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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4865 del 1 marzo 2010
«Il recesso del socio di società di persone, di cui non sia stata data pubblicità, ai sensi dell'art. 2290, secondo comma, c.c., non è opponibile ai terzi, non producendo esso i suoi effetti al di fuori dell'ambito societario; conseguentemente, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13322 del 6 ottobre 2000
«L'estensione del fallimento della società commerciale di persone al socio illimitatamente responsabile è ammissibile solo se operata entro il limite temporale di un anno dallo scioglimento del rapporto sociale di cui agli artt. 10 ed 11 della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9445 del 20 aprile 2007
«Il fallimento del socio receduto non deve avvenire necessariamente con la procedura di estensione ex art. 147, secondo comma, L. fall., poiché, quando la sua esistenza è già nota prima della dichiarazione di fallimento della società, questo, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9156 del 30 agosto 1995
«Ogni dichiarazione di fallimento assume effetti dal momento della pronuncia ed il rispetto del principio espresso dall'art. 15 legge fall. (nel testo risultante dalla sentenza della Corte costituzionale n. 141 del 16 luglio 1970) richiede che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21016 del 27 settembre 2006
«Nel caso di dichiarazione di fallimento di una società entro l'anno dall'estinzione per fusione, il diritto ad essere sentito in camera di consiglio, ai sensi dell'art. 15 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, spetta al legale rappresentante della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15944 del 20 settembre 2012
«L'interesse ad agire del socio per l'impugnazione delle delibere approvative del bilancio attiene alla corretta informazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'impresa. Ne consegue che al socio non può essere negato il...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9110 del 6 giugno 2012
«La cancellazione dal registro delle imprese di una società di persone, analogamente a quanto avviene con riferimento ad una società di capitali, determina l'estinzione del soggetto giuridico e la perdita della sua capacità processuale. Ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5809 del 19 aprile 2001
«L'affermazione del giudice di merito circa la sussistenza di un fatto notorio può essere censurata in sede di legittimità solo se sia stata posta a base della decisione una inesatta nozione del notorio, da intendere come fatto conosciuto da un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8660 del 26 giugno 2000
«Ai fini dell'ammissibilità del ricorso straordinario per cassazione ex art. 111 Cost. avverso il provvedimento della corte di appello di rigetto del reclamo proposto dal socio dichiarato fallito in relazione al decreto del tribunale di rigetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5340 del 26 maggio 1993
«Ai fini della sussistenza dell'associazione per delinquere, non è necessario che l'associazione stessa tragga origine da un regolare atto di costituzione, pur essendo necessaria un'organizzazione di fatto con predisposizione, sia pure rudimentale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11288 del 28 agosto 2001
«Il credito che deriva dall'esclusione del socio fallito, relativo alla liquidazione della quota, trova radice causale nella costituzione del vincolo sociale e rimane, pertanto, radicato nell'attività negoziale posta in essere in tempo anteriore al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5323 del 4 aprile 2003
«Nelle società di capitali, che sono titolari di distinta personalità giuridica e di un proprio patrimonio, l'interesse del socio alla conservazione della consistenza economica dell'ente è tutelabile esclusivamente con strumenti interni,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5884 del 14 giugno 1999
«Di fronte alla minaccia dell'esecuzione forzata in base ad un decreto d'ingiunzione dichiarato esecutivo per mancata opposizione, l'ingiunto, che sostenga l'inesistenza della notificazione del decreto stesso, cioè deduca che nei suoi riguardi non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3744 del 27 marzo 1992
«Il reato di cui all'art. 306 c.p. si qualifica per il dolo specifico, costituito dallo scopo di commettere delitti contro la personalità interna o internazionale dello Stato, nonché per la organizzazione in banda e la disponibilità di armi; non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6711 del 19 marzo 2009
«In tema di società di capitali, l'obbligo del socio di conferire in danaro il valore delle azioni sottoscritte in occasione di un aumento del capitale sociale è un debito pecuniario che può essere estinto per compensazione con un credito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9188 del 16 aprile 2013
«Il socio di società di capitali non è incapace a testimoniare, ai sensi dell'art. 246 c.p.c., nel giudizio promosso dalla medesima società nei confronti del proprio amministratore e di un terzo per l'annullamento di un contratto che si assume...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5260 del 2 aprile 2012
«In tema di effetti del fallimento, non è revocabile, ai sensi dell'art. 69 legge fall. (nel testo vigente "ratione temporis") la vendita di una quota di comproprietà immobiliare al coniuge da parte del socio illimitatamente responsabile, al quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2996 del 28 marzo 1994
«Con riguardo al fallimento di una società di persone ed al fallimento dei soci illimitatamente responsabili (art. 147 L. fall.), la curatela del fallimento sociale non è passivamente legittimata rispetto alle controversie coinvolgenti la massa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30786 del 6 agosto 2001
«Il divieto di reiterazione, per la stessa condanna, del provvedimento di sospensione dell'esecuzione in vista dell'eventuale concessione di misure alternative alla detenzione (nella specie: ai sensi degli artt. 90 e 91 del D.P.R. 9 ottobre 1990,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4669 del 23 maggio 1990
«È ammissibile la proposta di concordato che preveda la chiusura del fallimento di una società in nome collettivo con esclusione del fallimento di uno dei soci nel rapporto con i suoi creditori personali, tenuto conto della riserva contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4363 del 25 marzo 2003
«In tema di fallimento in estensione, il principio c.d. di automaticità dettato dall'art. 148, comma terzo della legge fallimentare (a mente del quale “il credito dichiarato dai creditori sociali nel fallimento della società si intende dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13421 del 23 maggio 2008
«In tema di estensione del fallimento ai sensi dell'art. 147 legge fall., qualora, dopo la dichiarazione di fallimento di una società con soci a responsabilità illimitata, si accerti l'esistenza di altro socio illimitatamente responsabile (ovvero,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16213 del 23 luglio 2007
«In caso di estensione del fallimento di una società di persone al socio illimitatamente responsabile, che sia anche titolare di un'impresa individuale, quest'ultimo risponde con tutto il suo patrimonio sia delle obbligazioni contratte in qualità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11084 del 11 giugno 2004
«I fallimenti della società e dei soci illimitatamente responsabili costituiscono, ad onta dell'unicità della sentenza dichiarativa e dell'unicità degli organi, entità giuridiche diverse, centri diversificati di imputazione giuridica degli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 405 del 16 gennaio 1999
«Nell'ipotesi in cui la dichiarazione di fallimento abbia avuto come presupposto un dibattito sulla qualità di «socio tiranno», viola il principio del rispetto del contraddittorio, stabilito nell'art. 15 L. fall., la sentenza emessa all'esito del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21721 del 9 novembre 2005
«Nel giudizio di opposizione alla sentenza con cui è stata disposta l'estensione del fallimento ai soci illimitatamente responsabili è litisconsorte necessario, oltre al curatore del fallimento della società, quello del fallimento individuale che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1308 del 3 febbraio 1993
«Nel procedimento di estensione del fallimento al socio illimitatamente responsabile, ai sensi dell'art. 147 R.D. 16 marzo 1942, n. 267, è ammissibile l'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, in quanto il procedimento medesimo comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5579 del 26 ottobre 1981
«Qualora il fallimento del socio sia conseguenza ope legis del fallimento sociale (art. 147 legge fallimentare), la revoca del fallimento della società, in sede di opposizione, non comporta la revoca del fallimento del socio, ove si accerti — anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1852 del 9 febbraio 2001
«Le questioni non ricomprese nel thema decidendum del giudizio d'appello — coincidente con le questioni effettivamente devolute con i motivi d'impugnazione o, se di queste siano l'antecedente logico, con quelle rilevabili d'ufficio, su cui non sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3338 del 6 marzo 2003
«Dichiarato, a seguito del fallimento di società commerciale, il fallimento in estensione del socio illimitatamente irresponsabile (Recte: responsabile - N.d.R.) e ritenuto irrilevante, da parte del giudice del merito, il decorso del limite...»