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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20808 del 7 ottobre 2010
«In tema di responsabilità contrattuale, il debitore che si avvale nell'adempimento dell'obbligazione dell'opera di terzi risponde dei fatti dolosi e colposi di questi, sicché, ove si tratti di fatto doloso dell'ausiliario, il debitore è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13169 del 4 ottobre 2000
«La natura negoziale della remissione, quale atto abdicativo, esige e postula che il diritto di credito si estingua conformemente alla volontà remissoria e nei limiti da questa fissati, ossia che l'estinzione si verifichi solo se ed in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2921 del 14 marzo 1995
«In tema di remissione del debito, il carattere neutro della causa remissoria, secondo la previsione tipica dell'art. 1236 c.c., rende conciliabile la figura con un particolare assetto di interessi di più ampia portata perseguito pattiziamente dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4090 del 9 settembre 1978
«La remissione di debito ben può avere ad oggetto una parte soltanto del debito stesso, ovvero, in un rapporto obbligatorio continuativo, alcune partite residue, incerte o contestate. L'accertamento circa l'estensione della remissione spetta al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3559 del 18 ottobre 1976
«La tipica remissione del debito, di cui all'art. 1236 c.c., è un negozio unilaterale recettizio, il cui effetto si verifica in conseguenza della sola comunicazione al debitore; l'accettazione del debitore ha, nella fattispecie, il semplice effetto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10025 del 27 aprile 2010
«La disposizione contenuta nell'art. 56 della legge fall. rappresenta una deroga al concorso, a favore dei soggetti che si trovino ad essere al contempo creditori e debitori del fallito, non rilevando il momento in cui l'effetto compensativo si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12454 del 10 novembre 1999
«La disposizione dell'art. 1246, n. 2, c.c., laddove prevede l'esclusione della compensazione con riferimento ai crediti per la restituzione di cose depositate o date in comodato, postulando l'esistenza di un contratto di deposito o di comodato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11040 del 22 dicembre 1994
«In tema di appalto di opere pubbliche, la specialità della disciplina in materia di anticipazioni sul prezzo contrattuale alle imprese appaltatrici, dettata dall'art. 3 del D.P.R. 30 giugno 1972, n. 627 e dal decreto del Ministro del Tesoro 25...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1139 del 24 febbraio 1982
«In ipotesi di preliminare di vendita di costruzione ancora da realizzare poi non ultimata perché in contrasto con le norme di piano regolatore, non si ha nullità del contratto, ai sensi degli artt. 1256, 1463 e 1472 c.c., non vertendosi in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3099 del 17 marzo 1995
«L'art. 1335 c.c., nel collegare la presunzione di conoscenza delle dichiarazioni recettizie al fatto che esse giungano all'indirizzo del destinatario, non detta alcuna disciplina circa il mezzo di trasmissione, sicché — non essendo necessario che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1510 del 2 febbraio 2001
«Dal momento in cui si verifica l'effetto traslativo dei crediti del cedente (fornitore) al cessionario (factor ), questi può pretendere l'adempimento dal debitore ceduto, che però può liberarsi pagando al creditore originario, se non ha comunque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26863 del 10 novembre 2008
«L'espromissione è un contratto tra creditore e terzo, al quale resta estraneo il debitore. Pertanto, là dove tale contratto dovesse assumere la natura di un rapporto ad esecuzione continuata o periodica, il diritto di recesso previsto in via...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8622 del 12 aprile 2006
«Nel contratto di espromissione, l'impegno dell'espromittente si perfeziona nei confronti del creditore al momento in cui il creditore stesso venga a conoscenza di tale impegno, senza necessità di un atto di accettazione di quest'ultimo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5801 del 28 giugno 1997
«Poiché l'espromissione è disciplinata come negozio astratto tra espromittente e creditore, da un lato non sono opponibili al creditore le eccezioni derivanti dal rapporto tra quegli e il debitore principale (art. 1272, secondo comma, c.c.);...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6935 del 21 novembre 1983
«Il negozio di espromissione, con il quale un terzo assume spontaneamente un debito altrui, non si inquadra fra le promesse unilaterali, ma costituisce un contratto tra creditore e terzo, e ad esso pertanto si applicano tutte le regole che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1081 del 2 febbraio 1982
«La promessa dell'obbligazione o del fatto del terzo, cui si riferisce l'art. 1386 ( Recte: 1381 - N.d.R. ) c.c., consiste nell'assunzione dell'impegno di adoperarsi affinché il terzo, non tenuto da precedenti vincoli nei confronti del soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2525 del 7 luglio 1976
«L'espromissione è un contratto fra il creditore ed il terzo, che assume spontaneamente il debito altrui, nel quale non vengono in considerazione i rapporti interni fra debitore ed espromittente e nel quale non sono giuridicamente rilevanti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1509 del 28 aprile 1976
«Ai fini del disconoscimento della scrittura privata relativa al debito altrui, l'espromittente va considerato come avente causa del sottoscrittore ai sensi e per gli effetti del secondo comma dell'art. 214 c.p.c.; pertanto, poiché a norma del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2769 del 11 luglio 1975
«Poiché nell'espromissione, a differenza che nella delegazione e nell'accollo, l'assunzione del debito altrui è spontanea da parte del terzo e sono irrilevanti i motivi che inducono il terzo a intervenire, l'espromittente ha titolo, proprio in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 609 del 5 marzo 1973
«Il criterio discriminatore essenziale tra espromissione e fidejussione è fondato sulla diversa causa delle due figure giuridiche: nell'espromissione, in cui l'attività dell'espromittente si manifesta nei confronti del creditore come del tutto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17405 del 24 luglio 2009
«In caso di fallimento della parte promittente alienante di un contratto preliminare di vendita, la scelta del curatore di sciogliersi dal predetto contratto, effettuata ex art. art. 72 della legge fall., non è assimilabile all'esercizio della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6162 del 20 marzo 2006
«In tema di promessa di vendita di un bene immobile indiviso, appartenente a più comproprietari, allorché nell'unico documento predisposto per il negozio non risulti la volontà dei comproprietari di stipulare più contratti preliminari relativi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 804 del 15 gennaio 2009
«In materia di obbligazioni solidali, la solidarietà dal lato passivo come da quello attivo non rappresenta una qualità aggiuntiva del debito o del credito, assumendo invece rilievo solo nei rapporti interni, in termini di azioni esperibili, dopo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16125 del 14 luglio 2006
«In tema di solidarietà passiva, qualora il creditore agisca, ai sensi dell'art. 1292 c.c., contro uno qualsiasi dei condebitori solidali, esercita un suo preciso diritto che, però, non può comportare automatica rinuncia del credito nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8844 del 28 giugno 2001
«Il collegamento contrattuale, che può risultare legislativamente fissato ed è quindi tipico, come accade nella disciplina della sublocazione contenuta nell'art. 1595 c.c., ma può essere anche atipico in quanto espressione dell'autonomia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 260 del 20 gennaio 1978
«Nel caso di più negozi strutturalmente distinti ma funzionalmente collegati, si è in presenza di un contratto o, più genericamente, di un rapporto unico, quando gli strumenti tecnici negoziali prescelti dagli originari contraenti per disciplinare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1367 del 12 aprile 1977
«Il silenzio di chi abbia interesse a contraddire, e si trovi nella possibilità di farlo, può assurgere a manifestazione tacita di volontà, produttiva di effetti giuridici, ove concorrano peculiari circostanze e situazioni, oggettive e soggettive,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6788 del 3 luglio 1990
«Al telegramma non sottoscritto, quale è quello inviato per telefono, può essere riconosciuta l'efficacia probatoria della scrittura privata a norma dell'art. 2705 c.c., ove dal destinatario sia stata contestata la sua provenienza dalla apparente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2017 del 25 febbraio 1998
«L'istituto dell'opzione di cui all'art. 1331 si inserisce nell'ambito di una più complessa fattispecie a formazione progressiva, costituita inizialmente da un accordo avente ad oggetto la irrevocabilità della proposta del promittente, e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1893 del 16 maggio 1975
«Nell'opzione il promittente, se nulla deve fare di positivo per la conclusione del contratto definitivo, deve tuttavia mantenere un comportamento di astensione affinché la conclusione del contratto definitivo non sia impedita. Trattasi di...»