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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11487 del 28 novembre 1988
«Il reato di favoreggiamento personale prevede, come condotta punibile, l'aiuto finalizzato alla elusione delle investigazioni: quindi il termine «aiuta» contenuto nell'art. 378 c.p., ha un significato di larga accezione, comprensivo di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4057 del 2 maggio 1983
«Gli estremi del reato di cui all'art. 390 c.p. sussistono indipendentemente dall'essere l'espiazione della pena ancora da incominciare ovvero già in corso se, in questo secondo caso, vi sia stata per qualsiasi causa una interruzione o sospensione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18748 del 15 maggio 2007
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 390 c.p. (procurata inosservanza di pena) non è richiesta la sussistenza del dolo specifico, essendo sufficiente che la condotta consapevole del reo si colleghi oggettivamente, sul piano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41586 del 8 ottobre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 392 cod. pen., non è necessario che il diritto arbitrariamente esercitato sia oggetto di una contesa giudiziale in atto tra le parti, essendo sufficiente l'esistenza di una controversia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41675 del 25 ottobre 2012
«Integra il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, la condotta del proprietario che disdica i contratti di fornitura delle utenze domestiche -a lui intestate- relative ad un appartamento dato in locazione, al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41368 del 23 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità dell'elemento psicologico del delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 392 c.p.), che richiede, oltre il dolo generico, quello specifico - rappresentato dall'intento di esercitare un preteso diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4373 del 2 febbraio 2009
«La violenza sulle cose, che integra il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, può consistere in un mutamento di destinazione che ne impedisca l'uso per un apprezzabile periodo temporale ed in modo effettivo. (In applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28952 del 11 luglio 2008
«In tema di condizioni di procedibilità, la legittimazione a proporre querela per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose spetta sia al titolare di un diritto reale assoluto sulla res oggetto di violenza, sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39069 del 23 ottobre 2007
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 392 c.p., non è necessario che il diritto arbitrariamente esercitato sia oggetto di una contesa giudiziale in atto tra le parti, essendo sufficiente l'esistenza di una controversia anche solo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25999 del 5 luglio 2007
«Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, sia con violenza sulle cose che con violenza alle persone, si consuma nel momento in cui la violenza o la minaccia sono esplicate, senza che rilevi il conseguimento in concreto del fine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30021 del 22 agosto 2002
«È qualificabile come «violenza sulle cose», ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui all'art. 392 c.p., ogni condotta che, pur non arrecando danni materiali, si manifesti come esercizio di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20277 del 18 maggio 2001
«Non integra l'elemento oggettivo del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni la condotta di colui che, con un comportamento violento, mantiene il possesso attuale del bene (violenza manutentiva) oppure lo recupera nell'immediatezza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 302 del 2 marzo 1999
«Il reato di cui all'art. 392 c.p., volto ad impedire che la privata violenza si sostituisca all'esercizio della giurisdizione in occasione di una lite fra privati, postula che il preteso diritto sia realmente oggetto di contrasto fra le parti nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9436 del 20 ottobre 1997
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per la configurabilità della ragion fattasi la pretesa arbitrariamente attuata dall'agente deve corrispondere perfettamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7911 del 12 agosto 1997
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (artt. 392 e 393 c.p.), l'effettiva azionabilità della pretesa in sede giurisdizionale e la possibilità di realizzarla in virtù di una pronuncia giudiziale non costituiscono presupposto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11381 del 10 novembre 1994
«Per la sussistenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose (art. 392 c.p.), non è rilevante che il diritto che si sia inteso tutelare, in concreto sussista, bensì solo che, invece di farlo valere in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 60 del 10 gennaio 1990
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, la recinzione di un fondo, in modo da impedire il passaggio da altri in precedenza esercitato, implica violenza sulla cosa, sotto il profilo di un mutamento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13660 del 13 ottobre 1989
«Ai fini della configurabilità del reato di ragion fattasi di cui all'art. 392 c.p. non è necessario il previo accertamento della proprietà delle cose sulle quali è stata compiuta la violenza. Invero, la violenza integrante l'estremo del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7483 del 30 giugno 1988
«Per la configurabilità del reato di ragione fattasi, la pretesa arbitrariamente attuata dall'agente deve corrispondere perfettamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento giuridico, caratterizzando il reato solo la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2888 del 12 aprile 1986
«Ai fini della sussistenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, nella nozione di «violenza» rientra anche il mutamento della destinazione delle cose stesse, che si verifica quando con qualsiasi atto o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23322 del 29 maggio 2013
«Soggetto attivo del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose può essere anche chi esercita il preteso diritto pur non avendone la titolarità, in quanto, ai fini della configurabilità del delitto, rileva che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13115 del 2 aprile 2001
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 392 c.p.) la buona fede dell'agente circa la reale o putativa sussistenza del preteso diritto non vale ad escludere il dolo, ma costituisce, al contrario, un presupposto necessario per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12481 del 24 dicembre 1985
«Titolare del diritto di querela, in tema di reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, può essere colui che esercita soltanto di fatto una servitù prediale; anche tale soggetto può invero rivestire la qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8434 del 2 ottobre 1985
«La legittimazione a proporre querela, per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, compete anche all'usufruttuario di un fondo quando l'azione violenta del soggetto attivo, diretto ad affermare il suo diritto di proprietà, sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2425 del 19 febbraio 1990
«Nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni restano assorbiti solo quei fatti che, pur costituendo di per sè stessi reato, rappresentano elementi costitutivi del primo: tali sono il danneggiamento, rispetto all'ipotesi di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11591 del 7 settembre 1989
«Tra il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e il delitto di rapina, il dato differenziatore va individuato nell'elemento soggettivo; questo, per il primo reato, consiste nella ragionevole opinione dell'agente di esercitare un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12319 del 29 novembre 2000
«Ai fini della sussistenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, presupposto essenziale è la buona fede dell'agente in ordine alla legittimità della propria pretesa, per la cui sussistenza è irrilevante, nei limiti della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6387 del 1 giugno 1998
«Per la sussistenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni non è necessario che il diritto oggetto dell'illegittima tutela privata sia realmente esistente, essendo sufficiente che l'autore agisca nella ragionevole opinione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10535 del 10 marzo 2009
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 403 cod. pen. (offese ad una confessione religiosa dello Stato mediante vilipendio di persone) non occorre che le espressioni offensive siano rivolte a fedeli ben determinati, ma è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12261 del 4 dicembre 1987
«Il reato di offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di persone, di cui all'art. 403 c.p., non può assolutamente dirsi abrogato dal nuovo concordato tra lo Stato italiano e la Santa Sede per il fatto che le altre parti abbiano...»