del delitto di cui all'art. 628 c.p., è sufficiente che il pregiudizio minacciato, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, sia astrattamente idoneo a...»