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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11947 del 8 agosto 2003
«La questione dell'applicabilità ad un determinato contratto dell'intera disciplina dell'art. 1467 c.c. sulla onerosità sopravvenuta deve essere risolta dal giudice con specifico riferimento al caso concreto ed all'azione effettivamente proposta,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 369 del 13 gennaio 1995
«Le modificazioni del contratto divenuto eccessivamente oneroso e, come tale, da ridurre ad equità, vanno valutate con riferimento alla normalizzazione del rapporto ed il supplemento del prezzo a carico del compratore, per la riduzione ad equità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 247 del 20 febbraio 1992
«L'oblazione è ammissibile soltanto con riferimento alla pena pecuniaria (ammenda) o alternativa (arresto o ammenda) astrattamente prevista dal legislatore per le contravvenzioni, e non anche a quella solo pecuniaria applicabile in concreto dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10503 del 8 maggio 2006
«Se il contratto ha per oggetto cose che il venditore vende abitualmente, o la sommministrazione di beni a carattere periodico ai sensi — rispettivamente — degli articoli 1474 e 1561 c.c., la mancata determinazione espressa del prezzo non ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3109 del 23 maggio 1985
«Nel contratto di compravendita di merci appartenenti ad un genus (nella specie, carni bovine di produzione del venditore), per il quale l'indicazione degli elementi essenziali di detto genus è idonea ad integrare il requisito della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14594 del 22 giugno 2007
«Nei contratti aventi ad oggetto la consegna di una quantità di merce da una parte all'altra, la prova della consegna all'acquirente è libera, nel senso che essa può essere fornita con ogni mezzo, salvo i limiti imposti dalla legge, anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14751 del 26 giugno 2006
«Nel caso di vendita di cosa altrui, l'obbligo posto a carico del venditore di procurare al compratore l'acquisto della proprietà della cosa può essere adempiuto sia mediante l'acquisto della proprietà della cosa da parte sua, con l'automatico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4902 del 15 maggio 1998
«La compravendita di un bene predisposta per la partecipazione di tutti i comproprietari, ma stipulata da uno solo di essi, deve considerarsi inefficace con riferimento all'intera res empta , ma, trattandosi di inefficacia soltanto relativa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 792 del 27 gennaio 1998
«Le norme che regolano l'evizione totale (art. 1483 c.c.) sono applicabili nel caso di confisca in sede penale della cosa compravenduta, a norma dell'art. 240 c.p., giacché l'anzidetta misura comporta l'acquisto della proprietà della cosa stessa da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19812 del 4 ottobre 2004
«La garanzia, prevista dall'art. 1489 c.c., per gli oneri reali o personali gravanti sulla cosa venduta, è in via analogica applicabile anche al contratto preliminare di compravendita.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21384 del 4 novembre 2005
«In tema di vendita di cosa gravata da oneri o da diritti di godimento di terzi (art. 1489 c.c.) l'apparenza degli oneri e dei diritti è equiparata, ai fini dell'esclusione della responsabilità del venditore, alla conoscenza effettiva, a condizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5251 del 15 marzo 2004
«In ordine all'applicabilità delle norme sulla garanzia per vizi nella vendita di cose usate, il riferimento al bene (nella specie, un'imbarcazione) come non nuovo comporta che la promessa del venditore è determinata dallo stato del bene stesso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1522 del 29 marzo 1989
«L'obbligo di garanzia stabilito a carico del venditore dagli artt. 1490. e 1497 c.c. riguarda esclusivamente i vizi e la mancanza di qualità essenziali intrinseci alla cosa venduta e non può quindi trovare riferimento in dati estrinseci alla cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3803 del 29 luglio 1978
«II principio secondo cui il requisito della riconoscibilità esclude la garanzia del venditore è posto dalla legge solo per la garanzia relativa ai vizi della cosa venduta (art. 1491 c.c.), mentre per la mancanza di qualità tale requisito non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1434 del 27 gennaio 2004
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, ha natura irrevocabile la scelta dell'azione di risoluzione, proposta dal compratore in via principale rispetto alla domanda di riduzione del prezzo, tenuto conto che — in considerazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3615 del 19 ottobre 1976
«Quando, per l'accertata scarsa importanza dell'inadempimento del venditore, debba rigettarsi la domanda di risoluzione della compravendita formulata dal compratore in base agli artt. 1490 e 1492 c.c., viene anche meno il presupposto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1458 del 14 febbraio 1994
«Il termine di decadenza per la denunzia dei vizi della cosa venduta ai sensi dell'art. 1495 c.c., pur dovendo essere riferito alla semplice manifestazione del vizio e non già alla sua individuazione causale, decorre tuttavia solo dal momento in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6855 del 21 giugno 1993
«Qualora l'esecuzione di un contratto di vendita avvenga mediante consegne ripartite di una stessa merce, il termine fissato dalla legge per la denunzia dei vizi — sussistenti fin nella prima partita di merce consegnata — decorre dalla loro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11834 del 6 novembre 1991
«Anche nella vendita di cose di genere quali gli animali che siano indicati in contratto con riferimento al loro numero, il difetto di qualità può costituire «vizio» se si riferisca alle dimensioni, peso, misura, od alle caratteristiche dei singoli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 593 del 19 gennaio 1995
«In tema di vendita il criterio distintivo tra la consegna di aliud pro alio — che dà luogo all'ordinaria azione di risoluzione per inadempimento ex art. 1453 c.c., svincolata da termini di decadenza e di prescrizione ai quali sono soggette le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6756 del 6 aprile 2004
«Nell'ipotesi di acquisto di bene (nel caso, imbarcazione) che si trovi nell'attuale detenzione di un terzo (nel caso, ormeggiatore), gli obblighi di quest'ultimo con riferimento al bene medesimo rimangono immutati e continuano ad essere regolati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9425 del 18 dicembre 1987
«In tema di vendita di cose mobili, nell'ipotesi di cui al cpv. dell'art. 1513 c.c. (che dispone che «la parte, che non ha chiesto la verifica della cosa, deve, in caso di contestazione, provarne rigorosamente l'identità e lo stato») la prova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1229 del 28 gennaio 2003
«Nella vendita su campione (art. 1522 c.c.), che si caratterizza in quanto la qualità della merce è stabilita facendo riferimento ad un esemplare che funge da mezzo di accertamento della conformità del bene consegnato a quello promesso, le parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2934 del 29 luglio 1975
«La vendita su campione può atteggiarsi, secondo la prassi commerciale, come vendita su campione o come vendita su campione-tipo. Mentre la prima si basa sul riferimento a un modello che deve costituire il termine di raffronto per la valutazione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2161 del 31 gennaio 2006
«Con riferimento al contratto di vendita con riserva della proprietà e per il caso di inadempimento del compratore, l'art. 1526 c.c. prevede la restituzione da parte del venditore delle rate riscosse (salvo il diritto ad un equo compenso ed al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2040 del 22 giugno 1972
«La norma dell'art. 1524 c.c., nel rendere inopponibile ai terzi creditori del compratore il patto di riserva di proprietà che acceda ad un contratto di vendita, non trova la sua ratio nell'intento di salvaguardare i creditori da un atto che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22038 del 22 novembre 2004
«In tema di vendita immobiliare a corpo, l'individuazione del bene alienato va compiuta in base alla complessiva ed oggettiva descrizione fattane dai contraenti, ivi compresa la misura del fondo che — essendo, ai sensi dell'art. 1538 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5295 del 28 maggio 1998
«Lo schema contrattuale astratto del contratto di riporto di borsa è costituito non soltanto dal paradigma normativo fissato dal codice civile, ma anche dalle disposizioni in tema di contratti di borsa e dagli usi ad essi relativi. (Principio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2167 del 12 aprile 1979
«L'azione di riduzione del prezzo, prevista dall'ultimo comma dell'art. 1492 c.c., in tema di vendita, è applicabile, a norma dell'art. 1555 c.c., anche al contratto di permuta, dal momento che devono ritenersi compatibili, con quest'ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4228 del 15 novembre 1976
«A norma dell'art. 1569 c.c., non è necessario, per poter considerare il contratto di somministrazione a tempo determinato e, quindi, per escludere il diritto di ciascuna delle parti al recesso ad nutum , che la durata del contratto sia stata...»