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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1457 del 9 febbraio 1995
«Il divieto posto dall'art. 1453 c.c. di chiedere l'adempimento una volta domandata la risoluzione del contratto, non può essere inteso in senso assoluto, ma è operante soltanto nei limiti in cui esiste l'interesse attuale del contraente, che ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 62 del 14 gennaio 1971
«Con la norma dell'art. 1453, ultimo comma c.c., la quale stabilisce che la proposizione della domanda di risoluzione del contratto preclude al debitore la facoltà di adempiere tardivamente la propria obbligazione, il legislatore ha inteso non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23315 del 8 novembre 2007
«In tema di contratti a prestazioni corrispettive, la diffida ad adempiere ha lo scopo di realizzare, pur in mancanza di una clausola risolutiva espressa, gli effetti che a detta clausola si ricollegano e, cioè, la rapida risoluzione del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3867 del 27 giugno 1985
«La diffida ad adempiere, intimata a norma dell'art. 1454 c.c., ha l'effetto di rimettere in termini il debitore fino alla data assegnata con la diffida medesima, con la conseguenza che il suo inadempimento può essere dedotto a sostegno di una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9358 del 4 settembre 1991
«Ai fini della determinazione della gravità dell'inadempimento, il giudice del merito può tenere conto anche del comportamento dell'inadempiente posteriore alla domanda di risoluzione del contratto, in considerazione del fatto che l'unità del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4014 del 11 giugno 1983
«Ai fini della determinazione della gravità o meno dell'inadempimento, il giudice del merito può tenere conto anche del comportamento dell'inadempiente posteriore alla domanda di risoluzione del contratto, ma l'unità del rapporto obbligatorio, cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4451 del 21 agosto 1985
«Il termine contrattuale di adempimento, ove non debba considerarsi essenziale, obiettivamente, per la particolare natura della prestazione, può ritenersi tale esclusivamente in relazione alla comune volontà manifestata dalle parti, sia pure con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17558 del 2 agosto 2006
«Il bilancio ai cui valori l'art. 2529 c.c. (nel testo anteriore alla modifica introdotta dal D.L.vo 17 gennaio 2006, n. 6) àncora la liquidazione della quota in favore del socio uscente di società cooperativa è unicamente quello indicato dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5938 del 17 marzo 2006
«L'eccezione di inadempimento prevista dall'art. 1460 c.c., attenendo al momento funzionale di ogni contratto a prestazioni corrispettive, trae fondamento dal nesso di interdipendenza che lega tra loro le opposte prestazioni, cioè dall'esigenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2708 del 29 aprile 1982
«Nei contratti con prestazioni corrispettive l'eccezione d'inadempimento mira a conservare l'equilibrio sostanziale e funzionale tra le contrapposte obbligazioni. Pertanto, la parte che oppone l'eccezione, può considerarsi in buona fede, secondo la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13840 del 9 giugno 2010
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, ai fini della pronuncia di risoluzione per inadempimento in caso di inadempienze reciproche, il giudice di merito è tenuto a formulare un giudizio - incensurabile in sede di legittimità se congruamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6756 del 5 maggio 2003
«Nel caso di contrapposte domande di esecuzione in forma specifica di un contratto preliminare e di risoluzione di detto contratto per inadempimento, il giudice del merito deve procedere ad una valutazione comparativa ed unitaria degli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 387 del 16 gennaio 1997
«Il principio che sorregge l'eccezione inadempleti contractus, e che trova la sua consacrazione nella formulazione dell'art. 1460 c.c., trae fondamento dal nesso di interdipendenza che nei contratti a prestazioni corrispettive lega le opposte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1077 del 30 gennaio 1995
«Il promittente compratore, il quale chieda ai sensi dell'art. 2932 c.c. l'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto avente per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata, è tenuto, ai fini dell'accoglimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3072 del 18 maggio 1982
«Le norme degli artt. 1461 e 1481 c.c. sono applicabili anche al contratto preliminare, essendo dirette a garantire in tutti i contratti con prestazioni corrispettive il sinallagma funzionale tra le contrapposte prestazioni. Pertanto il promissario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12011 del 3 dicembre 1993
«Ai fini della sospensione cautelativa della prestazione, ai sensi dell'art. 1461 c.c., è indispensabile la dimostrazione di un pericolo attuale ed evidente di perdere la controprestazione, non essendo sufficiente una mera rappresentazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 195 del 4 marzo 1998
«Per il disposto dell'art. 45 c.p.c. la proposizione del regolamento d'ufficio di competenza postula che emessa dal giudice adito in un determinato processo la pronuncia dichiarativa dell'incompetenza per materia e per territorio inderogabile e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 792 del 27 gennaio 1998
«Le norme che regolano l'evizione totale (art. 1483 c.c.) sono applicabili nel caso di confisca in sede penale della cosa compravenduta, a norma dell'art. 240 c.p., giacché l'anzidetta misura comporta l'acquisto della proprietà della cosa stessa da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4714 del 5 novembre 1977
«L'art. 1491 c.c. stabilisce unicamente che la normale esenzione del venditore dalla garanzia per vizi della cosa conoscibili al momento del contratto viene meno - e quindi spetta al compratore anche in tale ipotesi la garanzia - ove il venditore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11410 del 8 maggio 2008
«In materia di compravendita, in caso di inadempimento del venditore, oltre alla responsabilità contrattuale da inadempimento o da inesatto adempimento, è configurabile anche la responsabilità extracontrattuale del venditore stesso, qualora il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1332 del 22 febbraio 1983
«In tema di vendita con patto di riscatto, il venditore, che esercita il diritto di riscatto, è tenuto, ai sensi dell'art. 1502 c.c., a rimborsare al compratore le spese che hanno aumentato il valore della cosa riscattata nei limiti dell'aumento,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 177 del 10 gennaio 1984
«Mentre l'art. 1503 c.c., in tema di riscatto convenzionale, impone al riscattante di corrispondere, oltre al prezzo, le spese ed ogni altro pagamento legittimamente fatto per la vendita, l'art. 8, comma sesto, della L. 26 maggio 1965, n. 590, pone...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3470 del 19 maggio 1983
«A differenza di quanto è stabilito per l'esercizio del riscatto convenzionale, per il quale è espressamente posto a carico del retraente l'obbligo di corrispondere oltre alle somme liquide dovute per il rimborso del prezzo anche quelle relative...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6756 del 6 aprile 2004
«Nell'ipotesi di acquisto di bene (nel caso, imbarcazione) che si trovi nell'attuale detenzione di un terzo (nel caso, ormeggiatore), gli obblighi di quest'ultimo con riferimento al bene medesimo rimangono immutati e continuano ad essere regolati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15389 del 4 novembre 2002
«In tema di vendita di cose mobili determinate solo nel genere, il trasferimento della proprietà, nel caso in cui si tratti di cose da trasportare, avviene con la consegna al vettore o allo spedizioniere. Ai fini dell'adempimento dell'obbligo della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1381 del 11 febbraio 1994
«Nella vendita (anche internazionale) di cose mobili da piazza a piazza, il contratto di trasporto si inserisce nella vicenda contrattuale come modalità esecutiva di essa ed il venditore si fa sostituire nella prestazione di consegnare la cosa, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1857 del 20 marzo 1980
«Qualora il patto di riservato dominio sia opponibile al creditore del compratore, ai sensi dell'art. 1524 c.c., perché contenuto nel documento negoziale di compravendita, registrato in data anteriore al pignoramento, è onere del creditore, che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4100 del 13 dicembre 1975
«Nell'ipotesi di contratti di compravendita con riserva di proprietà (nella specie stipulati o riprodotti con moduli a stampa) e di successivo fallimento del compratore, la registrazione della scrittura di vendita in data posteriore a quella della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3925 del 9 giugno 1988
«La norma di cui all'art. 1525 c.c. secondo la quale, salvo patto contrario, il mancato pagamento di una sola rata che non superi l'ottava parte del prezzo non dà luogo alla risoluzione del contratto di compravendita riguarda esclusivamente la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15691 del 11 luglio 2006
«Nel caso di contratto preliminare avente ad oggetto la vendita (nella specie, a corpo) di un immobile, ove la consegna dell'immobile sia avvenuta in coincidenza o posteriormente alla conclusione del preliminare ma comunque prima della stipula del...»