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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1517 del 15 gennaio 2014
«In caso di discordanza tra il verbale redatto in forma riassuntiva e quello stenotipico, non soccorre un criterio assoluto di prevalenza dell'uno o dell'altro, ma occorre rifarsi ad un principio flessibile che tenga conto delle diverse situazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2952 del 22 gennaio 2014
«Gli autonomi diritti all'impugnazione, attribuiti all'imputato e al difensore, trovano precisi limiti, al loro collegato esercizio, da una parte nell'attualità di decorrenza del termine, dall'altra nell'intervento del provvedimento sollecitato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29454 del 14 luglio 2003
«In tema di insolvenza fraudolenta ex art. 641 c.p., anche il silenzio può assumere rilievo quale forma di dissimulazione del proprio stato di insolvenza, quando tale stato non sia manifestato all'altra parte contraente ed il silenzio su di esso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 68 del 5 gennaio 1993
«In tema di insolvenza fraudolenta ex art. 641 c.p., anche il silenzio può assumere rilievo quale forma di dissimulazione del proprio stato di insolvenza, quando tale stato non sia manifestato all'altra parte contraente ed il silenzio su di esso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3661 del 27 gennaio 2014
«Ai fini della configurabilità dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma primo, lett. c), cod. proc. pen., il concreto pericolo di reiterazione dell'attività criminosa può essere desunto anche dalla molteplicità dei fatti contestati, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28743 del 22 luglio 2010
«Nella determinazione del tasso di interesse, ai fini di verificare se sia stato posto in essere il delitto di usura, occorre tener conto, ove il rapporto finanziario rilevante sia con un istituto di credito, di tutti gli oneri imposti all'utente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12841 del 17 novembre 1986
«Nel delitto di appropriazione indebita il titolare del diritto di querela si identifica nella persona nei confronti ed in danno della quale sia intervenuta l'inversione del titolo del possesso del denaro o delle cose mobili altrui. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50087 del 12 dicembre 2013
«Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato dall'abuso delle relazioni di ufficio la condotta dell'amministratore, socio unico di una società a responsabilità limitata, che si appropri di denaro della società stessa distraendolo dallo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1999 del 21 febbraio 1992
«Ai fini della concessione dell'attenuante del danno di speciale tenuità, al danno patrimoniale previsto dall'attenuante in parola deve assegnarsi valore oggettivo intrinseco e pertanto, se esso è collegato al reato di ricettazione di moduli di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5184 del 29 settembre 1981
«Il provvedimento con cui, nel nuovo rito del lavoro, il giudice delegato (da parte del giudice competente a giudicare sulla controversia) al compimento di un atto istruttorio entro la propria circoscrizione territoriale respinge la richiesta del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16304 del 24 luglio 2007
«In tema di regolamento di competenza, nel caso in cui, nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, il giudice abbia ordinato la discussione orale della causa e abbia pronunciato sentenza solo sulla competenza, al termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15939 del 17 luglio 2007
«In tema di capacità processuale del curatore fallimentare, l'autorizzazione del giudice delegato a stare in giudizio ai sensi dell'art. 25 comma 1 n. 6 legge fall. può essere concessa anche dopo la decorrenza del termine per proporre impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15369 del 22 luglio 2005
«La eccezionale legittimazione processuale suppletiva del fallito sussiste nel caso di inerzia dell'amministrazione fallimentare; ne consegue che tale legittimazione è ammissibile solo quando l'inerzia sia stata determinata da un totale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5308 del 1 giugno 1999
«Il curatore del fallimento, pur essendo l'organo deputato ad assumere la qualità di parte nelle controversie inerenti la procedura fallimentare, non è fornito di una capacità processuale autonoma, capacità che deve essere integrata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9483 del 28 giugno 2002
«L'iniziativa con la quale il giudice delegato ai fallimenti trasmette al tribunale la comunicazione ricevuta nell'esercizio delle sue funzioni dal curatore di un fallimento, relativa all'insolvenza di un'impresa, costituisce un adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24179 del 16 novembre 2009
«In tema di rappresentanza processuale, il potere rappresentativo, con la correlativa facoltà di nomina dei difensori e conferimento di procura alla lite, può essere riconosciuto soltanto a colui che sia investito di potere rappresentativo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9199 del 14 maggio 2004
«In tema di rappresentanza processuale delle persone giuridiche che, ai sensi dell'art. 75 c.p.c., spetta al soggetto al quale è conferita a norma di legge o dello statuto, la capacita di agire o resistere in giudizio in nome e per conto delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12574 del 22 settembre 2000
«La società che sta in giudizio a mezzo di soggetto che non ne ha la rappresentanza per atto costitutivo o per statuto, finché questi non venga delegato da colui che invece ha tale rappresentanza, è da dichiarare contumace. Né la ratifica, da parte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12286 del 5 luglio 2004
«Il difetto di legittimazione attiva o passiva è rilevabile, anche d'ufficio, in ogni stato e grado del giudizio - e, dunque, anche in sede di legittimità, - salvo che sul punto non si sia formato il giudicato, atteso che esso attiene alla regolare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19528 del 29 settembre 2004
«La mancanza iniziale di autorizzazione, da parte del giudice delegato, al curatore, perché svolga attività processuale (nella fattispecie: l'esperimento dell'azione revocatoria ex art. 64 legge fall.), essendo attinente all'efficacia di attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7066 del 14 aprile 2004
«La mancanza di autorizzazione del curatore, da parte del giudice delegato, a stare in giudizio in nome e per conto del fallimento si risolve nel difetto di legittimazione processuale; il relativo vizio, pertanto, resta sanato quando venga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1031 del 6 febbraio 1999
«Il difetto di capacità processuale del curatore del fallimento, che abbia impugnato una sentenza senza essere munito dell'autorizzazione del giudice delegato, può essere sanato, con efficacia retroattiva, da una successiva autorizzazione, salvo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12908 del 4 settembre 2003
«A norma dell'art. 77 c.p.c., il procuratore generale e quello preposto a determinati affari non possono stare in giudizio per il preponente se tale potere non sia stato loro conferito espressamente per iscritto; deve quindi ritenersi inammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9842 del 24 aprile 2010
«In tema di sanzioni amministrative, ai fini della regolarità della costituzione in giudizio della P.A. nel giudizio di opposizione all'ordinanza-ingiunzione, è sufficiente la sottoscrizione della comparsa di risposta da parte del funzionario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3761 del 15 marzo 2001
«Per la costituzione in giudizio del Prefetto la delega al funzionario incaricato, pur in assenza di forme particolari, deve essere conferita per iscritto, sia per ragioni processuali in conformità con l'art. 83 c.p.c., sia per regolarità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8842 del 3 marzo 2001
«In caso di richiesta di definizione ex art. 444 c.p.p. del procedimento per il reato di tenuta o agevolazione del gioco d'azzardo mediante videopoker è ammissibile la costituzione di parte civile di un giocatore poiché non può escludersi in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 72 del 10 gennaio 1994
«Attesa la natura del reato permanente, in cui la condotta e l'evento si presentano come un complesso unitario sostenuto dalla volontà di protrarre nel tempo la violazione, le cause estintive del reato operano sullo stesso soltanto se la permanenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28700 del 1 luglio 2004
«Secondo la disposizione di cui all'art. 727 c.p., applicabile anche agli animali da allevamento, la condotta di incrudelimento consiste non solo nel cagionare all'animale delle sofferenze senza alcuna necessità, ma anche nel sottoporre lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1215 del 29 gennaio 1999
«In materia di maltrattamento di animali, la condotta di incrudelimento va intesa nel senso della volontaria inflizione di sofferenze, anche per insensibilità dell'agente. Comportamento questo che non necessariamente richiede un preciso scopo di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8890 del 25 giugno 1999
«La L. 11 febbraio 1992, n. 157 (Protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) non esaurisce la tutela della fauna in quanto i limiti alle pratiche venatorie sono posti anche dall'art. 727 c.p., che modificato della L. 22...»