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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 456 del 19 gennaio 1998
«...1, 2, 3 della legge stessa, costituenti naturale integrazione (e, cioè, specificazione ed ampliamento) della norma di cui all'art. 2083 c.c. tanto sotto il profilo qualitativo (esercizio di attività economica di tipo commerciale) che dimensionale.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 210 del 9 febbraio 1965
«...di imprenditore commerciale, e quindi non è soggetto al fallimento, il minore che sia autorizzato a continuare l'esercizio di un'impresa commerciale da un provvedimento del tribunale rimasto inefficace per difetto di comunicazione al P.M.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6835 del 24 marzo 2014
«Lo scopo di lucro (c.d. lucro soggettivo) non è elemento essenziale per il riconoscimento della qualità di imprenditore commerciale, essendo individuabile l'attività di impresa tutte le volte in cui sussista una obiettiva economicità dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3724 del 13 marzo 2003
«È configurabile una “holding” di tipo personale, costituente impresa commerciale suscettibile di fallimento, per essere fonte di responsabilità diretta dell'imprenditore, quando si sia in presenza di una persona fisica che agisca in nome proprio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22146 del 29 ottobre 2010
«In tema di presupposti dimensionali per l'esonero dalla fallibilità dell'imprenditore commerciale, nella valutazione del capitale investito, ai fini del riconoscimento della qualifica di piccolo imprenditore, trovano applicazione i principi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24995 del 10 dicembre 2010
«Ne consegue che ai fini dell'assoggettamento a procedura concorsuale, tenuto altresì conto che l'art. 2135 c.c. non è stato inciso da alcuna delle riforme delle procedure concorsuali, l'accertamento della qualità d'impresa commerciale non può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4455 del 28 marzo 2001
«Ai fini della decorrenza del termine annuale dalla cessazione dell'attività, entro il quale, ai sensi dell'art. 10 L. fall., può essere dichiarato il fallimento dell'imprenditore, il principio della effettività, alla cui stregua l'acquisizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 115 del 13 marzo 2001
«Lo stato d'insolvenza dell'imprenditore commerciale, quale presupposto per la dichiarazione di fallimento, si realizza in presenza di una situazione d'impotenza, strutturale e non soltanto transitoria, a soddisfare regolarmente e con mezzi normali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7181 del 21 marzo 2013
«...solo attraverso la partecipazione all'istruttoria prefallimentare, dovendosi ritenere l'audizione dell'erede necessaria solo quando anch'egli sia imprenditore commerciale o lo diventi in seguito alla prosecuzione dell'impresa ereditaria.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13322 del 6 ottobre 2000
«L'estensione del fallimento della società commerciale di persone al socio illimitatamente responsabile è ammissibile solo se operata entro il limite temporale di un anno dallo scioglimento del rapporto sociale di cui agli artt. 10 ed 11 della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21681 del 4 dicembre 2012
«...o per avvenuto pagamento dei creditori e delle spese di procedura, l'imprenditore fallito resta legittimato ad impugnare la dichiarazione di fallimento, essendo "in re ipsa" il pregiudizio che questa infligge alla sua reputazione commerciale.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5215 del 27 febbraio 2008
«Nel giudizio di opposizione alla dichiarazione di fallimento, la verifica, ex art. 5 legge fall., dello stato d'insolvenza dell'imprenditore commerciale esige la prova di una situazione d'impotenza, strutturale e non soltanto transitoria, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3676 del 28 maggio 1988
«Il decreto del tribunale di rigetto dell'istanza di dichiarazione di fallimento dell'imprenditore commerciale non è da questo impugnabile con regolamento di competenza»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3814 del 9 giugno 1986
«Quando dalla relazione dell'ufficiale giudiziario risulta che la notificazione di un atto è stata eseguita all'imprenditore commerciale presso la sua sede, mediante consegna a un soggetto in essa rinvenuto, deve presumersi che il medesimo sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5260 del 2 aprile 2012
«In tema di effetti del fallimento, non è revocabile, ai sensi dell'art. 69 legge fall. (nel testo vigente "ratione temporis") la vendita di una quota di comproprietà immobiliare al coniuge da parte del socio illimitatamente responsabile, al quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9589 del 18 settembre 1993
«Il fallimento di una associazione non riconosciuta avente lo status di imprenditore commerciale non comporta né che gli associati siano imprenditori commerciali, né che il fallimento dell'ente produca il fallimento di tutti gli associati, poiché...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9743 del 14 aprile 2008
«In tema di concordato preventivo, il decreto del tribunale che neghi ingresso alla procedura richiesta dal debitore è ricorribile per cassazione a norma dell'art. 111 Cost., essendo non reclamabile ai sensi dell'art. 162 legge fall., tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6076 del 20 maggio 1992
«Il decreto di ammissione alla procedura di amministrazione controllata integra un provvedimento giurisdizionale con contenuto decisorio su diritti soggettivi, sia dell'imprenditore che dei creditori e con carattere di definitività, così da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4727 del 17 aprile 2000
«...non viene meno se l'azienda non ha formalmente cessato la attività, anche se manchino passività insolute; esso viene meno solo quando la cessazione della attività commerciale sia formalizzata con la cancellazione dal registro delle imprese»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5404 del 12 giugno 1984
«Il giudice penale non può, in contrasto con quanto definitivamente accertato in sede civile, qualificare l'imputato piccolo imprenditore commerciale e ritenerlo, in quanto tale, non soggetto all'obbligo della tenuta delle scritture contabili. Ciò...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9575 del 4 settembre 1987
«Con la precisazione, però, che i beni appartenenti al patrimonio personale vengono attratti nella sfera di applicabilità delle norme sul fallimento solo allorquando il titolare, che non sia ad altro titolo impreditore commerciale, assume la veste...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12535 del 4 novembre 1999
«Ai fini, poi, della prova del suddetto elemento psicologico, quando l'esecuzione del contratto sia opera di un imprenditore commerciale, solo la scoperta o l'allegazione di ulteriori elementi, rispetto all'oggettivo inadempimento, possono valere a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30152 del 9 luglio 2004
«Commette il reato di rivelazione di segreti di ufficio (art. 326 c.p.) l'operatore amministrativo della cancelleria commerciale di un tribunale che fornisca ad un terzo estraneo informazioni su procedure pre-fallimentari in corso, prima ancora che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6265 del 19 maggio 1980
«Poiché la ditta non è altro che il nome sotto il quale l'imprenditore esercita l'attività commerciale e le imprese individuali non hanno una soggettività diversa da quella dell'imprenditore che le impersona, l'addebito infamante rivolto alla ditta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10952 del 27 maggio 2015
«In tema di requisiti dimensionali per l'esonero dalla fallibilità dell'imprenditore commerciale, ai fini del computo del triennio cui fa riferimento l'art. 1, secondo comma, lett. a), legge fall. (nel testo modificato dal d.l.vo 12 settembre 2007,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5869 del 25 maggio 1993
«...attraverso la partecipazione del medesimo all'istruttoria prefallimentare. L'audizione dell'erede è, invece, obbligatoria qualora anch'egli sia imprenditore commerciale, o comunque lo diventi in seguito alla prosecuzione dell'impresa ereditaria.»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 14250 del 12 luglio 2016
«Lo scopo di lucro (cd. lucro soggettivo) non è elemento essenziale per il riconoscimento della qualità di imprenditore commerciale, poiché è configurabile attività di impresa tutte le volte in cui sussista una obiettiva economicità dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16532 del 5 agosto 2016
«La qualità di institore è da porre in correlazione con la preposizione, operata dall'imprenditore, all'esercizio dell'impresa commerciale, indipendentemente dall'inquadramento professionale del preposto dal punto di vista della carriera, dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 12364 del 18 maggio 2018
«In tema di concorrenza sleale, il rapporto di concorrenza tra due o più imprenditori, derivante dal contemporaneo esercizio di una medesima attività industriale o commerciale in un ambito territoriale anche solo potenzialmente comune, comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5860 del 16 marzo 2006
«In tema di inadempimento delle obbligazioni pecuniarie, nel caso in cui il creditore — del quale non sia controversa la qualità di imprenditore commerciale — deduca di aver subito dal ritardo del debitore nell'adempimento un pregiudizio...»