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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2119 del 9 ottobre 1998
«L'art. 302 c.p.p. fissa la regola secondo cui in tutti i casi di sopravvenuta inefficacia della misura cautelare per motivi formali (come nelle ipotesi di mancato interrogatorio di cui all'art. 294 c.p.p., o di mancata adozione della decisione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3047 del 8 luglio 1998
«La sanzione di inefficacia del provvedimento coercitivo, a causa dell'omessa trasmissione degli atti — ivi compresi quelli sopravvenuti a favore dell'indagato — da parte dell'autorità giudiziaria procedente non oltre il quinto giorno dall'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5473 del 15 aprile 1998
«Nel giudizio di rinvio conseguente all'annullamento di un provvedimento del tribunale del riesame da parte della Corte di cassazione, non sono applicabili i termini perentori di cinque giorni per la trasmissione degli atti e di dieci giorni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6521 del 17 febbraio 1999
«La formulazione dell'art. 309, comma 8, c.p.p., nella parte in cui prevede che l'avviso dell'udienza del tribunale del riesame debba essere comunicato o notificato «almeno tre giorni prima» dell'udienza stessa, non implica che debba trattarsi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 30 settembre 1993
«Il procedimento di sorveglianza è assoggettato alle regole proprie di ogni altro procedimento giurisdizionale, ivi compresa quella che disciplina la definitività dei provvedimenti in caso di esaurimento dell'iter delle impugnazioni ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«Al fine dell'individuazione del giudice per le indagini preliminari territorialmente competente ai sensi dell'art. 328, primo comma bis, c.p.p., il criterio per stabilire quando e come si debba ritenere che un delitto sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6728 del 22 febbraio 2006
«Nel procedimento conseguente all'appello proposto dall'indagato contro l'ordinanza reiettiva della richiesta di revoca della misura cautelare personale, è legittima, in applicazione dei principi del favor libertatis e della ragionevole durata del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30474 del 10 agosto 2005
«Il rapporto di alternatività che deve ritenersi esistente tra appello proposto dal pubblico ministero avverso ordinanza reiettiva della richiesta di applicazione di misura cautelare e formulazione, da parte dello stesso pubblico ministero, di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4639 del 2 dicembre 1999
«Poiché le impugnazioni avverso i provvedimenti in materia di libertà personale non hanno di regola effetto sospensivo (artt. 588, comma 2, e 310, comma 3, c.p.p.) deve considerarsi legittimamente adottata l'ordinanza de libertate emessa dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1835 del 29 agosto 1995
«Quando il Gip, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, abbia respinto la richiesta dal pubblico ministero di applicazione di una misura cautelare personale per assenza di esigenze cautelari e il P.M. abbia proposto appello su...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2490 del 21 agosto 1995
«Anche per le impugnazioni riguardanti i procedimenti de libertate vale il principio della unicità del diritto di impugnazione per cui l'esaurimento del mezzo per primo scelto dalla parte o dal suo difensore elimina il diritto all'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43566 del 23 dicembre 2002
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare, poiché a norma dell'art. 304, commi 1 e 4, c.p.p. è consentita l'immediata appellabilità dell'ordinanza che ne dispone la sospensione, la mancata presentazione, da parte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1071 del 30 maggio 2000
«È inammissibile l'appello proposto al tribunale del riesame avverso il rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare allorché non vengano rispettate le forme di cui al quarto comma dell'art. 309 e al secondo comma dell'art. 310 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18339 del 20 aprile 2004
«La decisione definitiva, emessa sull'appello instaurato dal pubblico ministero avverso l'ordinanza del Gip di rigetto della richiesta di una misura cautelare personale, spiega un'efficacia preclusiva «allo stato degli atti» in ordine alle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3418 del 21 luglio 1999
«In tema di procedimento di appello de libertate, in ragione della natura pienamente devolutiva del giudizio la cognizione del giudice è circoscritta entro il limite segnato non solo dai motivi dedotti dalla parte impugnante, ma anche dal decisum...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1040 del 3 maggio 1994
«Nel disciplinare l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, l'art. 310 c.p.p., mentre espressamente si richiama alle disposizioni dettate dall'art. 309 c.p.p. per quanto concerne la procedura, nulla specifica circa i poteri decisori...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4032 del 26 gennaio 1993
«In ossequio al principio tantum devolutum quantum appellatum, il giudice di appello è tenuto a limitare la cognizione ai punti del processo interessati dai motivi dell'impugnazione, ma tale principio deve essere correlato con quello della naturale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 29 marzo 1994
«Anche se per il giudizio di appello in materia di provvedimenti de libertate l'art. 310 c.p.p. non richiama le disposizioni dell'art. 309, nono comma, stesso codice che, con riferimento alla procedura del riesame, riconosce espressamente alle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2753 del 20 ottobre 1992
«Il divieto di produrre nuovi atti e documenti in sede di appello, in tema di misure cautelari personali, scaturente dall'art. 310, secondo comma, c.p.p., non si estende agli atti interni del processo, quali le sentenze ed i provvedimenti resi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3340 del 18 aprile 1997
«Costituisce principio di diritto non controverso quello per cui, allorquando i mezzi di prova debbono assumersi fuori della circoscrizione del tribunale, ai sensi dell'art. 203 c.p.c., il termine fissato dal G.I. per la loro assunzione, ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4387 del 27 settembre 1995
«La partecipazione del difensore alla camera di consiglio fissata a seguito di appello del pubblico ministero avverso l'ordinanza di revoca della misura cautelare è facoltativa e non necessaria; tuttavia se il difensore, per legittimo impedimento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19203 del 21 maggio 2012
«Il termine per la proposizione da parte del P.M. dell'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p. avverso l'ordinanza del G.i.p. che, con un unico provvedimento, accolga parzialmente la richiesta di misura cautelare personale, rigettandola per alcuni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22705 del 16 giugno 2005
«Il termine per la proposizione da parte del P.M. dell'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p. avverso l'ordinanza del G.i.p. di diniego dell'applicazione della misura cautelare personale relativamente a taluni indagati, inserita in un unico, più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 18 ottobre 2000
«In tema di appello avverso i provvedimenti de libertate, il termine di dieci giorni entro il quale il difensore può proporre il gravame non decorre necessariamente dalla data di notificazione dell'avviso di deposito dell'ordinanza impugnata, ma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3411 del 11 gennaio 1994
«È manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale della disposizione di cui all'art. 310, secondo comma, c.p.p., nella parte in cui non prevede, al pari di quanto disposto dall'art. 309, decimo comma, stesso codice, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3677 del 16 luglio 1998
«Il ricorso immediato per cassazione, cosiddetto per saltum, avverso i provvedimenti concernenti la revoca, la modificazione o l'estinzione delle misure cautelari non è consentito nel vigente ordinamento processuale, dovendo, nelle predette...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3661 del 28 marzo 1995
«Il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione, in sede di opposizione di terzo ex art. 619 c.p.c., ordina l'integrazione del contraddittorio nei confronti del debitore escusso e la successiva sentenza con la quale, atteso il mancato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3968 del 19 novembre 1994
«In materia di impugnazione, l'interesse ad impugnare deve sussistere al momento della proposizione dell'impugnazione e persistere anche al momento della decisione, dovendosi compiere l'apprezzamento dell'interesse medesimo con riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2411 del 29 agosto 1994
«Se è vero che il principio secondo cui la revoca (e — a fortiori — pure la cessazione) della misura cautelare personale, intervenuta nel corso del procedimento incidentale di riesame o, comunque, di impugnazione del provvedimento con il quale la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20300 del 27 maggio 2010
«In tema di riesame, l'illegittima compressione del diritto di difesa, derivante dal rifiuto o dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al difensore, prima del loro deposito ai sensi del quarto comma dell'art. 268 c.p.p.,...»