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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5006 del 10 aprile 1989
«Il reato di spendita di monete false previo concerto non richiede, per la sua esistenza, la prova della costituzione di una particolare associazione in seno alla quale i singoli svolgono specifici ruoli, essendo sufficiente, invece, la prova della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13266 del 25 novembre 1986
«In tema di detenzione e spaccio di monete falsificate, ciò che distingue i reati di cui agli artt. 453 e 455 c.p. da quello previsto dall'art. 457 c.p. è che nei primi la consapevolezza della falsità delle monete deve sussistere nell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35774 del 3 ottobre 2011
«Integra il reato tentato - e non consumato - di contraffazione di moneta nazionale (art. 56 e 453, comma primo, c.p.), la condotta di colui che riproduca immagini corrispondenti a quelle di banconote (nella specie di 50 euro) su fogli formato 4,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1323 del 5 febbraio 1986
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 453 nn. 3 e 4 c.p. occorre dimostrare il concerto tra colui che spende, mette o fa mettere in circolazione le monete falsificate e che ha eseguito la falsificazione o un suo intermediario. Fuori da tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18068 del 13 maggio 2002
«In tema di falsità in valori di bollo, la legge sul bollo integra un elemento della norma incriminatrice solo per quanto riguarda la individuazione dei valori suddetti e non anche i casi in cui ne è richiesto l'uso; ne consegue che la modifica o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45158 del 18 dicembre 2001
«In tema di falsità in valori bollati, si configura il reato di cui all'art. 459 c.p. solo con la messa in circolazione degli stessi e non con l'uso che corrisponde alla naturale destinazione dei valori che integra il diverso reato di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3295 del 20 aprile 1983
«L'uso di valori di bollo contraffatti o alterati, punito dall'art. 464 c.p. come reato autonomo se commesso da chi non sia concorso nella contraffazione o nell'alterazione, è quello conforme alla naturale destinazione dei valori; non vi rientra,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13271 del 26 ottobre 1999
«In materia di falsità di sigilli, l'art. 467 c.p. indica come oggetto materiale della contraffazione il sigillo dello Stato «destinato a essere apposto sugli atti del Governo», espressione con la quale si intende il cosiddetto grande sigillo dello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 779 del 20 aprile 1970
«Per l'imputabilità del reato di falsità in sigilli o segni di autenticazione o certificazione è sufficiente il dolo generico che consiste nella volontà cosciente e libera dell'agente di commettere il fatto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1490 del 15 febbraio 1982
«Il reato di contraffazione di sigillo si consuma nel momento e nel luogo in cui la contraffazione viene eseguita non occorrendo che venga fatto uso dello strumento contraffatto. L'uso di strumenti il cui sigillo sia stato contraffatto costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25004 del 20 giugno 2001
«Si verifica nullità della sentenza, ai sensi dell'art. 522 comma secondo c.p.p., per mancanza di correlazione tra contestazione e pronunzia, nel caso in cui l'imputato, rinviato a giudizio per rispondere del reato di contraffazione di pubblici...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9658 del 5 luglio 1989
«Il delitto di contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione (art. 468 c.p.) concorre con il reato di (art. 1, L. 29 luglio 1981, n. 406) abusiva riproduzione a fini di lucro di dischi,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7363 del 24 settembre 1984
«Il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazione amministrativa può concorrere con quello previsto dall'art. 468 c.p. (contraffazione di pubblici sigilli o strumenti di un ente pubblico o di un pubblico ufficio).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12485 del 25 novembre 1980
«La norma di cui all'art. 468, comma secondo, c.p. si differenzia da quella contenuta nell'art. 517 c.p., perché è diretta a tutelare la pubblica fede dalla contraffazione di strumenti predisposti per una certificazione di carattere pubblico,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39630 del 10 novembre 2010
«Integra il reato di contraffazione delle impronte di una pubblica certificazione (art. 469 c.p.) la condotta di colui che appone sulla fotocopia falsamente formata - relativa ad una domanda di finanziamento al competente ufficio della regione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43088 del 18 novembre 2008
«È configurabile il reato di contraffazione di impronta di una pubblica autenticazione o certificazione ancorché essa sia apposta su un atto inesistente sotto il profilo giuridico, in quanto ciò che rileva a tal fine è l'effettività della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2708 del 23 gennaio 2006
«Integra il reato di uso di cose che recano impronte falsificate (art. 469 c.p.), la condotta di colui che utilizza numerosi lingotti solo apparentemente d'oro ed in realtà di metallo, recanti un'impronta contraffatta indicante falsamente la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43369 del 30 novembre 2005
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 469 c.p. la riproduzione, mediante un programma informatico, dell'impronta impressa dall'ufficio postale attestante l'avvenuto pagamento di bollettini di conto corrente (fattispecie nella quale la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8150 del 30 agosto 1996
«Qualora un soggetto commetta un reato in concorso con altri, la mera consapevolezza da parte dello stesso delle false generalità dei complici non comprova la partecipazione dell'agente alla falsificazione dei documenti d'identità adoperati da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3194 del 11 aprile 1981
«La falsificazione di targhe automobilistiche integra gli estremi del reato di contraffazione di impronte di pubblica certificazione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1702 del 16 gennaio 2014
«Il reato di cui all'art. 469 cod. pen. non concorre con i reati di falsità in atti, ma trovano applicazione solo le disposizioni relative ai secondi, quando il contrassegno apposto sul documento risulti un elemento essenziale di questo, nel senso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30120 del 28 luglio 2011
«Non vi è rapporto di specialità tra il reato di contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione (art. 469 c.p.) ed il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.),...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9475 del 13 agosto 1998
«Non sussiste rapporto di specialità tra il reato di cui all'art. 469 c.p. (contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione) e il reato di cui all'art. 1 della legge n. 406 del 1981 (Abusiva riproduzione di prodotti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6395 del 3 maggio 1990
«La contraffazione dello stemma della Repubblica sui moduli delle carte di identità integra la fattispecie criminosa di cui all'art. 469 c.p. (contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione), in relazione all'art. 468...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 876 del 28 gennaio 1987
«La differenza tra i reati di cui agli artt. 467 e 468 c.p. e il reato previsto dall'art. 469 c.p. consiste in ciò: che nei primi due l'impronta viene falsificata sullo strumento (sigillo, timbro) destinato a riprodurla sì che poi sia possibile una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43027 del 3 dicembre 2010
«Integra il reato previsto dall'art. 470 c.p. il porre in vendita biglietti di ingresso a manifestazioni sportive recanti il contrassegno SIAE contraffatto, in quanto quest'ultimo ha natura giuridica di impronta di pubblica autenticazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8414 del 25 febbraio 2004
«In relazione al delitto di cui all'art. 470 c.p., per impronta di pubblica autenticazione o certificazione si intende non solo quella proveniente da un ente pubblico, ma anche quella la cui presenza su determinate cose è imposta dalla legge al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5607 del 12 maggio 2000
«Integra il reato di cui all'art. 470 c.p. la vendita di metalli recanti la contraffazione dello strumento certificativo, a nulla rilevando la grossolanità della punzonatura contraffatta né la mancata stampigliatura sul metallo della sigla del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1483 del 12 febbraio 1992
«Il reato di cui all'art. 1 legge n. 406 del 1981 non ha carattere speciale rispetto a quello previsto dall'art. 470 c.p. Infatti, mentre l'art. 470 c.p. punisce il fatto di chi pone in vendita cose con le impronte contraffatte di una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6438 del 11 giugno 1991
«Il numero di telaio di un'autovettura è un elemento importante per l'identificazione del veicolo e, come tale, anche se è impresso dalla casa costruttrice straniera, essendo oggetto, insieme ad altri segni particolari di riconoscimento, di accordi...»