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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5560 del 12 maggio 1992
«Nell'ipotesi in cui, avverso la sentenza di condanna a una pena condizionalmente sospesa pronunziata in esito a giudizio abbreviato, venga proposto ricorso per cassazione, va disposta la conversione del ricorso con la trasmissione degli atti al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3786 del 7 aprile 1995
«Poiché la sentenza emessa in esito a giudizio abbreviato con la quale sono state applicate sanzioni sostitutive è inappellabile, il giudice di appello erroneamente investito del gravame, deve trasmettere gli atti al giudice competente e cioè alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10248 del 13 novembre 1997
«Poiché, in caso di giudizio abbreviato, l'appello, ai sensi dell'art. 443, comma 4, c.p.p., segue sempre le forme di cui all'art. 599 stesso codice, con esclusione, quindi, in radice, della possibilità che si dia luogo a dibattimento, non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2628 del 19 marzo 1997
«In caso di giudizio abbreviato l'integrazione probatoria in appello non è esclusa in modo assoluto, ma è possibile, nei limiti di compatibilità con le caratteristiche di celerità del rito. Essa sarà possibile, e dovrà essere disposta anche...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5924 del 23 maggio 1995
«Anche nel giudizio abbreviato in fase di appello, l'accertamento dell'imputabilità, quale capacità di intendere e di volere del soggetto, costituisce una verifica doverosa per il giudice, riguardando un presupposto necessario in mancanza del quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9267 del 30 agosto 1995
«Per effetto della pronuncia di illegittimità costituzionale dell'art. 442, comma 2, ultimo periodo, c.p.p., il giudizio abbreviato non è ammesso quando l'imputazione enunciata nella richiesta di rinvio a giudizio concerne un reato punibile con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 331 del 8 gennaio 2002
«In tema di giudizio abbreviato, poiché l'appello del P.M. contro la sentenza di condanna emessa all'esito di esso è ammesso solo se vi sia stata modificazione del titolo del reato, è illegittima la reformatio in peius da parte del giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12061 del 19 dicembre 1992
«Il giudice d'appello, anche nel caso in cui il gravame sia stato proposto avverso pronuncia adottata all'esito di giudizio abbreviato, può, in applicazione dell'art. 597 comma terzo c.p.p., dare al fatto una nuova definizione giuridica, anche più...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15293 del 17 aprile 2007
«La deposizione della persona offesa dal reato, nonostante la diversità di posizione di questa rispetto a quella di un qualunque testimone estraneo, può essere assunta anche da sola a base del convincimento del giudice, ove venga sottoposta a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20944 del 23 marzo 2001
«Analogamente a quanto accade per la definizione di procedimento mediante sentenza di patteggiamento ai sensi dell'art. 444 c.p.p., anche nel giudizio d'appello definito ai sensi dell'art. 599, comma 4, c.p.p., nel quale le parti abbiano dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3088 del 25 gennaio 2006
«Spetta al giudice delle indagini preliminari decidere sulla domanda di patteggiamento presentata dall'imputato, anche se ha già dato il via libera al giudizio immediato. Il ricorso a quest'ultimo rito alternativo non fa spostare la “pratica” al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5671 del 7 giugno 1996
«Allorquando il giudizio sia stato definito in primo grado con il rito abbreviato, ben possono le parti chiedere il cosiddetto patteggiamento in sede di appello. Il rito previsto dall'art. 599, comma 4, c.p.p., infatti, non comporta alcun beneficio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2361 del 17 maggio 1995
«In tema di riti alternativi, non è possibile la trasformazione del rito abbreviato con quello dell'applicazione della pena su richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p. poiché, attesa la sostanziale diversità tra i due riti, essi si pongono tra loro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2207 del 19 gennaio 2012
«L'erronea indicazione del reato base, individuato per la determinazione della pena su cui operare l'aumento per la continuazione, rileva, ai fini del sindacato di legittimità, solo nel caso in cui, dall'errato recepimento dei termini dell'accordo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1517 del 13 aprile 1999
«In tema di applicazione della pena concordata, la locuzione «diminuita fino ad un terzo» presente nell'art. 444 c.p.p. sta a significare che la riduzione «per il rito» non può superare un terzo e non che il giudice possa ridurre la pena ad un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 115 del 9 febbraio 1998
«La richiesta di patteggiamento non è più revocabile una volta che su di essa sia stato espresso il consenso dell'altra parte. Infatti nessun recesso è più possibile quando le manifestazioni di volontà delle parti hanno determinato nel procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3107 del 25 gennaio 2012
«In tema di cosiddetto "patteggiamento allargato", allorché sia applicata una pena detentiva superiore ai due anni, congiunta o meno a pena pecuniaria, è consentita, nei congrui casi, l'applicazione di pene accessorie e misure di sicurezza,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35738 del 5 ottobre 2010
«Ai fini dell'interdizione al cosiddetto "patteggiamento allargato" nei confronti di coloro che siano stati dichiarati recidivi ai sensi dell'art. 99, comma quarto, c.p., non occorre una pregressa dichiarazione giudiziale della recidiva che, al...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 30505 del 6 agosto 2001
«Atteso il decisivo valore che, nel procedimento di applicazione della pena su richiesta, assume il verbale di udienza, in cui vengono consacrate le concordi volontà delle parti, deve ritenersi possibile, in caso di divergenza fra detto verbale ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6580 del 2 giugno 2000
«In tema di applicazione della pena su richiesta, qualora, in sede di legittimità, si rilevi che una clausola dell'accordo concluso tra le parti sia stata pattuita in violazione di legge, la sentenza pronunciata a norma dell'art. 444 c.p.p. non può...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1853 del 18 gennaio 2006
«Nel procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'accordo si forma non tanto sulla pena inizialmente indicata e sulle eventuali operazioni con le quali essa viene determinata, bensì sul risultato finale delle operazioni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6521 del 11 febbraio 2003
«In sede di applicazione pena su richiesta delle parti il giudice, mentre ha l'obbligo di pronunciarsi sulla liquidazione delle spese di costituzione di parte civile, previa verifica generica delle condizioni di legittimazione della costituzione e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3096 del 13 luglio 2001
«In tema di patteggiamento, con la sentenza emessa ai sensi dell'art. 444 c.p.p. devono essere sempre applicate le sanzioni amministrative accessorie (nella specie: sospensione della patente di guida) che ne conseguono di diritto, di talché...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 295 del 17 gennaio 1994
«Il ricorso per cassazione avverso sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti va deciso con il procedimento in camera di consiglio, giusto il disposto dell'art. 611 c.p.p., quando si tratti di sentenze non emesse nel dibattimento,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13038 del 21 marzo 2003
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti qualora per mero errore il giudice abbia applicato una pena inferiore al minimo edittale e cioè giorni 14 di reclusione invece di giorni 15, emergendo l'univoca volontà delle parti di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 400 del 2 marzo 2000
«In tema di patteggiamento, la circostanza che nel computo della pena effettuato in sentenza non sia indicato l'aumento per la continuazione non può essere ritenuta causa di illegittimità della decisione ove la sanzione concordata dalle parti ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4903 del 6 febbraio 2004
«Qualora il giudice nell'applicare la pena su richiesta delle parti, ai sensi dell'art. 444 c.p.p., per errore di calcolo, abbia applicato una pena superiore a quella richiesta, la Corte di cassazione può rettificare la sentenza ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4678 del 4 marzo 1997
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, qualora per mero errore di calcolo la pena sia stata indicata dalle parti in misura inferiore a quella risultante da un calcolo corretto e il giudice, non rilevando l'errore, abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11556 del 4 dicembre 1992
«Nel caso in cui sia stata dal giudice di merito erroneamente ritenuta corretta la determinazione della pena prospettata dalle parti ex art. 444 c.p.p., per non essere stato calcolato, nella misura ritenuta congrua, l'aumento per la continuazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47688 del 12 dicembre 2003
«In tema di patteggiamento, l'omessa pronuncia del giudice sulla richiesta di restituzione dei beni in sequestro, anche se oggetto di accordo tra le parti, non comporta la nullità della sentenza, giacché la richiesta di applicazione della pena può...»