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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14431 del 10 luglio 2015
«Ne consegue che l'errata delimitazione temporale della fattispecie materiale esaminata costituisce motivo di impugnazione ammissibile trattandosi di errore di fatto e non di giudizio. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di merito,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 15608 del 24 luglio 2015
«Costituisce errore di fatto revocatorio, ai fini degli artt. 391 bis e 395, n. 4, cod. proc. civ., la pretermissione, da parte della Corte di cassazione, di una doglianza di giudicato esterno fondata su una sentenza di legittimità intervenuta dopo...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 20393 del 12 ottobre 2015
«È inammissibile il ricorso per cassazione per revocazione proposto, ai sensi degli articoli 395, n. 4, e 391 bis c.p.c., avverso la sentenza con la quale la decisione di merito sia stata cassata con rinvio, potendo ogni eventuale errore...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21968 del 28 ottobre 2015
«Nel giudizio di legittimità, alla luce dei principi di economia processuale e della ragionevole durata del processo di cui all'art. 111 Cost., nonché di una lettura costituzionalmente orientata dell'attuale art. 384 c.p.c., una volta verificata...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 23528 del 17 novembre 2015
«Il ricorso per revocazione della sentenza della Corte di cassazione per errore di fatto deve esporre a pena d'inammissibilità i fatti rilevanti per la decisione revocatoria, non essendo invece necessaria l'esposizione dei fatti di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25560 del 13 dicembre 2016
«In tema di revocazione di sentenza della Corte di cassazione, integra errore revocatorio di fatto, ai sensi dell'art. 395, n. 4, c.p.c., il mancato esame di uno dei motivi di ricorso nell'erronea supposizione dell'inesistenza del motivo stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26479 del 21 dicembre 2016
«In tema di revocazione di sentenze della Corte di cassazione, l'omessa percezione di questioni sulle quali il giudice d'appello non si è pronunciato in quanto ritenute, anche implicitamente, assorbite configura un errore di fatto denunciabile ex...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3651 del 12 maggio 1986
«Nel delitto di estorsione e in quello di rapina il dolo deve essere escluso e il fatto può essere qualificato come esercizio arbitrario delle proprie ragioni nell'ipotesi in cui l'autore della violenza o della minaccia abbia agito nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3503 del 27 marzo 1991
«L'esimente di cui all'art. 384 c.p., se ritenuta sussistente, elimina dal fatto il carattere di penale antigiuridicità, cosicché, come ulteriore conseguenza, non potrà dar luogo a responsabilità dell'agente in ordine ad un evento diverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 378 del 5 febbraio 1992
«Ne consegue che, poiché il disposto dell'art. 429 comma secondo, c.p.p., sancisce espressamente la nullità del decreto che dispone il giudizio nelle ipotesi di mancanza o insufficiente indicazione — tra l'altro — dell'enunciazione del fatto o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9373 del 4 settembre 1992
«Nel caso in cui essendo stati proposti avverso la stessa sentenza appello da una delle parti e ricorso per cassazione dall'altra e non essendosi fatto luogo a conversione del ricorso in appello ai sensi dell'art. 580 c.p.p., si sia giudicato del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6232 del 26 giugno 1997
«Il reato di violazione di sigilli, di cui all'art. 349 c.p., sussiste non solo se e quando i sigilli risultino in concreto manomessi, ma anche quando, pur essendo lasciati intatti, vengono posti in essere atti equivalenti a violazione dei divieti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4803 del 23 aprile 1998
«Non è ravvisabile nullità, in relazione all'art. 178 c.p.p., allorquando, in sede di appello, l'udienza ha avuto uno svolgimento ed un esito pubblici sebbene il decreto propedeutico di citazione avesse fatto erroneamente riferimento all'udienza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10150 del 26 settembre 2000
«Ne deriva che, escluso il dolo nell'autore della calunnia, il fatto non può ritenersi offensivo dell'interesse tutelato dalla norma penale, atteso che il nocumento di tale interesse, attinente al pericolo di deviazioni nell'amministrazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39946 del 9 novembre 2001
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione di un errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45731 del 20 dicembre 2001
«L'errore materiale e l'errore di fatto, indicati dall'art. 625 bis c.p.p. come motivi di possibile ricorso straordinario avverso provvedimenti della Corte di cassazione consistono, rispettivamente, il primo (già previsto come emendabile, a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6272 del 27 giugno 2001
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, allorquando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3608 del 30 gennaio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione dell'errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, perché, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6493 del 18 febbraio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione di un errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7662 del 19 febbraio 2015
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, quando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 54721 del 23 dicembre 2016
«In tema di riesame, costituisce causa di nullità dell'ordinanza di applicazione di miusra cautelare personale il rifiuto o l'ingiustificato ritardo del P.M. nel consentire l'accesso alle registrazioni delle conversazioni telefoniche o di riprese...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 5928 del 1 dicembre 2014
«Nel caso in cui il legale rappresentante di una società partecipante ad una procedura ad evidenza pubblica abbia allegato un modello di autocertificazione, formato ai sensi del D.P.R. n. 445 del 2000, nel quale, nel fornire le indicazioni...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 3 del 2 dicembre 2010
«L'art. 37 c.p.a., nella parte in cui stabilisce che la rimessione in termini per errore scusabile può essere disposta solo in presenza di oggettive ragioni di incertezza su questioni di diritto o di gravi impedimenti di fatto, è norma di stretta...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 77 del 12 marzo 2007
«Premesso che non può addebitarsi al rimettente di non aver valutato la praticabilità di una soluzione costituzionalmente orientata - in quanto non è condivisibile l'assunto, fatto proprio dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, secondo il quale...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2889 del 3 maggio 2019
«...ssuale. Infatti, non v'è dubbio che l'errore di fatto revocatorio debba cadere su atti o documenti processuali. Non è ammissibile un ricorso per revocazione proposto avverso una sentenza di revocazione. In particolare il divieto di impugnare...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1584 del 21 aprile 2016
«Ai fini dell'ammissibilità dell'azione risarcitoria, deve in concreto accertarsi se l'adozione o la mancata o ritardata adozione del provvedimento amministrativo lesivo sia conseguenza di comportamento doloso o della grave violazione delle regole...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4115 del 4 settembre 2015
«Il c.d. "danno curriculare", derivante dall'impossibilità di utilizzare le referenze derivanti dall'esecuzione dell'appalto nell'ambito di futuri procedimenti similari cui l'impresa potrebbe partecipare, può essere pragmaticamente ritenuto "in re...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2864 del 3 maggio 2019
«Nel processo amministrativo la rimessione in termini per errore scusabile costituisce un istituto di carattere eccezionale, in quanto in deroga al principio fondamentale di perentorietà dei termini di impugnazione; è dunque istituto di stretta...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4930 del 28 ottobre 2015
«In tal caso l'omessa instaurazione del contraddittorio nei confronti dei controinteressati può senz'altro essere valorizzata come circostanza di fatto idonea ad integrare gli estremi dell'errore scusabile ai sensi dell'articolo 37 cod. proc. amm....»
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Consiglio di Stato, Sez. II, sentenza n. 3805 del 5 giugno 2019
«Il decorso del termine quinquennale previsto dall'art. 82 D.Lgs. n. 104/2010 è presupposto dalla norma stessa quale evento che matura di per sé, anche a prescindere dal compimento di attività processuale ad opera delle parti e che determina...»