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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5460 del 13 maggio 1993
«L'attore che abbia assunto la veste di convenuto in conseguenza di domanda riconvenzionale, può a sua volta avanzare domanda riconvenzionale nei confronti del convenuto (riconventio riconventionis), purché tempestivamente nel primo atto difensivo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4554 del 31 ottobre 1989
«L'istituto della presupposizione - introdotto in modo espresso ed in via generale nel nostro ordinamento dalla norma dell'art. 1467 c.c. - ricorre quando una determinata situazione di fatto o di diritto (passata, presente e futura) possa ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6617 del 6 dicembre 1988
«Il contratto di divisione può restare caducato, per effetto del sopravvenuto accertamento dell'impossibilità di uno dei condividenti di edificare, alla stregua degli strumenti urbanistici, sull'immobile assegnatogli, qualora tale edificazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5168 del 22 settembre 1981
«Quando sia accertato che i contraenti sono addivenuti alla conclusione di un contratto sulla base di una presupposizione comune ad entrambe le parti (c.d. condizione non sviluppata o inespressa), il negozio fondato sulla presupposizione può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1738 del 17 maggio 1976
«La presupposizione - quale obiettiva situazione di fatto, comune ad entrambi i contraenti ed indipendente dalla loro volontà, che i contraenti medesimi, pur non facendone espresso riferimento nel negozio abbiano sottinteso come premessa implicita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1080 del 19 aprile 1974
«La presupposizione, consistente nella sottintesa considerazione, da parte dei contraenti, di una determinata situazione di fatto e di diritto, determina la risoluzione ex tunc del contratto, una volta accertato il venir meno dell'evento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17890 del 4 settembre 2004
«La nullità della stipula di un contratto con la P.A. dovuta a vizi formali non è sanabile per facta concludentia attraverso l'esecuzione delle obbligazioni scaturenti dal contratto stesso, occorrendo, per converso, la formale rinnovazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16 del 4 gennaio 1977
«Le parti sono libere di scegliere per i loro contratti, tra le forme ammesse dalla legge, quelle che ritengono più rispondenti ai loro interessi. Pertanto, scelta, di accordo fra le parti, la forma della scrittura privata per una compravendita di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 117 del 15 gennaio 1972
«Per la vendita dei beni mobili — ed anche delle macchine per il cui trasferimento non è richiesta la trascrizione — la regola è quella generale della libertà delle forme, ond'è che essa può essere stipulata anche oralmente senza il rilascio di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15964 del 7 luglio 2009
«In tema di contratti, affinché sia configurabile una proposta - idonea a determinare, nel concorso dell'adesione del destinatario, la conclusione di un valido contratto - occorre che la dichiarazione del proponente sia completa, nel senso di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14267 del 20 giugno 2006
«Ai fini della configurabilità di un definitivo vincolo contrattuale, è necessario che tra le parti sia raggiunta l'intesa su tutti gli elementi dell'accordo, non potendosene ravvisare pertanto la sussistenza là dove, raggiunta l'intesa solamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9039 del 19 aprile 2006
«In tema di conclusione del contratto, qualora, con la proposta formulata in un documento, la parte, indicando gli elementi essenziali del negozio, abbia manifestato la volontà di concludere il contratto alle condizioni ivi stabilite, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21692 del 9 novembre 2005
«In tema di concorso del totocalcio, mentre la partecipazione al concorso pronostici effettuata direttamente presso un ufficio del C.O.N.I. comporta l'immediata conclusione del contratto nel momento in cui la scheda viene accettata dall'ufficio,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7094 del 24 maggio 2001
«Allorché una parte rivolga all'altra un'offerta precisa e particolareggiata di conclusione di un determinato contratto, completa di tutti gli elementi essenziali, deve ravvisarsi una vera e propria proposta contrattuale e non una semplice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8328 del 1 settembre 1997
«Per osservare il principio della cognizione, stabilito dal legislatore per il perfezionamento del contratto (art. 1326 c.c.), è sufficiente che il proponente conosca l'accettazione dell'altra parte in qualsiasi modo, anche mediante esibizione, e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4421 del 10 maggio 1996
«In tema di conclusione del contratto, dalla formulazione dell'art. 1326 codice civile si desume che la valutazione dell'interesse a determinare il momento in cui uscire dall'incertezza circa la conclusione del contratto spetta, in primo luogo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9710 del 17 novembre 1994
«Quando l'attività di gestione di una società dotata di personalità giuridica è affidata ad un consiglio di amministrazione si verifica (a differenza del caso dell'amministratore unico) una separazione del potere deliberativo, diretto a formare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3854 del 27 giugno 1985
«L'obiettiva difformità fra proposta ed accettazione in ordine ad un elemento essenziale di una compravendita, quale il prezzo della cosa venduta, comporta che il contratto non possa considerarsi venuto a giuridica esistenza, senza che in detta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9972 del 16 aprile 2008
«In tema di dismissione del patrimonio immobiliare da parte degli enti pubblici, la denuntiatio praelationis che il locatore effettua, ai sensi dell'art. 3, comma 109, della legge n. 662 del 1996, non integra una proposta contrattuale ma un atto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13385 del 22 giugno 2005
«Per l'esistenza del contratto con la P.A. è essenziale che la manifestazione della volontà dell'ente, in forma scritta, emani dall'organo autorizzato a rappresentarlo, sì che la conclusione del contratto non può desumersi da atti provenienti da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13628 del 5 novembre 2001
«Ai fini della conclusione del contratto d'opera professionale, che, quando ne sia parte la pubblica amministrazione, anche se questa agisca iure privatorum , richiede la forma scritta ad substantiam , è irrilevante l'esistenza di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15197 del 24 novembre 2000
«I requisiti di validità dei contratti posti in essere dalla P.A. anche iure privatorum attengono essenzialmente alla manifestazione della volontà ed alla forma: la prima deve provenire dall'organo al quale è attribuitala legale rappresentanza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14318 del 30 ottobre 2000
«Anche nell'impiego pubblico — così come nel lavoro privato — il bando di concorso per l'assunzione del personale o per la progressione in carriera dei dipendenti già in servizio viene a configurarsi come una proposta di contratto che, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 741 del 24 gennaio 2000
«La mera deliberazione di concludere un contratto assunta dalla P.A. attraverso il proprio organo deliberante costituisce atto interno revocabile ad nutum (inidoneo, pertanto, a dar luogo all'incontro dei consensi delle parti) qualora ad essa non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10956 del 2 novembre 1998
«La deliberazione assunta dall'organo deliberante di un ente pubblico di stipulare un contratto non ha effetti nei riguardi dei terzi in quanto semplicemente preparatoria del futuro contratto, che dovrà essere stipulato dall'organo rappresentativo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5642 del 24 giugno 1997
«Per il perfezionamento dei contratti stipulati dalle amministrazioni comunali è necessaria una manifestazione documentale della volontà negoziale da parte del sindaco, organo rappresentativo abilitato a concludere, in nome e per conto dell'ente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3890 del 28 giugno 1985
«Il contratto nel quale sia parte un ente pubblico territoriale può ritenersi concluso anche quando l'incontro delle volontà risulti da un insieme di dichiarazioni scambiate fra i contraenti e, in particolare, quando la deliberazione del consiglio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6581 del 14 luglio 1994
«Nei contratti conclusi per telefono, luogo della conclusione è quello in cui l'accettazione giunge a conoscenza del proponente ed in cui questi, attraverso il filo telefonico, ha immediata e diretta conoscenza dell'accettazione. Ne deriva che deve...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1283 del 15 marzo 1989
«Un accordo telefonico od uno scambio di lettere non può segnare il perfezionamento del contratto (nella specie, ai fini della giurisdizione rispetto allo straniero, secondo il criterio di collegamento di cui all'art. 4, n. 2, c.p.c.), qualora fra...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1877 del 25 maggio 1976
«Nel caso in cui le trattative procedano attraverso uno scambio di corrispondenza, per stabilire quando il contratto è concluso deve aversi riguardo all'ultima proposta ed all'ultima accettazione, e ben può identificarsi l'ultima proposta in un...»