-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4630 del 26 febbraio 2009
«La chiusura del fallimento, ancorché intervenuta in epoca anteriore all'entrata in vigore del d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, comporta il venir meno delle incapacità personali derivanti al fallito dalla dichiarazione di fallimento, e ciò in virtù...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26171 del 6 dicembre 2006
«In tema di procedure concorsuali, il principio del previo accertamento del credito nelle forme dell'insinuazione al passivo non è applicabile ove l'obbligo, per la curatela, di restituzione delle somme percette segua de iure al venir meno, per...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9106 del 17 aprile 2009
«In tema di I.V.A., la natura privilegiata del credito, prevista dall'art. 62, terzo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972, comporta che l'ammissione del contribuente all'amministrazione straordinaria non sospende la decorrenza degli interessi dovuti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11692 del 1 giugno 2005
«Alla luce della sentenza n. 204 del 1989 della Corte costituzionale, sui crediti di lavoro dovuti al dipendente di imprenditore dichiarato fallito è dovuta la rivalutazione monetaria anche in riferimento al periodo successivo all'apertura del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5169 del 30 marzo 2012
«In tema di fallimento, il principio secondo il quale non sono dovuti dalla procedura gli interessi moratori per i crediti immessi in prededuzione, relativamente al tempo intercorrente tra l'accertamento con sentenza esecutiva e il pagamento, non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2422 del 3 febbraio 2006
«In ipotesi di conflitto positivo virtuale di competenza, il blocco degli interessi sui crediti pecuniari, previsto dall'art. 55 della legge fallimentare, si verifica al momento della sentenza dichiarativa di fallimento emessa per prima, anche se...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2754 del 25 febbraio 2002
«Dalla disposizione dell'art. 72 L. fall. (che, benché dettata in relazione al contratto di compravendita, costituisce espressione di una regola generale) che desume il principio secondo cui lo scioglimento del rapporto contrattuale, determinato...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 64 del 10 gennaio 2012
«Nel giudizio proposto dagli organi della liquidazione coatta amministrativa per ottenere la condanna al pagamento di un debito di un terzo nei confronti della debitrice sottoposta alla procedura concorsuale, l'eccepibilità in compensazione di un...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7622 del 30 marzo 2010
«L'inosservanza del principio della immutabilità del giudice istruttore, sancito dall'art. 174 c.p.c., in difetto di una espressa sanzione di nullità, costituisce una mera irregolarità di carattere interno che non incide sulla validità degli atti e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8442 del 13 giugno 2002
«Non è nulla la sentenza per vizio di costituzione del giudice in caso di cambiamento del giudice istruttore originariamente designato, se sono state rispettate le condizioni previste dall'art. 174 c.p.c., secondo il quale la sostituzione del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13011 del 30 dicembre 1993
«Il vizio di costituzione del giudice è ravvisabile solo quando gli atti giudiziali siano posti in essere da persona estranea all'ufficio e non investita della funzione esercitata e perciò non è riscontrabile quando si verifichi una sostituzione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2608 del 14 aprile 1983
«Non costituisce motivo di nullità la sostituzione del giudice istruttore con altro magistrato per una determinata udienza, anche se manchi un formale provvedimento da parte del presidente della sezione, trattandosi di mera irregolarità sfornita di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8176 del 26 luglio 1995
«Il difetto di motivazione del decreto di sostituzione del giudice istruttore non produce nullità del provvedimento, posto che la stessa eventuale inosservanza delle condizioni previste dall'art. 174 c.p.c. costituisce un'irregolarità di carattere...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 888 del 5 maggio 1962
«Nelle ipotesi di sostituzione del giudice istruttore per impedimento di lui o per esigenze di servizio, il relativo provvedimento è preso dal presidente anche verbalmente e non deve essere notificato o comunicato alle parti. L'inesistenza dei...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14982 del 20 novembre 2000
«Anche nel rito del lavoro, la sostituzione del giudice nel corso della fase istruttoria, disposta senza il rispetto delle condizioni stabilite dall'art. 174, comma secondo, c.p.c. e 79 disp. att., costituisce, in difetto di un'espressa sanzione di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4076 del 8 aprile 1995
«Nel giudizio di appello soggetto al rito del lavoro, la sostituzione, anteriormente all'udienza di discussione, del giudice relatore designato nel decreto del presidente del tribunale, emesso ai sensi dell'art. 435 c.p.c., non viola il principio...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2413 del 2 marzo 1995
«Nella fase d'appello del processo del lavoro, nella quale non esiste una fase istruttoria e quindi non viene nominato alcun giudice istruttore, ma solo un relatore, non è applicabile il principio dell'immutabilità del giudice istruttore, sancito...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1487 del 23 marzo 1989
«La disposizione del secondo comma dell'art. 174 c.p.c. — concernente la possibilità di sostituzione del giudice istruttore nel rito ordinario, sia nei giudizi davanti al tribunale che, ai sensi dell'art. 311 c.p.c., in quelli davanti al pretore —...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 14 luglio 2004
«Nel caso in cui sia stato necessario provvedere alla sostituzione del giudice di pace dinanzi al quale si era svolta l'udienza di discussione della causa perché cessato dall'incarico, il decreto del capo dell'ufficio che dispone ex art. 174 c.p.c....»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3270 del 28 maggio 1984
«Le ordinanze, anche se collegiali, conservano il carattere strumentale insito nella loro natura e funzione processuale pur quando involgono questioni attinenti al merito, sicché non possono produrre effetti preclusivi o altrimenti pregiudizievoli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2213 del 5 aprile 1984
«La contraddittorietà fra un'ordinanza istruttoria e la successiva sentenza di merito di primo grado non costituisce vizio di attività o di giudizio, ma espressione del principio di cui all'art. 177, primo comma, c.p.c., secondo cui le ordinanze...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5738 del 14 maggio 1992
«Le ordinanze con cui il giudice istruttore o il collegio decidono in ordine alle richieste di ammissione delle prove e dispongono in ordine all'istruzione della causa non possono mai pregiudicare il merito della decisione della controversia e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2744 del 27 marzo 1997
«Le ordinanze emesse dal giudice istruttore nel corso del processo divengono inefficaci nell'ipotesi di successiva pronunzia che disponga in tal senso, in modo esplicito (come nel caso della loro modifica da parte dello stesso giudice istruttore...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1309 del 22 febbraio 1990
«Contro l'ordinanza del giudice istruttore della causa di separazione personale, con cui sia disposto l'affidamento del figlio minore ad uno dei genitori, all'esito di un'apposita consulenza tecnica di ufficio, non è ammissibile ricorso per...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2031 del 18 maggio 1977
«Le ordinanze collegiali hanno lo stesso carattere delibativo e provvisorio che hanno le ordinanze del giudice istruttore e, come queste, tendono al solo fine di provvedere alla continuazione dell'istruzione; esse, pertanto, non possono mai...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1836 del 24 maggio 1969
«Le ordinanze collegiali ben possono prendere in esame questioni di rito o di merito, la cui risoluzione presenti carattere preliminare agli effetti della pronuncia di un provvedimento istruttorio, e, pur essendo esse — salve le limitazioni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2602 del 22 febbraio 2001
«È inammissibile il ricorso per Cassazione, benché proposto formalmente contro una sentenza che tenda nella sostanza ad ottenere l'annullamento di una ordinanza di ammissione di prova. Un tale provvedimento, infatti, non è in grado di pregiudicare...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20581 del 21 ottobre 2004
«La finalità alla quale è ispirata la sequenza temporale di cui agli artt. 180, 183 e 184 c.p.c., con il connesso sistema delle preclusioni, è costituita dall'esigenza di assicurare il contraddittorio ed il diritto di difesa, restando nella...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6051 del 12 marzo 2010
«In tema di violazione del principio del contraddittorio, l'omessa indicazione alle parti, ad opera del giudice, di una questione rilevabile d'ufficio, sulla quale si fondi la decisione, comporta la nullità della sentenza per violazione del diritto...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 919 del 26 maggio 1955
«L'omissione, da parte del giudice, del tentativo di conciliazione, non comporta la nullità della sentenza.»