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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2241 del 22 gennaio 2011
«In tema di reato permanente, il diritto di presentare querela può essere esercitato dall'inizio della permanenza fino alla decorrenza del termine di tre mesi dal giorno della sua cessazione e la sua effettiva presentazione rende procedibili tutti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46159 del 15 dicembre 2008
«In tema di arresto nella quasi flagranza del reato, il requisito della sorpresa del reo con cose o tracce del reato non richiede la diretta percezione dei fatti da parte della polizia giudiziaria, nè che la "sorpresa" non avvenga in maniera...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10958 del 21 marzo 2005
«L'arresto in flagranza di reato da parte del privato, nei casi consentiti dalla legge ex art. 383 c.p.p., si risolve nell'esercizio di fatto dei poteri anche coattivi e nell'esplicazione delle attività procedimentali propri degli organi di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4751 del 22 gennaio 2000
«L'arresto in flagranza di reato da parte del privato, nei casi consentiti dalla legge ex art. 383 c.p.p., si risolve nell'esercizio di fatto dei poteri anche coattivi e nell'esplicazione delle attività procedimentali propri dell'organo di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9464 del 7 settembre 1995
«In tema di esercizio di un diritto, di cui all'art. 51 c.p., nella nozione di diritto scriminante rientra ogni potere giuridico di agire, quale che sia la relativa denominazione adottata; così nella facoltà d'arresto da parte dei privati, di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1603 del 14 giugno 1993
«La ratio del secondo comma dell'art. 383 c.p.p., che prevede la facoltà di arresto da parte dei privati, è che questi consegnino l'arrestato alla polizia giudiziaria senza ritardo, e cioè nel più breve tempo possibile, in modo da evitare che una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1090 del 22 giugno 1992
«Il potere di fermo di indiziato di delitto, può essere esercitato sulla base di indizi che devono rivestire quella stessa connotazione di gravità richiesta dall'art. 273 c.p.p. per l'applicazione di misure di coercizione personale. È, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4690 del 3 febbraio 2012
«In tema di prova dichiarativa, le situazioni disciplinate, rispettivamente, dall'art. 384, comma primo e comma secondo, c.p., sono diverse e tra loro alternative. Ne discende che, ove sia configurabile la causa di esclusione della punibilità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2404 del 23 gennaio 2004
«In tema di fermo di indiziato di delitto il giudice, sia pure ai limitati fini della convalida, può procedere alla riqualificazione giuridica del fatto-reato a lui sottoposto anche in modo diverso da quello prospettato dal pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36941 del 8 ottobre 2007
«L'inosservanza, da parte della polizia giudiziaria, dell'obbligo di avviso immediato al difensore di fiducia dell'avvenuto arresto, non essendo sanzionata sul piano processuale, non determina alcuna forma di invalidità o di inefficacia dell'atto.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43063 del 11 novembre 2003
«L'inosservanza, da parte della polizia giudiziaria, del dovere di avvertire l'arrestato o il fermato della facoltà di nominare un difensore di cui all'art. 386 c.p.p., non essendo sanzionata sul piano processuale, non determina alcuna forma di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10646 del 24 ottobre 1991
«Non è prevista alcuna nullità per l'ipotesi di inosservanza della disposizione di cui al secondo comma dell'art. 386 c.p.p., la quale stabilisce che dell'avvenuto arresto o fermo gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria informano...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 515 del 2 novembre 1990
«(Omissis). Ai sensi dell'art. 389 c.p.p. la pronuncia di convalida dell'arrestato o del fermo si impone, come necessaria quando si tratti di protrarre nel tempo, oltre i termini tassativamente indicati nell'art. 13 comma 3 Cost., gli effetti del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2918 del 13 marzo 2000
«In materia di convalida dell'arresto in flagranza, nel caso in cui il pubblico ministero abbia rimesso in libertà l'arrestato, legittimamente il g.i.p. non convalida l'arresto, qualora il verbale di arresto non gli sia stato trasmesso, ex art. 122...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26468 del 9 luglio 2007
«L'impossibilità di procedere all'interrogatorio dell'arrestato che non comprende la lingua italiana, per l'irreperibilità di un interprete, costituisce un caso di forza maggiore che non impedisce di procedere alla convalida dell'arresto, di cui il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1725 del 11 agosto 1993
«La fissazione, da parte del giudice per le indagini preliminari, dell'udienza di convalida dell'arresto prima della ricezione della relativa richiesta da parte del P.M. non determina la nullità dell'udienza e del successivo provvedimento, posto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2078 del 9 ottobre 1999
«Atteso che, ai sensi dell'art. 390, comma 1, ultima parte, c.p.p., la competenza a convalidare il fermo appartiene al giudice per le indagini preliminari del luogo in cui esso è stato eseguito, deve ritenersi che da detta competenza derivi quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5822 del 12 febbraio 2004
«Ai fini della convalida dell'arresto obbligatorio dello straniero per il reato previsto dall'art. 14, comma quinto ter D.L.vo n. 286 del 1998, come modificato dalla legge n. 189 del 2002 (permanenza nel territorio dello Stato dello straniero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13171 del 30 marzo 2007
«In tema di convalida dell'arresto o del fermo, l'articolo 391, comma 7, del c.p.p., nella parte in cui prevede che «l'arresto o il fermo cessa di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle quarantotto ore...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2761 del 10 ottobre 2000
«Ai sensi dell'art. 656, comma 9, lett. a), c.p.p., deve escludersi l'operatività della sospensione obbligatoria dell'esecuzione della pena ogni qual volta questa sia stata inflitta per taluno dei delitti previsti dall'art. 4 bis dell'Ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3277 del 14 novembre 1995
«La partecipazione al difensore di fiducia della data dell'udienza di convalida dell'arresto deve necessariamente avvenire nei confronti di chi ha assunto virtualmente quel ruolo nel momento in cui la partecipazione stessa va disposta. Quando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3326 del 3 novembre 1992
«In tema di convalida dell'arresto, la mancata partecipazione del difensore all'udienza è causa di nullità solo se conseguente all'omesso avviso. Infatti, l'art. 391, secondo comma, c.p.p., richiamando il disposto di cui all'art. 97, quarto comma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 309 del 10 gennaio 2007
«Nel caso di misura cautelare disposta all'esito di udienza di convalida dell'arresto cui il pubblico ministero, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 390, comma terzo bis, cod. proc. proc., non sia comparso, l'interrogatorio effettuato dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2317 del 23 agosto 1994
«Nel giudizio di convalida dell'arresto non sussiste alcuna ragione per ritenere che la valutazione del giudice circa la legalità del provvedimento di arresto debba prescindere dagli elementi portati alla sua conoscenza in sede di convalida. Ogni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 866 del 26 gennaio 1995
«Il Gip deve procedere alla verifica della legittimità dell'arresto tramite l'udienza di convalida anche quando il P.M. abbia disposto la scarcerazione in applicazione dell'art. 121 comma primo delle disposizioni di attuazione (D.L.vo 28 luglio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33 del 22 novembre 2000
«È illegittimo il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, investito delle contestuali richieste di convalida dell'arresto (o del fermo) e di applicazione di una misura cautelare, respinga quest'ultima e disponga la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 18 luglio 1990
«Al P.M., nella sua qualità di «parte», l'art. 391, quarto comma, c.p.p. dà la legittimazione a proporre impugnazione contro l'ordinanza che decide sulla convalida, come pure è dato all'arrestato o al fermato, ed è solo in tale sede che può far...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12823 del 2 aprile 2010
«Nell'ipotesi in cui la misura cautelare sia stata disposta dal giudice della convalida ex art. 391, comma quinto, c.p.p., e il luogo dell'arresto o del fermo sia diverso da quello di commissione del reato, solo la formale dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1532 del 15 luglio 2000
«Il giudice per le indagini preliminari che, all'esito del giudizio di convalida del fermo, applichi una misura coercitiva dichiarando contestualmente la propria incompetenza per territorio, non è tenuto a motivare circa l'urgenza di soddisfare...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3094 del 29 novembre 1999
«Il potere di applicare una misura coercitiva rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida del fermo o dell'arresto, con la conseguenza che, se il luogo...»