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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27660 del 30 ottobre 2018
«...tale situazione determina l'attualizzarsi per il lavoratore del danno patrimoniale risarcibile, consistente nella perdita totale del trattamento pensionistico ovvero nella percezione di un trattamento inferiore a quello altrimenti spettante.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2063 del 23 maggio 1975
«Il diritto al risarcimento del danno patrimoniale spettante ai congiunti di persona deceduta a causa di un fatto illecito, postula l'accertamento che i medesimi siano stati privati di utilità economiche di cui già beneficiavano e di cui,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2580 del 16 aprile 1982
«...una pronuncia di condanna generica del debitore al ristoro del danno medesimo, mentre resta a carico del creditore, nel giudizio di liquidazione, l'onere di allegare e provare l'effettivo pregiudizio patrimoniale risentito per tale svalutazione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5259 del 18 ottobre 1984
«La prova dell'esistenza del danno patrimoniale, al fine di poterlo fare oggetto di liquidazione equitativa, può essere conseguita con tutti i mezzi di prova ammessi nel nostro ordinamento, ivi comprese le presunzioni semplici previste negli artt....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2012 del 21 marzo 1986
«In caso di fatto illecito lesivo dell'integrità psico-fisica della persona, il danno patrimoniale risarcibile non è costituito soltanto dalle conseguenze pregiudizievoli correlate all'efficienza lavorativa ed alla capacità di produzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4956 del 6 giugno 1987
«Il danno alla vita di relazione non costituisce una forma di danno morale, ma è una componente specifica del danno patrimoniale, in quanto esso consiste nella compromissione peggiorativa della capacità psicofisica del soggetto, incidente sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2280 del 4 marzo 1988
«Peraltro, tale inapplicabilità non comporta la non risarcibilità del danno da inabilità permanente, la quale, intesa come condizione impeditiva o riduttiva dell'attitudine al lavoro, pur in mancanza di un guadagno alla data dell'incidente, non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6938 del 20 dicembre 1988
«Pertanto nel primo giudizio la quantificazione del danno (che in quanto credito di valore deve reintegrare pienamente la perdita patrimoniale ed il pregiudizio subito dal danneggiato, e che pertanto va fatta al momento della liquidazione da parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 724 del 6 febbraio 1989
«...risarcimento del maggior danno per quella svalutazione, potendo quest'ultimo essere eventualmente dovuto, a norma dell'art. 1224 cod. civ., nel solo caso in cui il creditore ne faccia richiesta e provi di avere subito un pregiudizio patrimoniale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6702 del 13 giugno 1991
«Nel caso di azione di ripetizione d'indebito ex art. 2033 c.c. spetta al creditore oltre agli interessi legali sulla somma riconosciuta come dovutagli anche l'ulteriore risarcimento ex art. 1224 comma secondo c.c. conseguente a svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3352 del 18 marzo 1992
«La scelta dei criteri di adeguamento del credito risarcitorio al mutato valore della moneta deve cadere su quello che, meglio di ogni altro, permetta al danneggiato di conseguire un ristoro patrimoniale pari o, in più possibile, vicino...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3260 del 19 marzo 1993
«...negativi del fatto lesivo che incidono sul bene della salute in sé considerato, con la conseguenza che l'anzidetta voce di danno non può formare oggetto di autonomo risarcimento come danno patrimoniale, in quanto già valutata come danno biologico.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1764 del 19 febbraio 1998
«L'accertamento di postumi permanenti, incidenti con una certa entità (in quanto l'invalidità cosiddetta micropermanente è una componente del danno biologico) sulla capacità lavorativa specifica, non comporta l'automatico obbligo del danneggiante...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 762 del 26 gennaio 1998
«Ne consegue che, affinché il pregiudizio che la vittima dell'illecito allega possa essere addebitato a titolo risarcitorio al suo autore, è necessario che, secondo il principio della regolarità causale, esso rientri nelle conseguenze normali del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10725 del 11 agosto 2000
«Nella liquidazione del danno non patrimoniale derivante dal fatto illecito, anche se effettuata necessariamente sulla base di criteri equitativi, deve tenersi conto della gravità dell'illecito penale e di tutti gli elementi della fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13425 del 9 ottobre 2000
«Ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale l'inesistenza di una pronuncia del giudice penale, nei termini in cui ha efficacia di un giudicato nel processo civile a norma degli artt. 651 e 652 c.p.p., comporta che il giudice civile possa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14743 del 14 novembre 2000
«...dell'obbligazione di dare, ma solo il metro di commisurazione del valore che occorre corrispondere al creditore perché questi sia reintegrato nella stessa situazione patrimoniale nella quale si sarebbe trovato se il danno non fosse stato prodotto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12597 del 16 ottobre 2001
«Il diritto al risarcimento del danno patrimoniale, che spetta, a norma dell'art. 2043 c.c., ai congiunti di persona deceduta a causa di altrui fatto illecito, richiede l'accertamento che i medesimi siano stati privati di utilità economiche di cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13409 del 29 ottobre 2001
«L'accertamento di postumi permanenti, incidenti con una certa entità sulla capacità lavorativa specifica, non comporta l'automatico obbligo del danneggiante di risarcire il danno patrimoniale, conseguenza della riduzione della capacità di guadagno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1516 del 2 febbraio 2001
«...per dedicarsi all'assistenza alla vittima stessa del sinistro, si configura come danno da lucro cessante diretto, sia pure di natura consequenziale, a carico di detto coniuge, che subisce la ingiusta menomazione della propria sfera patrimoniale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11376 del 31 luglio 2002
«In tema di assicurazione della responsabilità civile automobilistica l'art. 4, comma terzo, legge 26 febbraio 1977, n. 39 — il quale dispone che, ai fini del risarcimento del danno patrimoniale da invalidità permanente o temporanea, il reddito che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11905 del 7 agosto 2002
«Nella domanda di risarcimento del danno patrimoniale è sempre compresa la richiesta relativa alla diminuzione della capacità lavorativa, che, quale lucro cessante, costituisce, insieme con il danno emergente, componente del danno risarcibile ai...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12194 del 13 agosto 2002
«Tale compensatio, d'altra parte, non può configurarsi neanche allorché, eccezionalmente, la legge deroghi ai requisiti del pensionamento, anticipando, in relazione alla perdita del posto di lavoro, l'ammissione al trattamento previdenziale, sicché...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14143 del 2 ottobre 2002
«A seguito della sentenza n. 459 del 2000 della Corte costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità, per contrasto con gli artt. 3 e 36 della Costituzione, dell'art. 22, trentaseiesimo comma, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, nella parte in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15289 del 30 ottobre 2002
«...per cento — non incidendo sulla capacità del danneggiato di produrre reddito non hanno rilevanza sul danno di natura patrimoniale ma riguardando la menomazione del bene salute possono essere valutati soltanto sotto l'aspetto del danno biologico.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23449 del 19 giugno 2002
«...(false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori), atteso che, nel primo, sono punite le false comunicazioni dirette ai soci o al pubblico, nel secondo, quelle che provocano una diminuzione patrimoniale per i soci o i creditori.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11003 del 14 luglio 2003
«Il fatto che i figli della vittima, deceduta a seguito di un sinistro, siano maggiorenni ed economicamente indipendenti non esclude la configurabilità, e la conseguente risarcibilità, del danno patrimoniale da essi subito per effetto del venir...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4 del 3 gennaio 2003
«In tema di equa riparazione per il mancato rispetto del termine ragionevole del processo ai sensi della legge 24 marzo 2001, n. 89, l'interessato ha l'onere di dedurre e dimostrare il pregiudizio subito, non essendo configurabile un danno in re...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7281 del 12 maggio 2003
«Alla risarcibilità del danno non patrimoniale ex artt. 2059 c.c. e 185 c.p. non osta il mancato positivo accertamento della colpa dell'autore del danno, se essa, come nel caso di cui all'art. 2051 c.c., debba ritenersi sussistente in base ad una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8 del 3 gennaio 2003
«In tema di equa riparazione per il mancato rispetto del termine ragionevole del processo ai sensi della legge 24 marzo 2001, n. 89, il danno, patrimoniale o non patrimoniale, che si pretende venga indennizzato deve essere di volta in volta...»