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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1332 del 1 febbraio 1991
«In tema di associazione per delinquere, al fine di accertare se l'autore di taluno dei delitti inquadrabili nel programma criminoso sia anche legato al vincolo associativo criminale, è necessario verificare l'affectio societatis, e cioè la di lui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43681 del 29 ottobre 2015
«Nel reato di strage il dolo consiste nella coscienza e volontà di porre in essere atti idonei a determinare pericolo per la vita e l'integrità fisica della collettività mediante violenza, con la possibilità che dal fatto derivi la morte di una o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47475 del 11 dicembre 2003
«Per la configurabilità del delitto di crollo colposo occorre che il fatto dia luogo a concreto pericolo, da valutarsi ex ante, per la vita o l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche se appartenenti tutte a determinate categorie,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33543 del 5 ottobre 2006
«...specie, non rileva che il singolo acquirente sia effettivamente ingannato o addirittura consapevole della falsità, ma solo che il marchio contraffatto sia idoneo a fare falsamente apparire il prodotto come proveniente da un determinato produttore.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25147 del 11 luglio 2005
«In tema di commercio di prodotti con segni falsi, la riproduzione del personaggio di fantasia tutelato dal marchio registrato — ancorché non fedele ma espressiva di una forte similitudine — integra il reato quando, con giudizio di fatto demandato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5237 del 10 febbraio 2004
«...acquirente sia stato effettivamente ingannato o fosse addirittura consapevole della falsità, bensì rileva solo che il marchio contraffatto sia idoneo a fare falsamente apparire quel dato prodotto come proveniente da un determinato produttore.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18191 del 4 maggio 2009
«L'incompletezza di una attestazione dà luogo ad una falsità ideologica qualora il contesto espositivo dell'atto sia tale da far assumere all'omissione dell'informazione, relativa ad un determinato fatto, il significato di negazione della sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5635 del 5 febbraio 2015
«In tema di falso documentale, la falsità in atto pubblico può integrare il falso per omissione allorché l'attestazione incompleta - perché priva dell'informazione su un determinato fatto - attribuisca al tenore dell'atto un senso diverso, così che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6793 del 12 luglio 1997
«Ed invero la citata disposizione — nello stabilire tale competenza — menziona i «reati di diffamazione commessi attraverso trasmissioni consistenti nell'attribuzione di un fatto determinato», indipendentemente dalla persona che li abbia commessi;...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2436 del 15 marzo 1993
«Non integra il delitto di falso per occultamento previsto dall'art. 490 c.p. il rifiuto, comunque motivato, di rendere accessibile un determinato documento agli aventi diritto, poiché in siffatto comportamento non è ravvisabile un attentato alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11072 del 16 marzo 2015
«...della targa di una vettura mediante terriccio, in cui la S.C. ha escluso l'applicabilità della contravvenzione di cui all'art. 102 Cod. Strad., riservata alle ipotesi in cui l'occultamento della targa sia stato determinato da fattori occasionali).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9739 del 11 marzo 2005
«...deciso di praticare un intervento altamente specialistico nell'ultimo turno pomeridiano così precostituendo le condizioni di quella prevedibile carenza di assistenza notturna successiva che avrebbe determinato la morte del paziente).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28661 del 30 giugno 2004
«Per l'individuazione del soggetto passivo del reato di diffamazione a mezzo stampa, in mancanza di indicazione specifica, è sufficiente il riferimento inequivoco a fatti e circostanze di notoria conoscenza, attribuibili ad un determinato soggetto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11492 del 17 agosto 1990
«...l'altrui reputazione. Quando, per l'intrinseca potenzialità offensiva delle espressioni usate, siffatta volontà appare inequivocabile, non può attribuirsi alcuna rilevanza alle sottostanti ragioni che hanno determinato l'agente a pronunciarle.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30819 del 22 luglio 2003
«Integra l'elemento obiettivo del reato di diffamazione, sotto il profilo della comunicazione con più persone, l'invio a mezzo di un telefax di missiva contenente espressioni lesive dell'altrui reputazione, poiché le caratteristiche e la natura del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5427 del 13 aprile 1989
«Allorché la diffamazione è compiuta a mezzo stampa, l'elemento della pluralità e cioè della comunicazione con più persone, richiesto per la configurabilità del delitto ex art. 595 c.p., si può ritenere in re ipsa, per il fatto stesso della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7599 del 11 giugno 1999
«In tema di diffamazione, per la sussistenza della aggravante dell'attribuzione di un fatto determinato, è sufficiente che l'episodio riferito venga specificato nelle sue linee essenziali, di modo che risulti maggiormente credibile e che le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3320 del 7 aprile 1993
«In materia di diffamazione, poiché la circostanza aggravante dell'attribuzione di un fatto determinato prevista dall'art. 595 secondo comma c.p. e dall'art. 13 L. 8 febbraio 1948, n. 47 riguarda la qualificazione particolare della notizia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5559 del 12 maggio 1992
«Nei delitti contro l'onore ed in particolare in tema di diffamazione a mezzo stampa, la circostanza aggravante di un fatto determinato è costituita dall'addebito di una condotta che non sia designata solamente nel genere o nella specie, ma che sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8282 del 2 ottobre 1985
«Per fatto determinato, ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 595 comma secondo c.p., s'intende il fatto concretamente individuabile mediante l'indicazione dell'azione o delle azioni che si affermano essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10510 del 23 novembre 1981
«In tema di diffamazione, per fatto determinato deve intendersi un fatto concretamente individuabile mediante l'indicazione dell'azione che si afferma essere stata commessa da qualcuno, non essendo sufficiente la generica attribuzione di qualità o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5667 del 7 maggio 1980
«La ricorrenza del «fatto determinato» nei delitti contro l'onore consiste nell'attuazione di un'azione o di una condotta, sufficientemente specificata, non rilevando che vengano precisati il tempo o il luogo dell'azione stessa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7393 del 23 gennaio 1997
«Quando sia pubblicata una notizia non vera, non è possibile allegare a riscontro dell'esercizio putativo del diritto di cronaca l'operato erroneo di altri organi di informazione, quale che sia la loro diffusione, e nemmeno la provenienza della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 269 del 22 febbraio 2000
«... Ed invero la citata disposizione, nello stabilire tale competenza, menziona i «reati di diffamazione commessi attraverso trasmissioni consistenti nell'attribuzione di un fatto determinato», indipendentemente dalla persona che li abbia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33643 del 14 settembre 2005
«In tema di ingiuria (art. 594 c.p.), sussiste l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, c.p., nel caso in cui lo stato d'ira che ha provocato la reazione ingiuriosa sia stato determinato — nel contesto di una banale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4664 del 15 aprile 1992
«In tema di riconoscimento dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., il fatto ingiusto altrui può costituire provocazione anche se diretto verso persona diversa da colui che reagisce, ma a costui legata, o verso un gruppo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2928 del 14 marzo 1995
«L'interveniente adesivo ha un interesse di fatto all'esito a lui favorevole della controversia, determinato dalla necessità di impedire che nella propria sfera giuridica possano ripercuotersi le conseguenze dannose della decisione, ma detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1904 del 29 gennaio 2014
«La variazione del valore di un immobile in un ben determinato periodo di tempo (nella specie, quadriennale), richiedendo accertamenti circostanziati, anche attraverso pubblicazioni di dati attuariali, non può ascriversi al fatto notorio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14376 del 8 luglio 2005
«Nel caso di riunione di un procedimento civile ordinario soggetto al rito previsto per i giudizi iniziati dopo il 30 aprile 1995 ad altro procedimento introdotto prima di tale data, anche ammettendo, in via di ipotesi, che tale riunione abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28218 del 18 dicembre 2013
«...carente da non consentire di comprendere l'iter logico che ha determinato la decisione arbitrale o contenga contraddizioni inconciliabili nel corpo della motivazione o del dispositivo tali da rendere incomprensibile la "ratio" della decisione.»