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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19388 del 4 maggio 2018
«È inammissibile il motivo di ricorso per cassazione con il quale si lamenti l'inesistenza della gravità indiziaria ritenuta dal giudice che ha emesso il decreto di autorizzazione delle intercettazioni telefoniche, poiché il sindacato del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 57028 del 18 dicembre 2018
«Nell'ipotesi in cui il giudice di appello condanni la parte civile al pagamento delle spese di costituzione e difesa in giudizio in favore dell'imputato, ma ometta la corrispondente liquidazione, può provvedervi la Corte di cassazione, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40151 del 7 settembre 2018
«In tema di esecuzione, è rilevabile anche di ufficio dalla Corte di cassazione la preclusione processuale che, ai sensi dell'art. 606, comma secondo, cod. pen., determina la inammissibilità dell'istanza meramente reiterativa di una domanda già...»
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Cassazione civile, sentenza n. 803 del 8 luglio 1946
«Nel sistema del codice di rito civile non esistono ordinanze suscettibili di dar vita ad un giudicato in senso sostanziale, aventi cioè efficacia al di fuori del processo, e preclusive, aventi cioè efficacia nel processo; esistono soltanto...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1029 del 30 giugno 1947
«La inammissibilità e la improcedibilità del ricorso per cassazione — che sono dichiarate in tutti i casi espressamente indicati dalla legge e sempre quando sussistono ragioni impeditive dell'esame del ricorso nel merito — non differiscono tra loro...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2309 del 31 luglio 1951
«Qualora nel corso dell'esame testimoniale, questo sia stato esteso senza alcuna opposizione della controparte all'accertamento di fatti controversi non specificamente compresi nei capitoli ammessi, i risultati di tale indagine restano...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1003 del 6 aprile 1955
«Il giuramento suppletorio è un mezzo integrativo di prova e, come tale, presuppone che altre siano state in precedenza raccolte, ma che abbiano condotto a risultanze insufficienti e contraddittorie; l'ordinare detto giuramento è facoltà del...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1639 del 16 maggio 1956
«Il contenuto della sentenza non definitiva, nella disciplina dell'art. 279 del codice di procedura civile non comprende la soluzione delle questioni relative alla ammissibilità e rilevanza dei mezzi istruttori proposti dalle parti o da disporre...»
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Cassazione civile, sentenza n. 3706 del 18 ottobre 1956
«La vocatio in jus, prescritta dal n. 7 dell'art. 162 c.p.c., consistente nell'invito al convenuto a costituirsi entro il termine stabilito dalla legge, con l'avvertenza delle conseguenze della mancata costituzione, è condizione necessaria perché...»
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Cassazione civile, sentenza n. 508 del 23 febbraio 1956
«I due termini di costituzione fissati dalla legge all'attore e al convenuto sono distintamente considerati, nel senso che ciascuna parte è tenuta ad osservare il proprio termine sotto pena di inefficacia della ritardata costituzione a meno che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2623 del 28 settembre 1959
«A norma dell'art, 742 c.p.c., la revoca, la modificazione e la dichiarazione d'invalidità dei provvedimenti di volontaria giurisdizione non incidono sui diritti acquistati dai terzi in base ai negozi autorizzati dai provvedimenti stessi, sempre...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2992 del 9 novembre 1960
«Il provvedimento istruttorio col quale il giudice disponga consulenza tecnica, sia pure in grado di appello, ha sempre natura e carattere di ordinanza istruttoria anche se esso presupponga la risoluzione di una questione di merito non risolta con...»
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Cassazione civile, sentenza n. 766 del 11 aprile 1960
«Mentre per la disposizione, contenuta nell'art. 310 c.p.c., relativa ad una fase del procedimento, l'estinzione del processo rende inefficaci gli atti compiuti, ma non le sentenze di merito pronunciate nel corso del processo, per l'art. 393...»
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Cassazione civile, sentenza n. 752 del 8 aprile 1961
«La deduzione, come motivo di ricorso per cassazione, di una questione riguardante la competenza, non può farsi se non sotto il profilo della violazione delle norme che la regolano, non anche in relazione ad un difetto di motivazione sui punti di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 890 del 5 maggio 1962
«La rinuncia agli atti del giudizio consiste nell'espressa dichiarazione dell'attore di voler porre fine al processo, senza giungere alla pronunzia di merito sulla domanda da lui proposta. Essa è espressione del principio dispositivo, non implica...»
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Cassazione civile, sentenza n. 312 del 14 febbraio 1963
«Il giudizio sulla necessità, influenza, o pertinenza dei mezzi di prova, offerti dalle parti è riservato ai giudici di merito: esso involge un apprezzamento di fatto, che preclude il sindacato in sede di legittimità quando sia sorretto da adeguata...»
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Cassazione civile, sentenza n. 460 del 28 febbraio 1964
«Coordinando, ai fini di una retta interpretazione della norma, l'art. 403 c.p.c. (che stabilisce che non può essere impugnata per revocazione la sentenza pronunciata nel giudizio di revocazione) con la disposizione del secondo comma del precedente...»
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Cassazione civile, sentenza n. 52 del 10 gennaio 1964
«Il principio secondo il quale il giudice di rinvio deve provvedere sulla domanda di restituzione di quanto pagato in esecuzione di una sentenza poi cassata senza subordinare la relativa decisione all'esito finale della lite principale, è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 514 del 18 febbraio 1966
«La competenza a giudicare sulle domande volte ad ottenere la cancellazione dell'ipoteca giudiziale, iscritta in base ad una sentenza cassata, spetta, ai sensi dell'art. 389 c.p.c., al giudice di rinvio. Esauritosi il giudizio di rinvio con la...»
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Cassazione civile, sentenza n. 149 del 14 gennaio 1967
«Esauritosi il giudizio di rinvio con la pronuncia sul merito della controversia, la domanda di restituzione, di cui all'art. 389 c.p.c., non è più proponibile davanti al giudice di rinvio, dovendo essa proporsi dinanzi al giudice di merito...»
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Cassazione civile, sentenza n. 467 del 12 febbraio 1968
«Le ordinanze, comunque motivate, non possono mai pregiudicare la decisione del merito e possono essere, anche implicitamente, modificate o revocate, cosicché l'eventuale contrasto tra l'ordinanza e la successiva sentenza emessa dallo stesso...»
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Cassazione civile, sentenza n. 517 del 14 febbraio 1968
«Il principio in base al quale il giudice del merito, quando riconosce esatte le conclusioni del consulente tecnico d'ufficio, non è tenuto ad esprimere le particolari ragioni del suo convincimento non può valere quando lo stesso consulente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 735 del 7 marzo 1968
«L'ordinanza del giudice, che, nel corso dell'espropriazione forzata immobiliare, pronuncia sul rendiconto del custode dei beni pignorati, costituisce provvedimento non impugnabile, a norma dell'art. 593 c.p.c., anche se a contenuto negativo e...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1694 del 17 maggio 1969
«Nel caso in cui il giudice di appello abbia irritualmente disposta l'integrazione del contraddittorio ed abbia pronunciato nel merito, invece di rimettere la causa al primo giudice, la Corte di cassazione non deve annullare senz'altro la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1814 del 23 maggio 1969
«Il giudizio civile di falso (principale o incidentale) ed il procedimento penale di falso, pur conducendo entrambi in pratica alla eliminazione dell'efficacia rappresentativa del documento risultato falso, sono in realtà sostanzialmente differenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3455 del 22 ottobre 1969
«I giudici di merito esattamente non prendono in esame, ai fini del decidere, documenti non regolarmente prodotti nei modi di legge e sui quali la controparte non abbia espressamente accettata la discussione, nonostante la irregolare produzione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2300 del 9 novembre 1970
«L'art. 54 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267 (legge fallimentare), stabilisce che i creditori garantiti da ipoteca, pegno o privilegio fanno valere il loro diritto di prelazione sul «prezzo» dei beni vincolati, per cui, dato il chiaro tenore della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1297 del 7 maggio 1971
«In tema di riduzione delle disposizioni testamentarie a favore dei legatari, l'erede deve provare rigorosamente sia la consistenza dell'asse, sia la conseguente lesione dei suoi diritti di legittimario. Tale prova, per la quale non ricorrono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1772 del 11 giugno 1971
«La circostanza che il credito sia garantito da ipoteca non è, di per sé, di ostacolo alla concessione del sequestro conservativo, sempre che il giudice del merito ritenga, sia pure implicitamente, che l'ipoteca non sia sufficiente a garantire il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 708 del 12 marzo 1971
«In tema di accertamento dei difetti della cosa mobile venduta, il rigore previsto dall'art. 1513, comma secondo c.c., il quale dispone che la parte che non ha chiesto la verifica della cosa deve, in caso di contestazione, provarne rigorosamente...»