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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2581 del 29 marzo 1990
«I contratti unilaterali (nella specie, fideiussione) si intendono conclusi, in base alla specifica disciplina contenuta nel secondo comma dell'art. 1333 c.c., quando il destinatario della proposta (proveniente dal soggetto che rimarrà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2612 del 22 febbraio 2001
«La trasmissione e consegna al destinatario di un atto unilaterale recettizio (quale, nella specie, una dichiarazione di volersi valere di un diritto di opzione) possono essere dimostrate anche mediante elementi presuntivi e ciò non osta a che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3194 del 15 maggio 1980
«La possibilità di ritenere provato il momento di ricezione di una lettera raccomandata alla stregua di elementi presuntivi, quali quelli desumibili dalla data della spedizione, non viene meno con riguardo agli atti unilaterali recettizi, come...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9892 del 6 ottobre 1993
«Una responsabilità precontrattuale della P.A., per violazione del dovere di correttezza di cui all'art. 1337 c.c. non è configurabile con riguardo allo svolgimento del procedimento amministrativo strumentale alla scelta del contraente, nell'ambito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21833 del 14 ottobre 2009
«Le norme e gli usi uniformi della camera di commercio internazionale hanno esclusivamente natura giuridica di usi negoziali, ossia di clausole d'uso integrative della volontà dei contraenti. Ne consegue che la loro interpretazione, effettuata dal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8573 del 23 agosto 1990
«La corresponsione continuativa di un emolumento (nella specie, cosiddetta gratifica di bilancio in favore dei dipendenti della sede centrale dell'U.A.N.S.F.) nel corso del rapporto di lavoro ed in favore della generalità dei dipendenti è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4638 del 27 aprile 1991
«Ai fini della predisposizione del contratto e dell'approvazione specifica per iscritto delle clausole cosiddette vessatorie, di cui all'art. 1341 comma secondo c.c., non ha rilievo la potenzialità economica delle parti, neppure intesa nel senso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4179 del 16 luglio 1985
«Con riguardo alle cosiddette clausole onerose, quale quella che, in deroga ai criteri legali, indichi in via esclusiva un foro territorialmente competente, il requisito della specifica approvazione per iscritto, ai sensi ed agli effetti dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2372 del 25 febbraio 1993
«Con riguardo a contratto concluso mediante modulo o formulario predisposto da una delle parti (nell'ipotesi, polizza di assicurazione), la disposizione dell'art. 1342, primo comma, c.c. si applica esclusivamente ove sussista un contrasto tra le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20197 del 19 ottobre 2005
«La norma dettata dall'art. 1345 c.c. che, derogando al principio secondo il quale i motivi dell'atto di autonomia privata sono di regola irrilevanti, eccezionalmente qualifica illecito il contratto determinato da un motivo illecito comune alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4747 del 28 aprile 1995
«Anche nei casi in cui sia ancora ammissibile il licenziamento ad nutum, ai sensi dell'art. 2118 c.c., è nullo il licenziamento determinato in maniera esclusiva da un motivo illecito (nella specie, intimato per ritorsione all'azione giudiziaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24313 del 30 settembre 2008
«In tema di nullità del contratto per impossibilità dell'oggetto, deve ritenersi valido il preliminare di compravendita di un terreno edificabile nel caso in cui la destinazione urbanistica prevista nel contratto non sia impossibile da conseguirsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3690 del 10 agosto 1977
«Per la dichiarazione di nullità del contratto, non ha rilievo che la illiceità dell'oggetto rientri o meno nella previsione negoziale delle parti, poiché la nullità discende esclusivamente da una situazione obiettiva di inconciliabilità tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5757 del 23 marzo 2004
«La vendita alternativa (o di genere limitato) è configurabile anche per gli immobili allorché le parti concordino di trasferire una determinata estensione immobiliare da distaccarsi da un'entità di maggiori dimensioni (nella specie un lotto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7935 del 23 agosto 1997
«Oggetto del contratto preliminare deve ritenersi esclusivamente l'obbligo di prestazione del consenso in sede di futuro contrahere (da tener distinto dall'oggetto del futuro contratto definitivo, costituito, invece, dal bene destinato al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20623 del 24 settembre 2009
«L'accordo preliminare diretto alla cessione di cubatura - con cui una parte (proprietario cedente) si impegna a prestare il proprio consenso affinché la cubatura o parte di essa che, in base agli strumenti urbanistici, gli compete venga attribuita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 143 del 9 gennaio 1993
«In tema di condominio di edifici l'innalzamento del solaio concordato fra i proprietari dei piani interessati non può valere a trasformare in proprietà esclusiva del titolare del locale sottostante la zona di proprietà comune corrispondente al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7630 del 28 luglio 1990
«Le limitazioni al contenuto dei diritti di proprietà esclusiva spettanti ai singoli condomini quali quelle consistenti nel divieto di dare alle singole unità immobiliari una o più destinazioni possibili, per l'utilità generale dell'intero edificio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1453 del 9 febbraio 1995
«Qualora l'evento al cui verificarsi le parti hanno subordinato l'attualità degli obblighi da esse contrattualmente assunti risulti oggettivamente indeterminato o indeterminabile, il contratto è nullo ai sensi dell'art. 1354 comma secondo c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3936 del 8 giugno 1983
«Il carattere unilaterale o bilaterale della condizione contrattuale, rilevante al fine dell'applicabilità o meno dell'art. 1359 c.c. sulla finzione legale di avveramento della condizione medesima, va affermato a secondo che essa risulti rivolta a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23978 del 24 dicembre 2004
«L'espressione «senso letterale delle parole» deve intendersi riferita all'intera formulazione letterale della dichiarazione negoziale, in ogni sua parte e in ogni parola che la compone, e non già limitata ad una parte soltanto o addirittura a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6233 del 29 marzo 2004
«Nell'interpretazione dei contratti, gli strumenti dell'interpretazione letterale (art. 1362, comma primo, c.c.), del coordinamento delle varie clausole e della individuazione del senso che emerge dal complesso dell'atto (art. 1363) sono legati da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11247 del 30 luglio 2002
«Nei contratti di diritto privato stipulati da un ente pubblico, la volontà negoziale deve essere tratta unicamente dalle pattuizioni intercorse tra le parti contraenti e risultanti dal contratto tra esse stipulato, interpretato secondo i canoni di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5281 del 6 dicembre 1977
«In tema di interpretazione del contratto, così come del negozio giuridico in genere, il sindacato della Corte di cassazione può riguardare la delineazione della fattispecie astratta, nonché la riconduzione ad essa della specie in concreto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9755 del 4 maggio 2011
«Nell'interpretazione dei contratti, l'art. 1363 c.c. impone di procedere al coordinamento delle varie clausole e di interpretarle complessivamente le une a mezzo delle altre, attribuendo a ciascuna il senso risultante dall'intero negozio;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1346 del 17 marzo 1978
«Il criterio ermeneutico sussidiario, dettato dall'art. 1371 c.c., sulla interpretazione del contratto oneroso nel senso che realizzi l'equo comportamento degli interessi delle parti, è applicabile esclusivamente con riferimento a prestazioni che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17503 del 30 agosto 2005
«In tema di risoluzione consensuale del contratto, il mutuo dissenso, realizzando per concorde volontà delle parti la ritrattazione bilaterale del negozio, dà vita a un nuovo contratto, di natura solutoria e liberatoria, con contenuto eguale e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1884 del 14 marzo 1983
«La regola dell'integrazione del contratto secondo gli usi di cui all'art. 1374 c.c. opera esclusivamente in relazione a quegli effetti del contratto in ordine ai quali le parti non abbiano espresso la loro volontà o l'abbiano espressa in modo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 108 del 9 gennaio 1997
«L'ordine di borsa in forza del quale una banca si sia impegnata ad acquistare e a trasferire al cliente la proprietà di un certo numero di azioni di una società cooperativa a responsabilità limitata, ha ad oggetto il trasferimento di cose...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11710 del 5 agosto 2002
«Il criterio normativo per l'esercizio del potere giudiziale di riduzione della penale è l'interesse esclusivamente patrimoniale del creditore all'integrale esecuzione del contratto (da valutarsi in termini oggettivi, commisurando la penale alla...»