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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10881 del 18 marzo 2005
«In tema di presupposti sulla cui base può essere adottato il provvedimento autorizzatorio delle intercettazioni, benché l'articolo 267, comma 1, del c.p.p. individui, tra questi, quello dei «gravi indizi di reato» (o dei «sufficienti indizi»,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 15 gennaio 2003
«In materia di intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nell'ambito di procedimenti riguardanti delitti di criminalità organizzata, la motivazione del decreto autorizzativo del Gip in ordine al presupposto dei «sufficienti indizi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2505 del 17 giugno 1999
«In tema di decreto di autorizzazione delle intercettazioni telefoniche è legittima la motivazione per relationem, costituita dal richiamo alle considerazioni ed alle argomentazioni svolte dal pubblico ministero nella richiesta con rinvio alle note...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2507 del 12 maggio 1999
«Il difetto (ed a maggior ragione l'insufficienza) di motivazione del decreto di autorizzazione all'effettuazione di intercettazioni telefoniche non è deducibile per la prima volta in sede di ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22 del 4 aprile 1998
«Non è viziato da mancanza di motivazione il decreto di autorizzazione all'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni emesso dal giudice per le indagini preliminari ai sensi dell'art. 267, comma 1, c.p.p. per il solo fatto che la motivazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5655 del 13 giugno 1997
«In tema di intercettazioni telefoniche, la durata delle operazioni di intercettazione, entro i limiti previsti dalla legge, è rimessa esclusivamente al pubblico ministero, come espressamente previsto dall'art. 267, comma terzo, c.p.p., secondo cui...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17832 del 3 maggio 2001
«È legittimo e non abbisognevole di convalida il provvedimento con il quale il pubblico ministero, perdurando la validità del decreto con il quale il giudice abbia ritualmente autorizzato l'intercettazione di comunicazioni effettuate da taluno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1592 del 1 giugno 1998
«In tema di proroga delle intercettazioni di comunicazioni o conversazioni telefoniche di cui all'art. 267, comma 3, c.p.p., il provvedimento del Gip, implicando una valutazione della necessità di comprimere per un ulteriore termine la sfera di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5928 del 11 giugno 1993
«In tema di intercettazioni telefoniche, la durata dell'operazione è rimessa al pubblico ministero richiedente, come espressamente previsto nel terzo comma dell'art. 267 c.p.p. nel quale si riservano alla parte «le modalità e la durata delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1868 del 21 maggio 1993
«Durante le indagini preliminari nessuno assume la qualità di testimone: al pubblico ministero sono fornite solo informazioni o dichiarazioni (artt. 362 e 500 c.p.p.; art. 371 bis c.p.). Pertanto, non si applicano le regole stabilite dall'art. 499...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19675 del 15 maggio 2001
«In tema di intercettazione telefonica, la modifica del numero telefonico dell'utenza originariamente sottoposta ad intercettazione non rende illegittime ed inutilizzabili le intercettazioni effettuate dopo tale modifica, giacché il decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3209 del 16 settembre 1998
«La mancanza di una formale dichiarazione di latitanza non è causa di inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni autorizzate ed eseguite (nella specie per la cattura di una persona sottrattasi volontariamente all'esecuzione di una grave...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28293 del 12 luglio 2001
«In tema di intercettazioni telefoniche, qualora il Gip provveda tardivamente alla convalida del decreto adottato in via d'urgenza da parte del P.M. ai sensi dell'art. 267, comma 2, c.p.p., la stessa convalida può configurarsi come «autorizzazione»...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4714 del 18 dicembre 1997
«In tema di intercettazioni di conversazioni telefoniche, il decreto di convalida emesso dal Gip a seguito di provvedimento urgente adottato dal P.M. assorbe integralmente il provvedimento originario e sana ogni eventuale difetto di motivazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35043 del 18 settembre 2007
«In tema di inutilizzabilità dei risultati di intercettazioni telefoniche disposte in altri procedimenti ed acquisite al procedimento in corso è onere della parte produrre al giudice gli elementi dai quali si desume l'eccepita inutilizzabilità....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6242 del 12 aprile 1999
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, la diversità del procedimento che di regola impedisce l'utilizzazione dei relativi risultati, assume, per gli effetti che ne derivano sul piano della prova, rilievo di carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5581 del 15 gennaio 1999
«In caso di provvedimento applicativo di misura cautelare personale basato sul risultato di intercettazioni telefoniche, avverso il quale sia stata esperita procedura di riesame conclusasi con la conferma di detto provvedimento, non è deducibile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5062 del 13 gennaio 1998
«In tema di misure cautelari reali il sequestro probatorio è impugnabile solo con la richiesta di riesame e, indirettamente, con l'opposizione avverso il rigetto della richiesta di restituzione. La proposizione del riesame o dell'appello avverso il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1217 del 14 gennaio 2009
«L'omessa attestazione nel provvedimento dell'orario di deposito del decreto di intercettazione emesso d'urgenza dal pubblico ministero, nonchè la mancanza di analoga attestazione nel provvedimento di convalida del G.i.p., non impediscono...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45700 del 10 dicembre 2008
«In tema di intercettazioni di comunicazioni e conversazioni telefoniche, nella nozione di urgenza, come requisito di legittimità del decreto emesso dal P.M., rientrano, di norma, anche le "eccezionali ragioni di urgenza" richieste dalla legge per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37699 del 3 ottobre 2008
«I risultati delle intercettazioni sono utilizzabili nel procedimento cautelare pur quando il pubblico ministero non abbia allegato i relativi supporti.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26500 del 9 luglio 2007
«In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, la tardività del provvedimento giudiziale di convalida del decreto, con cui il pubblico ministero dispone nei casi di urgenza l'intercettazione, rende inutilizzabili soltanto i risultati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31221 del 21 settembre 2006
«Il decreto di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, emesso in via di urgenza dal pubblico ministero, non è affetto da nullità, e meno ancora può dirsi inesistente, se manca della sottoscrizione dell'ausiliario attestante il deposito...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 32469 del 25 agosto 2005
«I «casi di urgenza» che abilitano il pubblico ministero ad emettere il decreto di intercettazione di conversazione o comunicazioni a norma dell'art. 267, comma 2, c.p.p. comprendono, di norma, le «eccezionali ragioni di urgenza» che legittimano,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6015 del 25 giugno 2001
«L'invalidità dell'interrogatorio di garanzia (nella specie derivante da mancato avviso ad uno dei due difensori di fiducia dell'imputato), equivale, ai fini di cui all'art. 302 c.p.p., ad omessa effettuazione dell'interrogatorio stesso. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26015 del 25 giugno 2001
«In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, all'eventuale mancata specificazione, nel decreto del P.M. emesso in via di urgenza, della durata delle operazioni a norma dell'art. 267, comma 3, c.p.p., sopperisce l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1364 del 19 maggio 1993
«La competenza a provvedere sulla richiesta di distruzione, ai sensi degli artt. 269, terzo comma e 271, terzo comma, c.p.p., di verbali e registrazioni di comunicazioni intercettate appartiene al giudice che procede all'atto in cui la richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35389 del 10 settembre 2003
«L'art. 270, primo comma, c.p.p. consente la utilizzazione dei risultati delle intercettazioni in altro procedimento a condizione che i verbali e le registrazioni siano depositati presso l'ufficio ad quem , a nulla rilevando che non siano stati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27656 del 9 luglio 2001
«In tema di confisca, poiché il dettato dell'art. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992 n. 206, convertito in legge 7 agosto 1992 n. 356, costituisce deroga ai principi generali fissati dall'art. 240 c.p., non è sufficiente, al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2405 del 21 luglio 1999
«In tema di acquisizione dei tabulati concernenti il flusso informatico relativo ai dati esterni alla comunicazione telefonica, il divieto di utilizzazione previsto dall'articolo 271 c.p.p. è riferibile all'acquisizione dei tabulati tutte le volte...»