-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6619 del 27 maggio 1999
«Nel caso di concorso di persone nel reato, il semplice abbandono o l'interruzione dell'azione criminosa da parte di uno dei compartecipi non è sufficiente a integrare la desistenza, ma è necessario un quid pluris che consiste nell'annullamento del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4820 del 30 aprile 1991
«La differenza tra il concorso di persone nel reato continuato e l'associazione per delinquere risiede, indipendentemente dalla natura e dalla specie dei reati voluti, nelle connotazioni dell'accordo partecipativo che, se delimitato nel tempo e...»
-
Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 7765 del 19 febbraio 2014
«È configurabile il concorso nel reato di cui all'art. 44 del d.P.R. n. 380 del 2001, commesso dal privato che abbia realizzato un intervento in contrasto con gli strumenti urbanistici, a carico del funzionario comunale nominato responsabile del...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12697 del 25 marzo 2015
«Ai fini della prova dello stato di soggezione che caratterizza la circostanza aggravante di cui all'art. 112, comma primo, n. 3 cod. pen.- che sanziona più gravemente la condotta di chi determini al reato persona soggetta alla propria autorità,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3332 del 23 gennaio 2015
«In tema di concorso di persone nel reato, il riconoscimento dell'attenuante prevista dall'art. 114, comma terzo, c.p., con riferimento all'art. 112, comma primo, n. 3, c.p., presuppone una relazione caratterizzata da un rapporto di supremazia di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10123 del 26 novembre 1983
«L'art. 116 c.p. non richiede che l'evento sia stato concretamente previsto e tanto meno accettato dal soggetto, quale possibile conseguenza della sua azione od omissione, ma che esso sia prevedibile in astratto, in base all'ordinato svolgersi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3921 del 11 aprile 1995
«Non sussiste compatibilità tra l'aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p., che ha natura soggettiva e concerne i motivi soggettivi dell'agire, e non già l'elemento materiale del fatto reato cui inerisce, il concorso ex art....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3155 del 23 gennaio 2014
«Deve ritenersi adempiuto l'obbligo di motivazione del giudice di merito sulla determinazione in concreto della misura della pena, allorché siano indicati nella sentenza gli elementi ritenuti rilevanti o determinanti nell'ambito della complessiva...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24213 del 4 giugno 2013
«In tema di determinazione della pena, quanto più il giudice intenda discostarsi dal minimo edittale, tanto più ha il dovere di dare ragione del corretto esercizio del proprio potere discrezionale, indicando specificamente, fra i criteri oggettivi...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21294 del 17 maggio 2013
«La determinazione della pena tra il minimo ed il massimo edittale rientra tra i poteri discrezionali del giudice di merito ed è insindacabile nei casi in cui la pena sia applicata in misura media e, ancor più, se prossima al minimo, anche nel caso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 707 del 21 febbraio 1998
«Ai fini dell'applicabilità delle circostanze attenuanti generiche di cui all'art. 62 bis c.p., il giudice deve riferirsi ai parametri di cui all'art. 133 c.p., ma non è necessario, a tale fine, che li esamini tutti, essendo sufficiente che...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 978 del 5 febbraio 1997
«La determinazione della pena non va rapportata, in relazione al criterio indicato nell'art. 133 c.p., alla quantità del contributo causale della condotta dell'imputato nella produzione dell'evento, bensì al grado della colpa. Infatti, l'entità...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1305 del 4 febbraio 1994
«Allorquando la determinazione della pena da infliggere al condannato è quantificata a livelli che si discostano dai minimi edittali, sia per la quantificazione della pena per il reato base, che per quella per l'aumento per continuazione, in...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15811 del 29 novembre 1990
«Ai fini della determinazione della pena il giudice deve procedere ad una valutazione complessiva del fatto e della personalità dell'autore, categorie di elementi che, se pure sono indicate in due parti separate della stessa disposizione, (art. 133...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12488 del 17 settembre 1990
«Nella determinazione del trattamento sanzionatorio il giudice gode di una discrezionalità vincolata, per cui deve dar ragione dei criteri legali che sono sintetizzabili nella retribuzione (gravità complessiva del fatto) e nella prevenzione sociale...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11402 del 11 agosto 1990
«La valutazione della sussistenza dei presupposti per l'adozione di una misura sostitutiva è legata agli stessi criteri già previsti dalla legge per la determinazione della pena e cioè non può prescindere da quelli individuati dall'art. 133 c.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 560 del 20 gennaio 1995
«Il giudizio sulla concedibilità del beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è subordinato esclusivamente alla valutazione delle circostanze di cui all'art. 133 c.p., sicché resta precluso ogni altro...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11355 del 10 novembre 1994
«Ai sensi del comma 2 dell'art. 133 c.p. i precedenti penali e giudiziari del reo rilevano ai fini della determinazione della capacità a delinquere del colpevole e possono essere presi in considerazione per la commisurazione della pena, nel senso...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24330 del 16 giugno 2008
«In tema di prescrizione, ai fini dell'applicabilità della disciplina transitoria di cui all'art. 10, L. 7 dicembre 2005, n. 251, il momento della «pendenza » del giudizio di appello non coincide con quello della presentazione dell'atto di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7878 del 18 giugno 1999
«In tema di prescrizione dei reati, l'articolo 158, primo comma, c.p. ricollega l'inizio del decorso della prescrizione alla cessazione della continuazione e della permanenza, da un canto considerato il reato continuato come un'unità reale, non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7242 del 20 febbraio 2004
«La sospensione del corso della prescrizione, quando si connette — in applicazione del comma primo dell'art. 159 c.p. — ad una sospensione del procedimento imposta da una particolare disposizione di Legge, è condizionata dall'esatta applicazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2573 del 18 marzo 1993
«Al fine di escludere l'applicabilità dell'oblazione speciale per la sussistenza delle condizioni ostative di cui all'art. 99 c.p. (recidiva) non è necessaria una espressa contestazione, indispensabile solo per la determinazione della pena, ma non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42213 del 22 dicembre 2006
«Il reato di cui all'art. 674 c.p. (emissione di gas, vapori e fumi atti a molestare le persone) è configurabile quando tali emissioni siano conseguenza di un'attività non conforme alla normativa ed arrechino concretamente disturbo alle persone...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40191 del 30 ottobre 2007
«In tema di inquinamento atmosferico, la necessità di accertare il superamento dei limiti di tollerabilità delle emissioni ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 674 c.p. si pone soltanto per le attività autorizzate in quanto le...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13667 del 24 dicembre 1998
«L'intervenuta abrogazione, ai sensi dell'art. 231 nuovo c.s., dell'art. 22 della legge 13 luglio 1966, n. 615 — che sanzionava penalmente la circolazione con veicoli a motore diesel i cui fumi presentassero opacità superiore ai valori stabiliti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9460 del 2 settembre 1994
«L'intervenuta abrogazione, ai sensi dell'art. 231 del D.L.vo n. 285/1992 (nuovo codice della strada), a far tempo dall'1 gennaio 1993, dell'art. 22 della L. n. 615/1966 (che sanzionava penalmente la circolazione con veicoli a motore diesel i cui...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7191 del 7 luglio 1986
«In tema di abbattimento di fumi, polveri, gas ed odori di qualsiasi tipo ad opera di impianti termici o di imprese industriali o mezzi motorizzati, l'art. 20, L. 13 luglio 1966, n. 615, al quarto comma, prevede l'obbligo per chi gestisce tali...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13456 del 2 aprile 2007
«Nel caso in cui la sospensione condizionale della pena sia stata subordinata al risarcimento del danno o alla eliminazione delle conseguenze del reato, il termine per la esecuzione decorre dal passaggio in giudicato della sentenza, atteso che non...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6957 del 10 giugno 1998
«In tema di sospensione condizionale della pena subordinata ad obblighi del condannato, l'art. 165 c.p. si ispira ai principi di legalità e tassatività e pertanto la subordinazione può essere disposta solo con riferimento a prestazioni certe e...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7933 del 7 luglio 1998
«In tema di invasione di terreni la subordinazione della sospensione condizionale della pena al rilascio del terreno in favore della P.A. è provvedimento legittimo e conforme al dettato dell'art. 165 c.p. La restituzione della res sulla quale è...»