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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1734 del 6 maggio 1977
«L'esistenza di una servitù di sporto (nella specie, costituita da un cornicione con canaletto di scolo) al di fuori dell'ipotesi dello sporto-veduta, quando sia in funzione soltanto dello scolo d'acqua piovana proveniente dal tetto del fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7822 del 4 aprile 2006
«... La sussistenza dell'aggravio per il fondo servente, ostativo al trasferimento della servitù, ex articolo 1068 terzo comma, ultima parte, del c.c. costituisce un apprezzamento discrezionale, riservato al giudice di merito.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1663 del 16 febbraio 1988
«A norma dell'art. 1068, comma terzo, c.c., il cambiamento di luogo per l'esercizio della servitù richiede cumulativamente la prova che il cambiamento riesca per il proprietario del fondo dominante di notevole vantaggio e che lo stesso non rechi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20258 del 20 ottobre 2005
«Il trasferimento della servitù di passaggio su un fondo di proprietà di un terzo richiede, ai sensi dell'art. 1168 (recte: 1068 - N.d.R.), comma quarto, c.c., il consenso di quest'ultimo, che, nel caso di ente pubblico territoriale proprietario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14906 del 17 novembre 2000
«Il giudice non può, in assenza di domanda di parte e delle condizioni richieste dall'art. 1068 c.c., disporre il trasferimento della servita in altro luogo del fondo servente.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5295 del 8 ottobre 1981
«Nell'ipotesi prevista dal quarto comma dell'art. 1068 c.c., il trasferimento della servitù su altro fondo del proprietario del fondo servente o di un terzo che vi consenta in guisa da assicurare che l'esercizio della servitù riesca ugualmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1602 del 24 aprile 1975
«Il giudice, valutando se il trasferimento della servitù di passaggio da una ad altra zona del fondo servente riesca o no egualmente agevole al proprietario del fondo dominante, deve considerare l'eventuale necessità di opere nuove da eseguirsi,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3634 del 16 febbraio 2007
«Ai sensi dell'art. 1069 c.c. le opere necessarie alla conservazione della servitù sono a carico del proprietario del fondo dominante che ha, perciò, facoltà di accedere al fondo servente per realizzarle, riconducendosi tale facoltà, di natura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1631 del 8 marzo 1984
«Il titolare del fondo dominante deve eseguire a proprie cure e spese le opere necessarie per conservare la servita, salvo che la situazione dei luoghi sia stata alterata da manomissioni con innovazioni compiute dal proprietario del fondo servente.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 949 del 15 febbraio 1982
«In base all'art. 1069, commi secondo e terzo c.c., ove il proprietario del fondo servente abbia eseguito su quest'ultimo — sia pure nel proprio interesse — opere necessarie alla conservazione della servita, le relative spese debbono essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2168 del 31 gennaio 2006
«In tema di servitù prediali, il principio della cosiddetta indivisibilità di cui all'art. 1071 c.c. comporta, nel caso di frazionamento del fondo dominante, la permanenza del diritto su ogni porzione del medesimo, salve le ipotesi di aggravamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26973 del 7 dicembre 2005
«In tema di acquisto della servitù, tra gli istituti della destinazione del padre di famiglia e della divisione del fondo dominante, rispettivamente disciplinati dagli artt. 1062 e 1071 c.c., non è configurabile in linea astratta alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4399 del 15 agosto 1982
«A norma dell'art. 1071 c.c., la servitù consistente in un non facere (nella specie: divieto di costruire oltre determinati limiti), che, salvo diversa espressa previsione del titolo, non ricade su una parte determinata del fondo servente, viene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2264 del 15 aprile 1982
«Al fine dell'estinzione della servitù, a norma dell'art. 1074 c.c., non è sufficiente l'impossibilità del suo esercizio, ma si richiedono, altresì, una esplicita domanda della parte interessata e il decorso del tempo necessario per il verificarsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12035 del 17 maggio 2010
«In tema di servitù prediali, in presenza di una situazione dei luoghi rimasta immutata, ove l'"utilitas" della servitù sia stata prevista in funzione di una specifica modalità di utilizzazione del fondo dominante, la quale sia rimasta sospesa per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10280 del 29 aprile 2010
«Nelle servitù negative nelle quali l'esercizio del diritto non si esplica mediante un comportamento positivo sul fondo servente, il non uso si identifica nella mancata osservanza dell'onere di riattivazione del diritto successivamente ad un evento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4412 del 27 marzo 2001
«La materia dell'estinzione per non uso delle servita prediali ha la sua disciplina nell'art. 1073 c.c. che collega tale effetto esclusivamente all'inerzia del titolare che si sia protratta per venti anni sicché non basta che il proprietario del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3505 del 28 maggio 1981
«L'indivisibilità della servitù prediale, con la conseguente non configurabilità di una estinzione pro quota della medesima, comporta, in ipotesi di comproprietà del fondo servente, che l'atto interruttivo della prescrizione compiuto nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7485 del 31 marzo 2011
«In tema di servitù, la sopravvenuta mancanza della "utilitas" che ne determina la quiescenza ai sensi dell'art. 1074 c.c., può derivare anche dal contrasto tra il contenuto del diritto reale minore e la normativa urbanistica di piano applicabile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10341 del 17 luglio 2002
«In materia di contratto costitutivo di servitù, l'impossibilità dell'oggetto ex art. 1346 c.c. ricorre solamente nell'ipotesi in cui non sia possibile il passaggio sul fondo servente e non nell'ipotesi di mera difficoltà dello stesso.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1394 del 11 febbraio 1998
«La servitù gravante su fondo non entra in stato di quiescenza prodromico all'estinzione, ai sensi dell'art. 1074 c.c., per il solo fatto che il suo contenuto sia incompatibile con la sopravvenuta destinazione urbanistica impressa al fondo, posto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10018 del 14 ottobre 1997
«Ai sensi dell'art. 1074 c.c. quando venga a cessare l' utilitas della servitù o la concreta possibilità di usarne, il vincolo rimane allo stato di quiescenza, ma non si estingue se non per effetto della prescrizione nel termine di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 128 del 4 gennaio 1995
«Il venir meno della utilitas, comportando, ai sensi dell'art. 1074 c.c., solo uno stato di quiescenza della servita, fino a quando non sia maturato il termine di prescrizione estintiva del relativo diritto, e la astratta possibilità, quindi, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2727 del 6 marzo 1993
«Il venir meno della contiguitas tra fondo servente e fondo dominante, per effetto di smembramento del secondo tra più proprietari, con conseguente impossibilità di fatto di esercitare la servitù (di passaggio) sul non più vicino fondo servente,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3948 del 13 aprile 1991
«Nel caso in cui la servitù di passaggio risulti, dall'atto costitutivo e dalle modalità di esercizio, gravare su una parte determinata del fondo servente l'impossibilità di fatto del suo esercizio in tale luogo (nella specie, a seguito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5396 del 6 novembre 1985
«Il principio secondo cui l'impossibilità di fatto di usare della servitù o il venir meno dell'utilità della medesima non fanno estinguere la servitù se non è decorso il termine di venti anni ex artt. 1073 e 1074 c.c., si applica qualunque sia la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1785 del 10 marzo 1983
«L'innovazione e la trasformazione del fondo dominante, che importi un mutamento definitivo ed irreversibile della sua destinazione, tale da rendere la funzione economico-sociale attuale del bene incompatibile con quella anteatta, determina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5385 del 12 giugno 1996
«In tema di servitù, le innovazioni al fondo dominante che non superino il limite oltre il quale esse sono vietate a norma dell'art. 1067 c.c., in quanto rendono pia gravosa la condizione del fondo servente rispetto a quanto era prevedibile al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 741 del 16 febbraio 1978
«L'art. 1075 c.c., il quale dispone che l'esercizio della servita in termini quantitativamente o qualitativamente minori, rispetto a quelli consentiti dal titolo, non comporta estinzione, nemmeno parziale, del relativo diritto, che permane nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4770 del 24 maggio 1996
«Le convenzioni tra privati, con le quali si stabiliscono reciproche limitazioni o vantaggi a favore e a carico delle rispettive proprietà individuali, specie in ordine alle modalità di edificabilità, restringono o ampliano definitivamente i poteri...»