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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23053 del 30 ottobre 2009
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, ove tra quest'ultimo e la morte della vittima sia trascorso un apprezzabile lasso di tempo, l'ammontare del danno biologico che gli eredi del defunto richiedono "iure successionis" va calcolato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14551 del 22 giugno 2009
«Il danno non patrimoniale, alla stregua di un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 2059 c.c., costituisce una categoria ampia, comprensiva non solo del cosiddetto danno morale, ovverosia della sofferenza contingente e del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3357 del 11 febbraio 2009
«Il vizio di omessa pronuncia che determina la nullità della sentenza per violazione dell'art. 112 c.p.c., rilevante ai fini di cui all'art. 360, n. 4 dello stesso codice, si configura esclusivamente con riferimento a domande, eccezioni o assunti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28407 del 28 novembre 2008
«Nella liquidazione del danno morale provocato dalla morte di un prossimo congiunto il giudice di merito deve procedere con valutazione equitativa, tenendo conto delle perdite affettive e della compromissione dell'integrità familiare. Alla luce di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5282 del 28 febbraio 2008
«In tema di liquidazione del danno morale derivante da omicidio colposo del medico, incorre in un vizio logico, rilevante ex art. 360 n. 5 c.p.c., la motivazione del giudice del merito che riduce l'entità del risarcimento in favore dei genitori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15568 del 11 agosto 2004
«La liquidazione del danno morale non può essere compiuta se non con criteri equitativi, tenendo conto della gravità del reato e del paterna d'animo subito dalla vittima. La concreta determinazione dell'ammontare del danno, che non può in ogni caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3868 del 26 febbraio 2004
«Il danno alla salute (o «danno biologico») comprende ogni pregiudizio diverso da quello consistente nella diminuzione o nella perdita della capacità di produrre reddito che la lesione del bene alla salute abbia provocato alla vittima e non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3806 del 25 febbraio 2004
«In tema di danno biologico, la cui liquidazione deve tenere conto della lesione dell'integrità psicofisica del soggetto sotto il duplice aspetto dell'invalidità temporanea e di quella permanente, quest'ultima è suscettibile di valutazione soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11704 del 30 luglio 2003
«Il danno biologico, come danno alla salute, va valutato sia in riferimento alla invalidità temporanea che in riferimento all'invalidità permanente, ed è consentito al giudice del merito liquidare il danno biologico valutando separatamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 101 del 8 gennaio 1999
«Il danno da invalidità temporanea costituisce un aspetto del danno biologico, e può essere liquidato sia unitamente a quest'ultimo, sia separatamente, purché la liquidazione complessiva sia commisurata alla reale entità del danno.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10966 del 3 novembre 1998
«Il giudice di merito ha facoltà di procedere alla liquidazione del danno biologico valutando globalmente l'invalidità temporanea e quella permanente.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5161 del 9 maggio 1991
«Il danno biologico è quello che, prescindendo dalle conseguenze lesive che incidono direttamente sull'efficienza lavorativa del soggetto leso e sulla sua capacità di produrre reddito, prende in considerazione tutti gli effetti negativi del fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1954 del 10 marzo 1990
«In caso di evento lesivo dell'integrità personale, il danno biologico e quello patrimoniale attengono a due distinte sfere di riferimento, il primo riguardando il cosiddetto diritto alla salute ed il secondo attenendo alla capacità di produrre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17177 del 6 agosto 2007
«In caso di morte della vittima a seguito di sinistro stradale, la brevità del periodo di sopravvivenza alle lesioni, se esclude l'apprezzabilità a fini risarcitori del deterioramento della qualità della vita In ragione del pregiudizio alla salute,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9959 del 28 aprile 2006
«Nel caso in cui intercorra un apprezzabile lasso di tempo tra le lesioni colpose e la morte causata dalle stesse è configurabile un danno biologico risarcibile, da liquidarsi in relazione alla menomazione della integrità psicofisica patita dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2134 del 25 febbraio 2000
«È configurabile un danno biologico risarcibile per gli stretti congiunti della persona deceduta per effetto di illecita condotta altrui, allorché, le sofferenze causate a costoro da detta perdita abbiano determinato una lesione della integrità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8333 del 3 maggio 2004
«Le sofferenze indotte dalla perdita del congiunto a causa di illecita condotta altrui, pur potendo attingere un grado di incommensurabile intensità, danno luogo solo in ipotesi remota alla lesione dell'integrità psicofisica degli stretti congiunti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3906 del 18 febbraio 2010
«Il valore vincolante della definizione legislativa del danno biologico risultante dagli artt. 138 e 139 del d.l.vo 7 settembre 2005, n. 209 (c.d. codice delle assicurazioni), non avente carattere innovativo in quanto sostanzialmente ricognitiva e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22338 del 24 ottobre 2007
«Ai fini della liquidazione del danno biologico, l'età in tanto assume rilevanza in quanto col suo crescere diminuisce l'aspettativa di vita, sicché è progressivamente inferiore il tempo per il quale il soggetto leso subirà le conseguenze non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2008 del 18 febbraio 1993
«Il giudice, anche quando si serve di criteri equitativi, ha il dovere di indicare gli estremi logico-giuridici e fattuali che lo hanno guidato nella liquidazione del danno alla salute conseguente alle lesioni personali riportate dalla vittima in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14402 del 30 giugno 2011
«Le "tabelle per la liquidazione del danno non patrimoniale derivante da lesione all'integrità psico-fisica" predisposte dal Tribunale di Milano costituiscono valido e necessario criterio di riferimento ai fini della valutazione equitativa ex...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6088 del 20 marzo 2006
«In tema di liquidazione equitativa del danno biologico (come del danno morale) ed in ipotesi di ricorso ai criteri standardizzati e predefiniti delle cosiddette tabelle, il giudice del merito deve procedere necessariamente ad un'opera di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14645 del 1 ottobre 2003
«Il giudice, nel procedere alla liquidazione del danno biologico, deve fare ricorso al criterio equitativo (artt. 2056 e 1223, c.c.), considerando le circostanze del caso concreto — specificamente, la gravità delle lesioni, gli eventuali postumi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1205 del 27 gennaio 2003
«La valutazione equitativa del danno ex art. 1226 c.c. rientra nei poteri del giudice del merito. Ne consegue che, nella ipotesi in cui la Corte di tassazione, avendo ritenuto illegittima la liquidazione del danno biologico effettuata con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 737 del 20 gennaio 2003
«In tema di valutazione equitativa del danno biologico compiuta sulla scorta di parametri desunti dalle tabelle elaborate in base a precedenti liquidazioni, il giudice, che determini il valore punto in relazione all'entità delle lesioni e all'età...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 748 del 24 gennaio 2000
«Nella liquidazione del danno biologico costituisce legittimo criterio di liquidazione equitativa quello della predeterminazione del valore di ogni singolo punto di invalidità comprensivo del danno di svalutazione e degli interessi; infatti,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2425 del 17 marzo 1999
«Mentre per la liquidazione del danno biologico per invalidità permanente il giudice che assuma come criterio il cosiddetto punto di invalidità non può aumentarlo oltre il 50 per cento al fine di adeguarlo alle peculiarità del caso concreto (età...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4255 del 13 aprile 1995
«Nella valutazione del danno alla salute - il quale si riferisce alla salute come bene in sé, indipendentemente dalla capacità del danneggiato di produrre reddito ed a prescindere da questo - mentre è irrilevante la capacità personale di produzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2009 del 18 febbraio 1993
«Nella liquidazione equitativa del danno biologico, inteso come menomazione dell'integrità psico-fisica della persona in sé considerata, indipendentemente dalle ripercussioni che essa può comportare sulla capacità di lavoro e di guadagno del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7632 del 16 maggio 2003
«Il danno biologico terminale, ovvero il danno subito dal de cuius nell'intervallo di tempo tra la lesione del bene salute e il sopraggiungere della morte conseguente a tale lesione rientra nel danno da inabilità temporanea, la cui quantificazione...»