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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14561 del 20 novembre 2001
«Pertanto, in caso di azione proposta a tutela del possesso, il giudizio di merito successivo alla chiusura della fase cautelare del procedimento ha ad oggetto la verifica della ricorrenza dell'effettiva esistenza del pericolo di danno, della sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15013 del 21 novembre 2000
«Nell'azione di regolamento di confini non vengono in discussione i titoli di acquisto ma solo la determinazione quantitativa dell'oggetto della proprietà dei fondi confinanti per cui, mentre l'attore è sollevato dall'onere di fornire la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7873 del 4 agosto 1990
«...giudice nell'accertamento dei fatti all'iniziativa delle parti nel senso che, ove non deducano queste le prove dirette a tale accertamento, non può egli provvedervi d'ufficio sostituendo la propria iniziativa a quella (mancata) degli interessati.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23918 del 9 novembre 2006
«In tema di responsabilità del medico per i danni causati al paziente, l'inadempimento del professionista alla propria obbligazione non può essere desunto, ipso facto dal mancato raggiungimento del risultato utile avuto di mira dal cliente, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 19 maggio 1999
«La consulenza tecnica può essere sia strumento di valutazione tecnica che di accertamento di situazioni di fatto rilevabili solo mediante il ricorso a determinate cognizioni tecniche e, qualora la parte solleciti l'esercizio del potere ufficioso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9556 del 1 luglio 2002
«Il complesso ed atipico rapporto che si instaura tra la casa di cura e il paziente (nella specie: una partoriente), anche nell'ipotesi in cui quest'ultimo scelga al di fuori della struttura sanitaria di medico curante, non si esaurisce nella mera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5444 del 14 marzo 2006
«La differenza fra l'omessa pronuncia di cui all'art. 112 c.p.c. e l'omessa motivazione su un punto decisivo della controversia di cui al n. 5 dell'art. 360 c.p.c. si coglie, infatti, nel senso che nella prima l'omesso esame concerne direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3024 del 15 marzo 1995
«In tema di pegno di crediti, il mero scambio dei consensi produce solo gli effetti prodromici disciplinati dagli artt. 2801 e 2802 c.c, ma non dà luogo, di per sé solo, alla nascita del diritto reale di garanzia sul credito, poiché questo sorge...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14488 del 29 luglio 2004
«Infatti la legge, in presenza di determinati presupposti, consente alla donna di evitare il pregiudizio che da quella condizione del figlio deriverebbe al proprio stato di salute e rende corrispondente a regolarità causale che la gestante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20808 del 7 ottobre 2010
«In tema di responsabilità contrattuale, il debitore che si avvale nell'adempimento dell'obbligazione dell'opera di terzi risponde dei fatti dolosi e colposi di questi, sicché, ove si tratti di fatto doloso dell'ausiliario, il debitore è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10629 del 9 maggio 2006
«Ai fini della configurabilità della compensazione in senso tecnico di cui all'art. 1241 c.c., non rileva la pluralità o unicità dei rapporti posti a base delle reciproche obbligazioni, essendo invece necessario solo che le suddette obbligazioni,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6935 del 21 novembre 1983
«...pertanto si applicano tutte le regole che attengono sia alla conclusione (accettazione conforme alla proposta), sia all'interpretazione dei contratti, tra cui, in particolare, quella che dà rilievo al comportamento congruente di entrambe le parti.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4507 del 28 marzo 2001
«Il creditore che rinuncia alla solidarietà a favore di taluno dei condebitori non può, infatti, mutare la qualificazione della natura dell'obbligazione, la quale, se dipende da un medesimo titolo, non può atteggiarsi consolidale soltanto nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16125 del 14 luglio 2006
«In tema di solidarietà passiva, qualora il creditore agisca, ai sensi dell'art. 1292 c.c., contro uno qualsiasi dei condebitori solidali, esercita un suo preciso diritto che, però, non può comportare automatica rinuncia del credito nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11656 del 12 maggio 2008
«Ai fini della qualificazione in termini di «contratto di vendita di cosa futura» della vendita di immobile da costruire su fondo di proprietà del cedente, il quale si assume la realizzazione dell'opera a proprio rischio e con la propria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3645 del 16 febbraio 200
«Il collegamento negoziale si qualifica come un fenomeno incidente direttamente sulla causa dell'operazione contrattuale che viene posta in essere, risolvendosi in una interdipendenza funzionale dei diversi atti negoziali rivolta a realizzare una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8844 del 28 giugno 2001
«Infatti il «contratto collegato» non è un tipo particolare di contratto, ma uno strumento di regolamento degli interessi economici delle parti, caratterizzato dal fatto che le vicende che investono un contratto (invalidità, inefficacia,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20398 del 21 ottobre 2005
«...non essendo dovuta a tale qualità, ma ai principi costituzionali che escludono la c.d. presunzione di legittimità dell'atto amministrativo, l'imposizione a suo carico dell'onere di fornire la prova dei fatti costitutivi della pretesa tributaria.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20623 del 24 settembre 2009
«Ne consegue che, per ricostruire la comune volontà delle parti in relazione all'individuazione del fondo del cessionario, destinatario dell'aumento di volumetria, può farsi riferimento al comportamento complessivo dei contraenti in sede esecutiva,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2380 del 13 giugno 1975
«Deve respingersi qualsiasi analogia tra la caparra confirmatoria e la clausola risolutiva espressa, per la differenza che esiste tra la struttura e gli effetti dei due istituti (artt. 1385 e 1456 c.c.). La caparra confirmatoria, infatti, oltre a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5900 del 1 luglio 1997
«La falsa rappresentazione della realtà circa la natura (agricola o edificatoria) di un terreno, ricadendo direttamente su di una qualità dell'oggetto, integra l'ipotesi normativa dell'errore di fatto e non di diritto, poiché la inesatta conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8472 del 26 agosto 1998
«...costitutivo, ha il potere di concedere fideiussione per le esposizioni bancarie dell'altra, dovendo la fideiussione ritenersi compresa nell'oggetto sociale, essendo l'efficienza e la salute della società garantita obiettivi anche della prima.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2347 del 1 marzo 1995
«...e della conseguente alterazione del sinallagma; tale accertamento, prendendo le mosse dalla valutazione dei fatti e delle prove, rientra nei poteri del giudice di merito ed è incensurabile in sede di legittimità se congruamente motivato.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 940 del 22 gennaio 2003
«La reintegrazione del diritto leso mediante il risarcimento in danaro rappresenta infatti, alla luce dei principi posti dall'art. 24 Cost., un naturale e necessario mezzo per assicurare, in via giurisdizionale, la tutela dell'interesse sostanziale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6880 del 18 giugno 1991
«La declaratoria di risoluzione del contratto, pur importando per il suo effetto retroattivo espressamente sancito dall'art. 1458 c.c. l'obbligo di ciascuno dei contraenti di restituire la prestazione ricevuta, non autorizza il giudice ad emettere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10482 del 22 ottobre 1993
«Con riguardo al cosiddetto leasing finanziario, stabilire se il canone dovuto dal detentore del bene costituisca corrispettivo del godimento di questo per una durata prestabilita, di guisa che tale funzione di godimento viene a prevalere su...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15344 del 1 dicembre 2000
«L'approvazione dei contratti di diritto privato ad evidenza pubblica stipulati dalla P.A. con i privati costituisce una condicio iuris sospensiva dell'efficacia di un negozio già perfetto. Ne consegue che, nei contratti ad evidenza pubblica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1895 del 16 maggio 1975
«...di riscatto non è legato ai soggetti che lo hanno stipulato, ma può essere ceduto senza il consenso del compratore e — se trascritto — può essere fatto valere anche nei confronti dei successivi acquirenti della cosa a norma dell'art. 1504 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12995 del 31 maggio 2006
«In tema di contratto di appalto, l'appaltatore è tenuto a realizzare l'opera a regola d'arte, osservando, nell'esecuzione della prestazione, la diligenza qualificata ai sensi dell'art. 1176, secondo comma, c.c. quale modello astratto di condotta,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12704 del 30 agosto 2002
«In tema di appalto, il committente si trova, rispetto ai materiali acquistati dall'appaltatore presso terzi e messi in opera in esecuzione del contratto, in una posizione analoga a quella dell'acquirente successivo nell'ipotesi della c.d. vendita...»