-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5741 del 10 marzo 2009
«Ne consegue che il custode convenuto è onerato di offrire la prova contraria alla presunzione "iuris tantum" della sua responsabilità mediante la dimostrazione positiva del caso fortuito, cioè del fatto estraneo alla sua sfera di custodia, avente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20427 del 25 luglio 2008
«...l'esistenza del danno e la sua derivazione causale dalla cosa. Al custode, per contro, per andare esente da responsabilità non sarà sufficiente provare la propria diligenza nella custodia, ma dovrà provare che il danno è derivato da caso fortuito.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11227 del 8 maggio 2008
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2062 del 4 febbraio 2004
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6767 del 17 maggio 2001
«In tema di responsabilità da cose in custodia, la presunzione di colpa stabilita dall'art. 2051 c.c., superabile solo con la prova del caso fortuito ovvero della colpa del danneggiato, presuppone la dimostrazione della esistenza del nesso causale...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15389 del 13 luglio 2011
«..."iuris tantum" della sua responsabilità, mediante la dimostrazione positiva del caso fortuito, cioè del fatto estraneo alla sua sfera di custodia, avente impulso causale autonomo e carattere di imprevedibilità e di assoluta eccezionalità.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11016 del 19 maggio 2011
«...con essa in relazione diretta, salva la prova, che incombe a carico di tale soggetto, del caso fortuito, inteso nel senso più ampio di fattore idoneo ad interrompere il nesso causale e comprensivo del fatto del terzo o dello stesso danneggiato.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4495 del 24 febbraio 2011
«Ne consegue, ai fini della prova liberatoria, che il custode è tenuto a fornire, per sottrarsi alla responsabilità civile, la necessità di distinguere tra le situazioni di pericolo connesse alla struttura o alle pertinenze dell'autostrada da...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12449 del 16 maggio 2008
«...come caso fortuito derivante dal comportamento di terzi, qualora il custode dimostri di non averli potuti tempestivamente eliminare, neppure con un'efficiente e diligente organizzazione dell'attività di sorveglianza e di manutenzione).»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19060 del 12 dicembre 2003
«...in sede penale della mancanza di prova della colpa dei soggetti tenuti alla sorveglianza dell'incapace non comporta il superamento della presunzione di colpa su di essi gravante ai sensi dell'art. 2047 c.c., né costituisce prova del caso fortuito.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5254 del 10 marzo 2006
«Pertanto, anche nell'ipotesi in cui l'esercente dell'attività pericolosa non abbia adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno, realizzando quindi una situazione astrattamente idonea a fondare una sua responsabilità, la causa efficiente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6988 del 8 maggio 2003
«In materia di responsabilità civile, il limite della responsabilità per l'esercizio di attività pericolose ex art. 2050 c.c. risiede nell'intervento di un fattore esterno, il caso fortuito, il quale attiene non già ad un comportamento del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25028 del 10 ottobre 2008
«Il rigore del principio dell'equivalenza delle cause, di cui all'art. 41 cod. pen., in base al quale, se la produzione di un evento dannoso è riferibile a più azioni od omissioni, deve riconoscersi ad ognuna di esse efficienza causale, trova il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9037 del 15 aprile 2010
«La responsabilità di cui all'art. 2052 c.c., prevista a carico del proprietario o di chi si serve dell'animale per il periodo in cui lo ha in uso, in relazione ai danni cagionati dallo stesso, trova un limite solo nel caso fortuito, ossia...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6454 del 19 marzo 2007
«Ne consegue che, per i danni cagionati dall'animale al terzo, il proprietario risponde in ogni caso e in toto, a meno che non dia la prova del caso fortuito, ossia dell'intervento di un fattore esterno idoneo a interrompere il nesso di causalità...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 200 del 9 gennaio 2002
«...o. Il limite di un tal tipo di responsabilità è rappresentato unicamente dal caso fortuito, di cui incombe prova al medesimo proprietario (o utilizzatore), e che non può attenere propriamente al comportamento del medesimo, ma a quello...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4742 del 30 marzo 2001
«Solo a seguito di siffatta dimostrazione, il convenuto è tenuto, per sottrarsi alla responsabilità ex art. 2052 c.c. — la quale è presunta, e prescinde, pertanto, dalla sussistenza della colpa — a fornire la prova del caso fortuito, costituito...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19975 del 14 ottobre 2005
«Benché la norma non ne faccia menzione, ai fini dell'esonero dalla responsabilità è consentita anche la prova del caso fortuito, ovvero di un fatto dotato di efficacia causale autonoma rispetto alla condotta del proprietario medesimo, ivi compreso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19974 del 14 ottobre 2005
«Benché la norma non ne faccia menzione, ai fini dell'esonero del proprietario dalla responsabilità è consentita anche la prova del caso fortuito, ovvero di un fatto dotato di efficacia causale autonoma rispetto alla condotta del proprietario...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4694 del 20 dicembre 1976
«La responsabilità di quest'ultimo può infatti restare esclusa soltanto al di là del previsto ambito suo proprio, se ricorrano gli estremi peculiari del caso fortuito o della forza maggiore, o anche fatti del terzo o del danneggiato, sempre che...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13268 del 6 giugno 2006
«In tema di risarcimento danni derivanti dalla circolazione stradale, il caso fortuito, al pari della colpa del danneggiato o del terzo e della forza maggiore, qualora rappresenti l'unica causa che abbia determinato l'evento dannoso, fa venir meno...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24745 del 28 novembre 2007
«Non può, pertanto, il giudice del merito riconoscere l'esistenza di un concorso di colpa del pedone a causa dell'ingombro della sede stradale, se tale circostanza non costituisce concausa o condotta efficiente, equiparabile al caso fortuito e se...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35866 del 1 ottobre 2007
«...quale, dinanzi all'allegazione della mancata conoscenza dell'atto da parte del destinatario, il giudice si era limitato a verificare la ritualità della notificazione e ad escludere che ricorressero ipotesi di caso fortuito o di forza maggiore).»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3052 del 5 marzo 1999
«In tema di notifiche, il fatto che rende inidoneo il domicilio dichiarato dall'imputato ex art. 161 c.p.p. non comporta l'effetto automatico di esentare il medesimo dall'onere di comunicare il mutamento di domicilio, spettando comunque...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5465 del 9 febbraio 2001
«In tema di restituzione in termini, posto che l'art. 175, comma 2, c.p.p. accorda all'imputato, ai fini dell'impugnazione di pronunce di condanna, un trattamento più favorevole rispetto a quello previsto, in via generale, per le altre parti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45364 del 25 novembre 2003
«In tema di restituzione nei termini, non possono configurarsi come caso fortuito o forza maggiore né la detenzione dell'imputato, né l'errore di fatto commesso da chi ha proposto l'istanza, giudicata inammissibile, essendo all'imputato consentito...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 626 del 28 febbraio 2000
«Il mancato o inesatto adempimento da parte del difensore di fiducia dell'incarico di proporre impugnazione, a qualsiasi causa ascrivibile, non è idoneo a realizzare le ipotesi di caso fortuito o forza maggiore, che legittimano la restituzione in...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1553 del 10 maggio 1997
«L'effettuazione di lavori nell'abitazione di residenza non equivale ad impossibilità di prendere cognizione della notifica del decreto penale, sicché non è concepibile la restituzione nel termine, di cui all'art. 175 c.p.p., per proporre...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5645 del 27 dicembre 1995
«L'errore, proprio perché costituito da una falsa rappresentazione della realtà, non può mai integrare, ai fini della restituzione nel termine, le ipotesi del caso fortuito o della forza maggiore, consistendo la prima in un fatto esterno, inatteso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4799 del 26 febbraio 2013
«L'assicurazione della responsabilità civile, mentre non può concernere fatti meramente accidentali, dovuti, cioè, a caso fortuito o forza maggiore, dai quali non sorge responsabilità, per la sua stessa natura importa necessariamente l'estensione...»