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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12384 del 6 novembre 1999
«Ai fini della cessione del contratto devono essere osservate le stesse forme prescritte per il contratto trasferito; ne consegue che, non richiedendosi per il contratto di lavoro, subordinato o autonomo, una forma tipica — salvo talune eccezioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6492 del 22 marzo 2011
«La circostanza che una delle parti del contratto, nell'esecuzione degli obblighi assunti, abbia violato norme imperative, se può: comportarne la nullità, tuttavia non ne giustifica, di per sé, la risoluzione ai sensi dell'art. 1453 c.c., la quale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14034 del 1 luglio 2005
«Il principio sancito dall'art. 1455 c.c., secondo cui il contratto non può essere risolto se l'inadempimento ha scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra parte, va adeguato anche ad un criterio di proporzione fondato sulla buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 387 del 16 gennaio 1997
«Il principio che sorregge l'eccezione inadempleti contractus, e che trova la sua consacrazione nella formulazione dell'art. 1460 c.c., trae fondamento dal nesso di interdipendenza che nei contratti a prestazioni corrispettive lega le opposte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2137 del 6 aprile 1982
«Il contratto, estimatorio si differenzia dal contratto di agenzia perché, mentre quest'ultimo ha per oggetto la prestazione di un'attività professionale diretta a promuovere in una data zona contratti nell'interesse del committente, e non per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12727 del 12 dicembre 1995
«Ove facciano difetto circostanze di fatto atte a dimostrare che il committente si era riservato l'organizzazione e la divisione del lavoro e degli strumenti tecnici, assumendo, quindi, il rischio del conseguimento del risultato ripromessosi, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4911 del 16 luglio 1983
«Il contratto d'appalto non è soggetto a rigore di forme e, pertanto, per la sua stipulazione non è richiesta la forma scritta, né ad substantiam, né ad probationem . (Nella specie, il S.C., enunciando surriportato principio, ha ritenuto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4339 del 20 luglio 1979
«Il contratto di appalto presuppone che l' imprenditore abbia un'organizzazione di mezzi e di persone destinati a realizzare a suo rischio un'opera complessa per conto del committente, il che si verifica sia nell'ipotesi in cui è rimessa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7606 del 17 luglio 1999
«Il contratto d'appalto e il contratto d'opera hanno in comune l'obbligazione, verso il committente, di compiere, a fronte di corrispettivo, un'opera o un servizio senza vincolo di subordinazione e con assunzione di rischio da parte di chili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 898 del 3 aprile 1970
«In materia di appalto, la sorveglianza ed il controllo esercitati dal committente non bastano a degradare il rapporto nell'ambito di un contratto di lavoro subordinato.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18745 del 19 agosto 2010
«Elemento naturale del contratto di subappalto, al pari del contratto di appalto, è quello dell'autonomia del subappaltatore nell'esecuzione delle opere affidategli dal subcommittente, con la conseguenza che la responsabilità del subappaltatore nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23903 del 11 novembre 2009
«La natura di contratto derivato o subcontratto del subappalto - con il quale l'appaltatore conferisce ad un terzo l'incarico di eseguire in tutto o in parte i lavori che si è impegnato ad eseguire sulla base del contratto principale - comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7649 del 5 settembre 1994
«Il diritto (del committente) di recedere dal contratto di appalto in ogni momento, ai sensi dell'art. 1671 c.c., tenendo indenne l'appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno, non può essere più esercitato dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8202 del 11 agosto 1990
«Dalla natura di contratto derivato o subcontratto del subappalto, deriva che la sorte di detto contratto è condizionata a quella del contratto principale, di guisa che con riguardo all'opera eseguita dal subappaltatore l'accettazione senza riserve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5690 del 12 giugno 1990
«Caratteristica propria del contratto di appalto come di quello di subappalto è l'autonomia dell'imprenditore nell'esecuzione delle opere a lui commesse, sicché, in caso di subappalto, la responsabilità del subcommittente per i danni derivati ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4656 del 23 maggio 1990
«Le obbligazioni costituite con il contratto di subappalto, ancorché dipendenti dal contratto d'appalto, hanno propria autonomia ed individualità, e, in particolare, non si sottraggono alla regola secondo cui l'impossibilità sopravvenuta è ragione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13401 del 23 maggio 2008
«Deve ritenersi a tutti gli effetti ricompresa nella liquidazione giudiziale del prezzo d'appalto, a seguito della domanda di una delle parti di determinarne la misura ai sensi dell'articolo 1657 c.c., la maggiorazione del 15% prevista per le spese...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10860 del 11 maggio 2007
«In materia di corrispettivo dovuto per l' appalto privato, laddove il committente contesti l'entità del dovuto, la fattura emessa dall'appaltatore è utilizzabile come prova scritta ai soli fini della concessione del decreto ingiuntivo, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12609 del 28 agosto 2002
«Qualora in un contratto di appalto le parti abbiano previsto il versamento di acconti sul corrispettivo in favore dell'appaltatore subordinati solo al decorso dell'unità di tempo prevista o alla contabilizzazione da parte della direzione dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3393 del 8 aprile 1999
«L'obbligo del committente di pagare all'appaltatore il cosiddetto prezzo dell'appalto, ossia corrispettivo della sua prestazione, traendo la sua origine dal contratto d'appalto, si configura come debito di valuta, senza che tale natura muti nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 252 del 13 gennaio 1996
«Nell'ipotesi in cui l'impresa produttrice di un materiale, che l'appaltatore si è obbligato con il committente ad utilizzare nell'esecuzione dell'appalto, si obblighi a sua volta con il committente stesso a garantire per difformità vizio difetti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4882 del 31 luglio 1981
«Poiché a norma dell'art. 1658 c.c. la materia necessaria a compiere l'opera si presume fornita dall'appaltatore, incombe al committente, il quale deduca di avere fornito tale materia, di dare la relativa prova.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1823 del 21 giugno 1974
«Nell'appalto mobiliare, quando la materia è fornita dall'appaltatore, la proprietà della res nova passa al committente solo con l'accettazione o con un comportamento equipollente.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2723 del 6 marzo 1993
«Nel contratto d'appalto, il committente ha diritto di ottenere l'opera realizzata con le modalità costruttive previste nel contratto e nel capitolato, in difetto di modifiche al progetto concordate tra le parti (salva la particolare disciplina per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5935 del 25 maggio 1991
«In tema di appalto, qualora le modifiche aggiuntive al progetto siano di tale natura ed importanza da potersi considerare oggetto di un nuovo contratto di appalto, separato ed indipendente dal primo, non trovano applicazione le limitazioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3967 del 24 giugno 1980
«Nel contratto d'appalto qualora il committente richieda variazioni al progetto il cui ammontare ecceda il sesto del prezzo complessivo pattuito, l'appaltatore non è tenuto ad eseguirle, ma ove abbia accettato di compierle si realizza un'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 106 del 7 gennaio 1980
«Il regime probatorio delle variazioni dell'opera appaltata muta a seconda che queste ultime siano dovute all'iniziativa dell'appaltatore o del committente: nel primo caso, l'art. 1659 c.c. richiede che le modifiche siano autorizzate dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1296 del 5 aprile 1977
«La norma del secondo comma dell'art. 1659 c.c., per cui deve essere provata per iscritto l'autorizzazione del committente alle variazioni apportate dall'appaltatore al progetto dell'opera, riguarda le variazioni e modificazioni alle modalità di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2431 del 14 luglio 1972
«Mentre la dimostrazione che le variazioni e le modificazioni delle opere formanti oggetto del contratto di appalto furono ordinate dal committente può essere data dall'appaltatore con ogni mezzo di prova consentito dalla legge, in ordine alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9796 del 4 maggio 2011
«In tema di varianti al progetto nell'esecuzione di un appalto d'opere, l'art. 1661 c.c. prevede che il committente possa richiedere all'appaltatore l'esecuzione di tali varianti nei limiti del sesto del prezzo originario e l'appaltatore sia...»