-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14527 del 11 ottobre 2002
«La purgazione della mora, successiva alla domanda di risoluzione insita nell'intimazione di sfratto, non è ostativa, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 1453 c.c., all'accertamento della gravità del pregresso inadempimento nell'ambito del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9314 del 18 aprile 2007
«L'intimazione da parte del creditore della diffida ad adempiere di cui all'articolo 1454 c.c. e l'inutile decorso del termine fissato per l'adempimento non eliminano la necessità ai sensi dell'articolo 1455 c.c. dell'accertamento giudiziale della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2979 del 20 marzo 1991
«L'intimazione da parte del creditore della diffida ad adempiere di cui all'art. 1454 c.c. e l'inutile decorso del termine fissato per l'adempimento non eliminano la necessità dell'accertamento giudiziale della gravità dell'inadempimento ai sensi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1436 del 12 maggio 1972
«Qualora sia stato fissato un termine essenziale per l'esecuzione di un contratto, l'inosservanza del termine produce la risoluzione di diritto del contratto a norma dell'art. 1457 c.c., senza che sia necessaria la preventiva intimazione della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8314 del 26 maggio 2003
«In tema di risoluzione contrattuale ed in ipotesi di eccezione di inadempimento, poiché l'art. 1460 c.c. non pone alcuna limitazione temporale o modale all'esperibilità dell'eccezione, salva l'ipotesi di termini differenziati di adempimento, e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3618 del 25 maggio 1983
«Al fine della prova dell'inadempimento che preclude al debitore la facoltà di chiedere, a norma dell'art. 1467 c.c., la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, non si richiede la costituzione in mora mediante l'intimazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3553 del 25 ottobre 1968
«I1 diritto al risarcimento dei danni, in virtù del disposto dell'art. 1601 c.c., deriva al conduttore dal solo fatto ch'egli venga licenziato dal terzo acquirente per essere la locazione priva di data certa anteriore al trasferimento. Tale diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8550 del 10 agosto 1999
«Il pagamento in corso di causa dei canoni di locazione scaduti, non esclude la valutazione da parte del giudice del merito della gravità dell'inadempimento del conduttore dedotto con l'intimazione di sfratto, specie quando l'inadempimento sia...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14486 del 30 maggio 2008
«In tema di locazione, la circostanza che il locatore abbia chiesto la convalida ed abbia indicato nell'intimazione una data di cessazione del rapporto erronea non osta né all'accoglimento della domanda di rilascio, sotto il profilo della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9666 del 3 ottobre 1997
«La disdetta del contratto di locazione costituisce atto negoziale unilaterale recettizio concretantesi in una manifestazione di volontà che può essere comunicata sia per iscritto che verbalmente, purché inequivocabilmente idonea a manifestare...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5541 del 23 ottobre 1979
«La circostanza che il locatore, nella comunicazione di disdetta del contratto e nella successiva intimazione di licenza o sfratto per finita locazione, abbia indicato una data di cessazione del rapporto erronea, per essersi il rapporto stesso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8729 del 15 aprile 2011
«L'intimazione di licenza per finita locazione, anche se sia processualmente inidonea allo scopo (nella specie, a causa dell'indicazione di una data di scadenza del contratto erronea ed anticipata rispetto a quella effettiva), costituisce pur...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9032 del 6 luglio 2000
«In ipotesi di avvenuto superamento del periodo di comporto, l'accettazione, da parte del datore di lavoro, della ripresa della attività lavorativa del dipendente non equivale di per sé a rinuncia al diritto di recedere dal rapporto, ai sensi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 716 del 24 gennaio 1997
«Con riferimento al licenziamento che trovi giustificazione nelle assenze per malattia del lavoratore, la disciplina speciale posta dall'art. 2110 c.c. trova applicazione in luogo di quella sui licenziamenti individuali dettata dalla legge n. 604...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2986 del 20 marzo 1998
«Al di fuori dell'ipotesi in cui la contrattazione collettiva contenga una clausola di stabilità relativa prevedente la risoluzione automatica (senza preavviso) del rapporto di lavoro al raggiungimento di una certa età del lavoratore, il...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11577 del 20 novembre 1997
«Dato che il rapporto di lavoro può risolversi, oltre che mediante gli atti unilaterali di recesso di cui agli artt. 2118 e 2119 c.c., per mezzo di negozi bilaterali riconducibili alla previsione di cui all'art. 1372, primo comma, c.c....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1747 del 18 febbraio 1995
«L'art. 2119 c.c., collegando il licenziamento ad una causa che non consenta la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto, non richiede che detta causa consista in un fatto singolo, ma ammette la pluralità di fatti, gravi non in sé ma...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13596 del 11 giugno 2009
«È contraria a buona fede, in quanto formulata contra factum proprium, l'eccezione di nullità per tardività del licenziamento disciplinare proposta dal lavoratore che abbia ritardato l'adozione del provvedimento disciplinare richiedendo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8200 del 16 giugno 2000
«In tema di licenziamento per giusta causa, la non immediatezza della contestazione induce a ritenere che il datore di lavoro abbia a suo tempo soprasseduto al licenziamento ritenendo non grave o, comunque, non meritevole della sanzione espulsiva...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 129 del 10 gennaio 1996
«L'immediatezza e la tempestività che condizionano la validità del licenziamento per giusta causa vanno intese in senso relativo e possono nei casi concreti essere compatibili con un intervallo temporale reso necessario dall'accertamento dei fatti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6903 del 25 luglio 1994
«Il requisito dell'immediatezza dell'intimazione del licenziamento in tronco rispetto alla mancanza che ne ha costituito la ragione — la sussistenza della quale deve essere provata dal datore di lavoro — è elemento essenziale per la configurabilità...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5129 del 21 marzo 1999
«In tema di mancata esecuzione dolosa di provvedimento del giudice (art. 388 c.p.), è necessario e sufficiente, per la configurabilità del reato, che vi sia stata una richiesta di adempimento (o una messa in mora), anche informale, purché si tratti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26898 del 10 novembre 2008
«In tema di pegno avente per oggetto titoli del debito pubblico, gli atti di incasso del controvalore dei titoli stessi venduti dalla banca creditrice e accreditati sul conto corrente del cliente poi fallito, con corrispondente parziale riduzione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13998 del 28 maggio 2008
«In tema di pegno, la disciplina dettata dall'art. 2797 c.c. è derogabile consensualmente, non solo mediante la previsione di forme di vendita diverse da quelle prescritte dal secondo comma, ma anche mediante la dispensa dall'intimazione al...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10111 del 2 agosto 2000
«Nell'ipotesi in cui i beni mobili oggetto di privilegio di cui all'art. 2756 c.c. siano di proprietà di soggetto diverso dal debitore e il creditore privilegiato intenda procedere alla vendita, deve notificare l'intimazione prevista dall'art. 2797...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11893 del 24 novembre 1998
«Nell'ambito della speciale procedura ex art. 2756. 2797 c.c. (nella quale l'interessato agisce senza uno speciale titolo esecutivo), deve ritenersi legittima la proposizione, da parte del debitore, di questioni non soltanto di rito, ma anche di...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1333 del 15 aprile 1976
«La norma di cui al secondo comma dell'art. 2797 c.c., la quale prescrive che il creditore pignoratizio, ove intenda vendere la cosa costituita in pegno, deve far trascorrere almeno cinque giorni dalla notificazione al debitore dell'intimazione di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1108 del 5 febbraio 1997
«In tema di pignoramento di crediti, qualora prima dell'intimazione il terzo pignorato abbia girato al debitore diretto un assegno bancario in adempimento dell'obbligazione corrispondente al credito poi pignorato, l'estinzione dell'obbligazione del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5151 del 3 aprile 2003
«In tema di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere il contratto ed in ipotesi di compravendita immobiliare, la disposizione di cui all'art. 2932, secondo comma c.c. — che subordina l'accoglimento della domanda diretta ad ottenere una...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25500 del 30 novembre 2006
«In tema di interruzione della prescrizione, ai sensi dell'articolo 2943 c.c., perché un atto abbia efficacia interruttiva, deve contenere, oltre alla chiara indicazione del soggetto obbligato, l'esplicitazione di una pretesa e l'intimazione o la...»