-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12463 del 10 novembre 1999
«Il procedimento di rendiconto di cui agli artt. 263 ss. c.p.c. è fondato sul presupposto dell'esistenza dell'obbligo legale o negoziale di una delle parti di rendere il conto all'altra, facendo conoscere il risultato della propria attività in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3277 del 29 marzo 1996
«La volontà dolosa, a seconda dei vari livelli di intensità dai quali può essere caratterizzata, può dar luogo alla configurabilità del dolo intenzionale (allorché si persegue l'evento come scopo finale della condotta o come mezzo necessario per...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 761 del 20 gennaio 1988
«La volontà omicida deve essere ricercata principalmente negli aspetti obiettivi del fatto di sicuro valore sintomatico, quali i mezzi usati, la direzione e la reiterazione dei colpi e simili, anche con riferimento al dolo eventuale. Invero, devesi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12780 del 2 settembre 2003
«In caso di decesso della parte costituita in giudizio, la costituzione volontaria, per la prosecuzione dello stesso, da parte della vedova, in assenza di spendita della qualità di erede, può costituire, in relazione all'oggetto del giudizio (nella...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 748 del 25 gennaio 1994
«In tema di elemento soggettivo del reato, possono individuarsi vari livelli crescenti di intensità della volontà dolosa. Nel caso di azione posta in essere con accettazione del rischio dell'evento, si richiede all'autore una adesione di volontà,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5265 del 30 aprile 1988
«Non spetta l'attenuante della provocazione nel caso di sfida o duello rusticano, spontaneamente accettati, dato che l'accettazione del pericolo e la preparazione all'offesa dell'avversario sono moti di natura psichica che hanno caratteristiche ben...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 710 del 26 gennaio 1993
«Al reato di rissa, ed a quelli commessi nel corso di essa, non è applicabile la legittima difesa perché i corrisanti sono animati dall'intento reciproco di offendersi ed accettano la situazione di pericolo nella quale volontariamente si sono...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4561 del 11 luglio 1988
«In tema di successione ereditaria di minore, l'art. 489 c.c., il quale prevede la decadenza dal beneficio d'inventario solo al compimento di un anno dalla maggiore età, comporta che, entro tale termine, il minore stesso non acquista la qualità di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2711 del 4 febbraio 2009
«L'art 147 della legge fall. (nel testo anteriore al d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5), nella parte in cui commina l'estensione del fallimento della società ai soci illimitatamente responsabili, si riferisce a quelle società che, in base al tipo legale,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17159 del 27 luglio 2006
«In caso di intervenuta ammissione del debitore al concordato preventivo con cessione dei beni, se il creditore agisce proponendo non solo una domanda di accertamento del proprio diritto, ma anche una domanda di condanna o comunque idonea ad...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31885 del 4 agosto 2009
«Integra il reato di bancarotta semplice (art. 217 L. fall.) l'amministratore che, ancorché estraneo alla gestione dell'azienda - esclusivamente riconducibile all'amministratore di fatto - abbia omesso, anche per colpa, di esercitare il controllo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7208 del 27 febbraio 2006
«In tema di bancarotta fraudolenta, l'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore, di fatto per non avere impedito l'evento che aveva l'obbligo, giuridico di impedire; a tal fine, è necessaria, sotto il profilo soggettivo, la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44293 del 5 dicembre 2005
«In tema di bancarotta fraudolenta documentale, la responsabilità dell'amministratore che risulti essere stato soltanto un prestanome, nasce dalla violazione dei doveri di vigilanza e di controllo che derivano dalla accettazione della carica, cui...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28007 del 22 giugno 2004
«In tema di bancarotta fraudolenta, mentre con riguardo a quella documentale per sottrazione delle scritture contabili, ben può ritenersi la responsabilità del soggetto investito solo formalmente dell'amministrazione dell'impresa fallita...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35066 del 19 settembre 2007
«Non è configurabile il concorso formale tra il reato di bancarotta fraudolenta e quello di bancarotta impropria di cui all'art. 223 comma secondo n. 2 che deve considerarsi assorbito nel primo quando l'azione diretta a causare il fallimento sia la...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6442 del 1 luglio 1998
«La rinuncia all'appello principale comporta l'estinzione del giudizio, non essendo necessaria l'accettazione dell'appellato ove non ancora costituito, atteso che in generale la necessità di un'accettazione da parte del convenuto, quale condizione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4185 del 2 marzo 2004
«Il principio del divieto di domande nuove in appello, essendo di ordine pubblico, non può essere sanato dall'accettazione del contraddittorio da parte dell'avversario, valendo tale accettazione solo nell'ipotesi di novità di domande proposte in...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10531 del 7 maggio 2013
«Il rilievo d'ufficio delle eccezioni in senso lato non è subordinato alla specifica e tempestiva allegazione della parte ed è ammissibile anche in appello, dovendosi ritenere sufficiente che i fatti risultino documentati "ex actis", in quanto il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 18707 del 6 agosto 2013
«In tema di ricorso per cassazione, qualora intervenga rituale dichiarazione di rinuncia al ricorso principale ed il difensore del resistente, ricorrente incidentale tardivo, la sottoscriva "per accettazione", deve ritenersi che tale sottoscrizione...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 13715 del 30 maggio 2013
«La necessità di assicurare l'economia dei giudizi e di interpretare le norme processali - in conformità con l'art. 111 Cost. - nel senso di garantire la ragionevole durata del processo comporta ce, anche nel giudizio di cassazione, nell'ipotesi di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21894 del 15 ottobre 2009
«La rinuncia al ricorso per cassazione produce l'estinzione del processo anche in assenza di accettazione, in quanto tale atto non ha carattere "accettizio" (non richiede cioè l'accettazione di controparte per essere produttivo di effetti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23840 del 18 settembre 2008
«L'atto di rinuncia al ricorso per cassazione produce l'estinzione del processo anche in assenza di accettazione della parte cui sia stato notificato, determinando il passaggio in giudicato della sentenza impugnata ed il conseguente venir meno...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15758 del 8 novembre 2002
«L'intervenuta accettazione della rinunzia al ricorso per regolamento di competenza determina la estinzione del giudizio pure nella ipotesi di originaria proposizione anche di questione di giurisdizione, escludendo la persistenza dell'interesse...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1978 del 23 marzo 1984
«L'accettazione della rinuncia al ricorso per cassazione non ha effetto ove provenga dal difensore della parte munito soltanto della procura ad litem che non lo legittima al compimento di questo atto.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8115 del 6 aprile 2006
«Non vi è luogo a pronuncia sulle spese processuali, qualora, a seguito dell'intervenuta accettazione della rinunzia al ricorso per cassazione, sia dichiarata, con decreto del presidente della medesima Corte, la estinzione del giudizio, ai sensi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5837 del 23 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 413 c.p.c., sussiste la competenza territoriale del giudice del luogo ove ha avuto inizio l'esecuzione della prestazione lavorativa qualora il contratto di lavoro non sia stato stipulato per iscritto e non sia possibile...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6508 del 27 giugno 1990
«Ai fini della competenza territoriale in ordine alla controversia relativa al rapporto di agenzia, il luogo di nascita del rapporto medesimo deve essere individuato in quello in cui, ai sensi dell'art. 1326 c.c., si è perfezionato il contratto con...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 765 del 6 febbraio 1986
«Anche ai fini dell'applicazione dell'art. 413 c.p.c. con riguardo al luogo ove è sorto il rapporto di lavoro, il contratto può considerarsi concluso nel tempo e nel luogo in cui ha avuto inizio l'esecuzione, prima che l'accettazione della proposta...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3529 del 27 aprile 1990
«Una volta decorso il termine di sei mesi dalla cessazione o dal trasferimento dell'azienda (o della sua dipendenza), il foro del luogo di origine del rapporto di lavoro, alternativamente previsto dall'art. 413 c.c., continua ad essere operante e a...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21620 del 16 ottobre 2007
«Anche nel rito del lavoro è ammissibile una sentenza di condanna generica, con conseguente pronuncia che definisce il giudizio e onere della parte interessata di introdurre ex art. 414 c.p.c. un autonomo giudizio per la liquidazione del quantum...»