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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13025 del 23 ottobre 2001
«Ai fini del divieto del cumulo degli interessi e della rivalutazione monetaria previsto dall'art. 16, sesto comma, legge n. 412 del 1991, deve darsi rilevanza alla natura e all'oggetto della prestazione, posto che la citata disposizione fu emanata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11116 del 12 dicembre 1996
«...previdenziale, ai sensi della sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, e non anche ai crediti di natura assistenziale, come invece riconosciuto da Corte cost. n. 196 del 1993 (nella specie posta a base della sentenza di appello).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11729 del 11 novembre 1995
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale 12 aprile 1991, n. 156 che ha esteso ai crediti previdenziali la disciplina della rivalutazione automatica del credito di cui all'art. 429, terzo comma, c.p.c. (sia pure con decorrenza dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4943 del 6 maggio 1995
«In base alla disciplina dell'art. 442 c.p.c. nel testo risultante dalla parziale declaratoria di illegittimità costituzionale di cui alla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, la rivalutabilità dei crediti previdenziali,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1267 del 3 febbraio 1995
«La rivalutazione monetaria costituisce, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991 - la quale, con l'effetto retroattivo proprio di tali decisioni, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 442 c.p.c. nella...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11048 del 22 dicembre 1994
«Con riguardo ai crediti soggetti al regime derivante, quanto a interessi legali e rivalutazione monetaria, dall'art. 429, comma 3, c.p.c. - nei quali rientrano, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, anche i crediti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3114 del 9 febbraio 2009
«La domanda proposta dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro per l'accertamento dell'obbligo contributivo appartiene, ove il datore di lavoro (in forza di speciale rapporto convenzionale( sia onerato della gestione diretta del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9716 del 25 settembre 1993
«Per ufficio dell'ente, il quale, ai sensi dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. (la cui questione di legittimità costituzionale è stata dichiarata infondata, nei sensi di cui in motivazione, con sentenza della Corte cost. n. 477 del 1991), rileva ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19228 del 14 settembre 2007
«A tale conclusione si deve pervenire non tanto sulla scorta dell'art. 627 c.p.c., nella parte in cui fa riferimento alla comunicazione della sentenza non passata in giudicato, come al momento in cui il termine riprende a decorrere, quanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 963 del 17 gennaio 2007
«A seguito della sentenza 4 dicembre 2002, n. 506 della Corte costituzionale, non sussiste più l'impignorabilità assoluta dei trattamenti pensionistici a carico dello Stato, ma anche essi sono impignorabili (con le sole eccezioni previste dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4488 del 9 maggio 1994
«In tema di limiti alla pignorabilità e sequestrabilità degli stipendi dei pubblici dipendenti, quali risultanti dalle parziali declaratorie — di cui alle sentenze della Corte costituzionale n. 89 del 1987 e n. 878 del 1988 — di illegittimità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23727 del 16 settembre 2008
«In tema di espropriazione forzata nei confronti degli enti locali avente ad oggetto somme giacenti presso il tesoriere, questi, in quanto ausiliare del giudice, ha il dovere di precisare nella dichiarazione prevista dall'art. 547 c.p.c. se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1975 del 10 marzo 1990
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 143 del 15 dicembre 1967, la quale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 622 c.p.c., la moglie del debitore esecutato, con lo stesso convivente, per proporre opposizione al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5789 del 17 marzo 2005
«In tema di opposizione agli atti esecutivi, la disposizione di cui all'art. 630, ultimo comma, c.p.c. si riferisce non solamente alle ordinanze di estinzione per inattività delle parti e, all'esito della sentenza additiva della Corte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12139 del 21 dicembre 1990
«L'ordinanza del giudice dell'esecuzione dichiarativa dell'estinzione del processo di esecuzione può essere denunciata non con l'opposizione agli atti esecutivi, ma, ai sensi dell'art. 630, terzo comma, c.p.c. (nel testo risultante dalla pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22502 del 1 dicembre 2004
«L'opponente a decreto ingiuntivo il quale non si sia tempestivamente costituito in giudizio può, ove il decreto non sia ancora stato dichiarato esecutivo, a norma dell'art. 647 c.p.c., a causa della mancata o tardiva costituzione, riproporre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18203 del 3 luglio 2008
«...d. Corte cost. n. 18 del 2008). Quest'ultima dipende, infatti, da una libera scelta dell'opponente, il quale di conseguenza non può dolersi di non aver potuto rispettare un termine che, pur assai ristretto, è stato egli stesso ad accettare:...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16744 del 17 luglio 2009
«...competenza come condizione di ammissibilità del decreto, come adombrato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 410 del 2005 -, determina in ogni caso la caducazione del decreto, della quale non possono disporre nè quel giudice né le parti.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10216 del 4 maggio 2006
«A seguito delle decisioni della Corte costituzionale n. 477 del 2002, nn. 28 e 97 del 2004 e 154 del 2005 ed in particolare dell'affermarsi del principio della scissione fra il momento di perfezionamento della notificazione per il notificante e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7830 del 3 agosto 1990
«L'art. 650 primo comma c.p.c., nel testo fissato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 1976, il quale, ammette l'opposizione tardiva avverso il decreto ingiuntivo, quando l'intimato, pur avendo avuto conoscenza del decreto stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2720 del 29 maggio 1978
«Alla stregua della sentenza n. 120 del 1976 della Corte costituzionale — che ha dichiarato incostituzionale l'art. 650 c.p.c. nella parte in cui non consente l'opposizione tardiva dell'intimato che, pur avendo avuto conoscenza del decreto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2660 del 23 giugno 1977
«La sentenza n. 120 del 1976 della Corte costituzionale — secondo cui è incostituzionale l'art. 650 c.p.c. nella parte in cui non consente l'opposizione tardiva dell'intimato che, pur avendo avuto conoscenza del decreto ingiuntivo, non abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 247 del 12 gennaio 2000
«...ordinari d'impugnazione previsti per le sentenze (salva la revocazione ex art. 395, n. 1 c.p.c., a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 51 del 1995), restando le eventuali ragioni dell'intimato affidate all'azione risarcitoria.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10136 del 19 novembre 1996
«L'esperibilità della revocazione per errore di fatto o per dolo di una parte in danno dell'altra, avverso l'ordinanza di convalida di sfratto per morosità o di licenza per finita locazione, derivante dalle sentenze della Corte costituzionale n....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 270 del 15 gennaio 1996
«La sentenza della Corte costituzionale n. 51 del 20 febbraio 1995, nel dichiarare l'illegittimità dell'art. 395, prima parte e n. 1, c.p.c., laddove non prevedeva la revocazione avverso i provvedimenti di convalida di sfratto per morosità che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4788 del 13 novembre 1989
«L'opposizione dopo la convalida è ammessa, ai sensi dell'art. 668 c.p.c. (interpretato alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 89 del 1972) soltanto nel caso in cui l'intimato non abbia avuto tempestiva conoscenza della citazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16214 del 28 dicembre 2001
«In tema di spese del procedimento cautelare, ed all'esito della pronuncia n. 253 del 1994 della Corte costituzionale, gli artt. 669 septies, comma terzo e 669 terdecies del codice di procedura civile vanno interpretati nel senso che, avverso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4497 del 25 febbraio 2009
«...ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c., anche nella formulazione anteriore alle modifiche apportate dal D.L. 14 marzo 2005, n. 35, conv. nella legge 14 maggio 2005 n. 80 e a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 253 del 1994»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1603 del 5 febbraio 2001
«In tema di denunzia di nuova opera o di danno temuto, il provvedimento di rigetto della istanza cautelare proposta non è una sentenza, ma un'ordinanza contro la quale è ammesso il reclamo, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 253...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2058 del 4 febbraio 2004
«Nella disciplina dei procedimenti cautelari di cui agli artt. 669 bis ss. c.p.c., il principio della riproponibilità dell'istanza dopo l'ordinanza declinatoria della competenza (art. 669 septies, primo comma stesso codice) opera anche con riguardo...»