-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12319 del 29 novembre 2000
«Ai fini della sussistenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, presupposto essenziale è la buona fede dell'agente in ordine alla legittimità della propria pretesa, per la cui sussistenza è irrilevante, nei limiti della...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 691 del 27 gennaio 1983
«Qualora il valore bollato, contraffatto o alterato sia stato ricevuto in buona fede e la conoscenza della falsità sia intervenuta in un momento posteriore, la messa in circolazione, e cioè l'uso del valore di bollo non conforme alla sua naturale...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 73 del 6 gennaio 1982
«La meno grave ipotesi di cui all'art. 457 c.p. (spendita di monete falsificate ricevute in buona fede) può ricorrere anche nel caso di chi spende una banconota falsa trovata per terra: non può infatti escludersi a priori, che chi si appropria di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2999 del 6 aprile 1981
«Il rinvenimento accidentale di banconote la cui falsità sia stata immediatamente recepita dall'inventore, che poi le spenda, non configura l'ipotesi delittuosa di cui all'art. 457 c.p., sia perché il rinvenimento e la contestuale constatazione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19465 del 21 maggio 2010
«...una assoluta conoscenza della falsità nel momento in cui sono ricevute, essendo sufficiente anche il dubbio per escludere quella buona fede nella ricezione, che, nei congrui casi, trasferisce il fatto sotto il titolo meno grave dell'art. 457 c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14659 del 29 dicembre 1999
«...con riferimento alla detenzione di una sola banconota falsa ed a fronte della prospettazione difensiva di averla ricevuta in buona fede e di averla conservata per farne constatare la falsità al cedente, dalle sole modalità della detenzione stessa.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3905 del 8 aprile 1975
«Il falso nummario è reato contro la fede pubblica, siccome diretto a tutelare la legalità della circolazione monetaria; ed è anche essenzialmente un reato di pericolo, pur tutelando anche l'interesse patrimoniale dell'istituto di emissione, nonché...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2558 del 21 luglio 1992
«...di professione o di commercio o per altro motivo, al maneggio del danaro, non venga tratta in inganno dalla contraffazione delle banconote, non priva dei requisiti sufficienti a sorprendere la buona fede della pluralità degli altri soggetti.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3841 del 27 aprile 1981
«Nell'ipotesi di falso nummario, la convinzione del soggetto di agire legittimamente per aver ritenuto, in buona fede, che le monete non avessero corso legale ma solo valore numismatico e commemorativo non può ricondursi alla disciplina dell'errore...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11224 del 16 novembre 1995
«È insindacabile in cassazione, se sorretta da congrua motivazione, la valutazione dei giudici di merito di insussistenza dell'elemento soggettivo del reato di cui all'art. 498 c.p. nel fatto dell'apposizione di targa all'ingresso di uno studio...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7566 del 11 giugno 1999
«In tema di falsità materiale, la riproduzione fotostatica di un documento originale integra gli estremi del reato, quando si presenti non come tale, ma con l'apparenza di un documento originale, atto a trarre in inganno i terzi di buona fede....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1451 del 27 gennaio 2015
«L'associazione non riconosciuta, ove abbia colpevolmente ingenerato nel terzo di buona fede la ragionevole convinzione in ordine all'esistenza di poteri di rappresentanza non corrispondenti a quelli risultanti statutariamente, risponde con il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 20 marzo 2014
«In tema di notifiche alle persone giuridiche, l'art. 46 cod. civ. - che stabilisce che i terzi "possono" considerare come sede, oltre a quella amministrativa, anche quella effettiva - va interpretato alla luce dei principi di buona fede, di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24171 del 25 ottobre 2013
«In tema di eredità beneficiata l'onere della prova dell'occultamento doloso, in sede di inventario, di un bene appartenente all'eredità incombe su colui che invoca la decadenza dal beneficio, dovendo la buona fede dell'erede essere presunta sino a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15031 del 17 luglio 2015
«Il possesso di buona fede del bene trasferito alla parte acquirente di una compravendita viene meno qualora, nel corso di un giudizio di risoluzione di tale contratto, il venditore diffidi il medesimo compratore a non eseguire lavori edili sul...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21387 del 18 settembre 2013
«In materia di possesso, la buona fede costituisce oggetto di presunzione "iuris tantum", che può essere superata anche attraverso presunzioni contrarie e semplici indizi. (Nella specie, in applicazione dell'enunciato principio, la S.C. ha...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 23035 del 10 ottobre 2013
«...ricavate dallo stesso, non rilevando, al riguardo, la disposizione di cui all'art. 1148 c.c., la quale limita temporalmente l'obbligo restitutorio dei frutti per il possessore in buona fede con decorrenza dal giorno della domanda giudiziale.»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29080 del 8 luglio 2015
«In tema di elemento psicologico del reato, la cosiddetta "buona fede" è configurabile ove la mancata coscienza dell'illiceità del fatto derivi non dall'ignoranza dalla legge, ma da un elemento positivo e cioè da una circostanza che induce nella...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11640 del 11 novembre 1998
«Il delitto di frode in commercio concorre con la contravvenzione alle norme sulla produzione di pasta alimentare di grano duro, poiché la norma del codice penale è posta a tutela della buona fede degli acquirenti mentre le disposizioni della L. 4...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15643 del 27 aprile 2005
«...obiettivamente vero il fatto riferito, il cronista abbia assolto l'onere di esaminare, controllare e verificare la notizia, in modo da superare ogni dubbio, non essendo, a tal fine, sufficiente l'affidamento ritenuto in buona fede sulla fonte.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37030 del 26 settembre 2003
«Il pubblico ufficiale che emette mandati di pagamento, supponendo in buona fede che il denaro sia destinato a coprire spese effettivamente sostenute dal proprio ufficio, non concorre nel reato di peculato con il proprio dipendente, il quale,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29197 del 21 luglio 2011
«In tema di confisca, è persona estranea al reato - nei cui confronti non può disposta la misura di sicurezza in esame, ai sensi dei commi 2 e 3 dell'art. 240 c.p. - il soggetto che non abbia ricavato vantaggi ed utilità dal reato e che sia in...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2024 del 15 gennaio 2008
«...l'uso indebito del bene. (Nella specie la Corte ha annullato con rinvio l'ordinanza del giudice dell'esecuzione che aveva tratto, dalla mera condizione, del terzo, di coniuge del condannato, elemento di insussistenza della invocata buona fede).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4008 del 2 dicembre 1997
«In tema di confisca, l'appartenenza della cosa al terzo estraneo al reato la quale, ai sensi del terzo comma dell'art. 240 c.p., preclude l'applicazione della misura di sicurezza, deve sussistere al momento dell'applicazione della confisca e non...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12317 del 31 marzo 2005
«I terzi titolari di diritti reali di garanzia su beni immobili sottoposti a confisca ai sensi dell'art. 2 ter della legge antimafia 31 maggio 1965 n. 575, ove non siano potuti intervenire nel procedimento di prevenzione, possono far accertare, in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47887 del 16 dicembre 2003
«...in sede esecutiva i propri diritti reali o di garanzia, qualora si tratti di terzi in buona fede che abbiano trascritto il proprio titolo anteriormente al sequestro a fini di prevenzione, eseguito ai sensi dell'art. 2 della legge n. 575 del 1965.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33556 del 8 ottobre 2002
«La falsa denuncia costituisce, in tal caso, l'espediente per bloccare la circolazione del titolo e il denunziante è consapevole di simulare una circostanza idonea a far sì che il soggetto, al quale ha trasmesso l'assegno e che in buona fede lo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37220 del 19 ottobre 2010
«In tema di reati contro l'onore, non sussiste la causa di giustificazione del diritto di critica politica qualora nel corso di una pubblica assemblea il Sindaco ed un consigliere di maggioranza accusino un consigliere di minoranza avvocato e...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40835 del 20 ottobre 2004
«Il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, previsto dall'art. 474 c.p., è volto a tutelare, non la libera determinazione dell'acquirente, ma la pubblica fede, intesa come affidamento dei consumatori nei marchi,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7227 del 24 giugno 1992
«Nei reati di falso in atti la punibilità è esclusa solo nel caso di grossolana falsificazione, immediatamente riconoscibile da chiunque. (Nella specie, relativa ad alterazione di richieste di emissione di assegni e a formazione di falsi mandati di...»