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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8040 del 6 aprile 2006
«La legittimazione ad causam dal lato passivo (o legittimazione a contraddire) costituisce un presupposto processuale, cioè una condizione affinché il processo possa giungere ad una decisione di merito, e consiste nella correlazione tra colui nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24457 del 18 novembre 2005
«La legitimatio ad causam attiva e passiva (che si ricollega al principio di cui all'art. 81 c.p.c., inteso a prevenire una sentenza inutiliter data), è istituto processuale riferibile al soggetto che ha il potere di esercitare l'azione in giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15537 del 7 dicembre 2000
«Quando il convenuto eccepisca la propria estraneità al rapporto giuridico sostanziale dedotto in giudizio, viene a discutersi non di una condizione per la trattazione del merito della causa, qual è la legitimatio ad causam, ma dell'effettiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6420 del 17 maggio 2000
«Il difetto di legittimazione passiva (rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, salvo il limite del giudicato eventualmente formatosi) sussiste quando il convenuto non risulti essere il soggetto nei cui confronti, secondo la legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4364 del 29 aprile 1998
«Sussiste carenza di legittimazione attiva (la quale, insieme con l'inesistenza del diritto e l'interesse ad agire, costituisce una delle condizioni per la proposizione di un'azione giudiziaria) allorquando taluno, al di fuori dai casi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10843 del 5 novembre 1997
«Giacché la legitimatio ad causam attiene alla regolare instaurazione del contraddittorio, il suo difetto è rilevabile in ogni stato e grado del giudizio, con il solo limite che, sulla relativa questione siasi eventualmente formato il giudicato....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5407 del 17 giugno 1997
«La legitimatio ad causam, attiva e passiva (che si ricollega al principio di cui all'art. 81 c.p.c., inteso a prevenire una sentenza inutiliter data), è istituto processuale riferibile al soggetto che ha il potere di esercitare l'azione in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11190 del 27 ottobre 1995
«L'istituto della legittimazione ad agire o a contraddire in giudizio (legittimazione attiva o passiva) si ricollega al principio dettato dall'art. 81 c.p.c., secondo cui nessuno può far valere nel processo un diritto altrui in nome proprio fuori...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5817 del 16 marzo 2006
«Il difensore fornito di procura solo per proporre istanze che si collochino nell'ambito originario della lite non può proporre domande fondate su un titolo diverso e autonomo rispetto alla domanda dell'attore, che eccedano l'ambito della lite...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2415 del 14 aprile 1984
«Il mandato ad litem conferisce al difensore il potere di chiamare in causa un terzo, ove ciò non implichi l'introduzione di un rapporto diverso rispetto alla causa principale; il difensore del convenuto, pertanto, è abilitato in forza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10062 del 9 ottobre 1998
«L'interesse ad agire, previsto quale condizione dell'azione dall'art. 100 c.p.c., con disposizione che consente di distinguere fra le azioni di mera iattanza e quelle oggettivamente dirette a conseguire il bene della vita consistente nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13690 del 7 dicembre 1999
«Anche nel caso di domande formulate in termini alternativi nei confronti di due diversi soggetti, va affermata la carenza di interesse all'impugnazione - nel caso, al ricorso per cassazione - ove sussista una situazione di indifferenza dell'attore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2049 del 23 febbraio 2000
«La legittimazione ad agire costituisce una condizione dell'azione, una condizione, cioè, per ottenere dal giudice una qualsiasi decisione di merito, la cui esistenza è da riscontrare esclusivamente alla stregua della fattispecie giuridica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3110 del 17 marzo 1995
«La legittimazione passiva attiene al dovere del convenuto di subire il giudizio instaurato dall'attore con una determinata prospettazione del rapporto oggetto della controversia, indipendentemente dalla effettiva sussistenza e titolarità del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5400 del 5 marzo 2013
«Diversamente dall'ipotesi in cui il convenuto in giudizio chiami in causa un terzo, indicandolo come il soggetto tenuto a rispondere della pretesa dell'attore (caso, questo, in cui la domanda attorea si estende automaticamente al terzo, pur in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 998 del 16 gennaio 2009
«Qualora il convenuto evocato in causa estenda il contraddittorio nei confronti di un terzo assunto come l'effettivo titolare passivo della pretesa dedotta in giudizio dall'attore, se quest'ultimo non invochi la condanna del terzo chiamato in causa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13374 del 8 giugno 2007
«Il principio dell'estensione automatica della domanda dell'attore al chiamato in causa da parte del convenuto trova applicazione allorquando la chiamata del terzo sia effettuata al fine di ottenere la liberazione dello stesso convenuto dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 254 del 11 gennaio 2006
«La contestazione della legittimazione passiva da parte del convenuto che abbia chiesto la chiamata in causa di un terzo ritenuto obbligato in sua vece è logicamente e giuridicamente incompatibile con la qualificazione dell'evocazione del terzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16935 del 11 novembre 2003
«In caso di chiamata in causa del terzo, egli assume per effetto della stessa chiamata in causa la posizione di contraddittore nei confronti della domande originaria solo se viene chiamato in causa quale unico responsabile del fatto dannoso, e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4921 del 17 aprile 2000
«Quando il convenuto chiami in causa un terzo per ottenere la declaratoria della sua esclusiva responsabilità e la propria liberazione dalla pretesa dell'attore la causa è unica ed inscindibile, potendo la responsabilità dell'uno comportare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20610 del 7 ottobre 2011
«Nell'ipotesi in cui la parte convenuta in un giudizio di risarcimento dei danni, derivanti dalla realizzazione di una nuova costruzione, nel dedurre il difetto della propria legittimazione passiva, chiami in causa un terzo, con il quale non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1898 del 22 marzo 1984
«Allorquando il convenuto chiami in causa un terzo, assumendo che questi, e non lui, è il soggetto tenuto a rispondere della pretesa dell'attore, la domanda di quest'ultimo, anche in mancanza di espressa istanza, si intende automaticamente estesa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5057 del 3 marzo 2010
«Nell'ipotesi in cui la parte convenuta in un giudizio di responsabilità civile chiami in causa un terzo in qualità di corresponsabile dell'evento dannoso, la domanda risarcitoria deve intendersi estesa al terzo anche in mancanza di un'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12029 del 8 agosto 2002
«In materia di procedimento civile, la chiamata in causa del terzo, ai sensi dell'art. 106 c.p.c., può essere disposta perché questi risponda, in luogo del convenuto, oppure sia condannato a rispondere di quanto il convenuto sarà eventualmente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 722 del 24 gennaio 1997
«Mentre nell'ipotesi in cui il terzo sia stato chiamato in causa dal convenuto come soggetto effettivamente e direttamente obbligato alla prestazione pretesa dall'attore, la domanda attrice si estende automaticamente ad esso, senza necessità di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3969 del 13 marzo 2012
«Il terzo chiamato in garanzia impropria, come è legittimato a svolgere le sue difese per contrastare non solo la domanda di manleva, ma anche quella proposta dall'attore principale, così può autonomamente impugnare le statuizioni della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13131 del 1 giugno 2006
«Il principio dell'estensione automatica della domanda dell'attore al chiamato in causa da parte del convenuto trova applicazione allorquando la chiamata del terzo sia effettuata al fine di ottenere la liberazione dello stesso convenuto dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8809 del 27 giugno 2001
«Nel caso di chiamata in garanzia impropria, fondata, cioè, su di un titolo diverso ed autonomo rispetto a quello dedotto dall'attore, il garante può proporre impugnazione in ordine al rapporto principale nella sola ipotesi in cui egli sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11066 del 24 ottobre 1995
«Il terzo chiamato in garanzia impropria dal convenuto in riferimento alla causa principale ha i poteri processuali di un intervento adesivo dipendente e non può — trattandosi di cause diverse e tra loro scindibili — dedurre eccezioni non sollevate...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13907 del 14 giugno 2007
«Qualora il convenuto eccepisca di non essere titolare del lato passivo del rapporto dedotto in giudizio e indichi come tale il terzo, il giudice di primo grado, con valutazione discrezionale, non sindacabile in sede di legittimità, può ordinare...»