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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 844 del 1 febbraio 1993
«Il medico convenzionato che, nel redigere un documento attestante la continuazione di una malattia, apponga una data di rilascio diversa dalla data effettiva, commette il reato di cui all'art. 480 c.p. (falsità ideologica commessa dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8385 del 6 giugno 1990
«La carta d'identità valida per l'espatrio è un documento contenente tanto la certificazione dell'identità della persona a cui è intestata, quanto una autorizzazione amministrativa ad espatriare, la cui falsificazione è punibile non a norma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6752 del 7 giugno 1988
«Il medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale, nell'esercizio delle relative funzioni, è pubblico ufficiale. Le ricette con cui prescrive un farmaco all'assistito non sono atti pubblici, ma hanno natura di certificato per la parte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3058 del 13 marzo 1987
«Invece il falso su registro bollettario mod. 28E o sulla ricevuta della raccomandata postale cade su atti pubblici, costitutivi di diritti e di obblighi compiuti direttamente dal pubblico ufficiale e avvenuti in sua presenza, con i quali si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36778 del 7 novembre 2006
«In tema di reati di falso, il certificato di morte redatto dal medico necroscopico, delegato dell'ufficiale dello stato civile, è atto pubblico, siccome proveniente da un pubblico ufficiale che attesta fatti di sua diretta percezione (effettività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 966 del 25 ottobre 1968
«Ai fini della differenziazione fra atti pubblici e certificati, deve considerarsi essenzialmente l'intima struttura dell'atto e, cioè, la natura e lo scopo dell'attività svolta dal pubblico ufficiale in relazione all'efficacia probante del documento.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7783 del 27 agosto 1985
«Ne consegue che, anche quando il reato di cui all'art. 476 cpv. c.p. sia commesso da un privato o da un pubblico ufficiale fuori dell'esercizio delle sue funzioni, la qualità di fede privilegiata dell'atto costituisce un'aggravante che, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3312 del 20 aprile 1983
«La falsità materiale in atto pubblico commessa da un privato o da un pubblico ufficiale fuori dall'esercizio delle sue funzioni, prevista dall'art. 482 c.p., costituisce una figura autonoma di reato e non un'ipotesi attenuata dei reati di cui agli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10528 del 7 dicembre 1983
«Nella falsità materiale prevista dall'art. 482 c.p., autore del falso deve essere soltanto il privato o il pubblico ufficiale che agisca fuori delle sue funzioni, giacché, ove in concorso col privato agisca il pubblico ufficiale nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45313 del 14 dicembre 2005
«Integra il reato di cui agli artt. 476, comma primo e 491 bis c.p. (falso materiale in atto pubblico) la condotta del pubblico ufficiale che, in qualità di addetto al servizio di inserimento dati nel sistema di verbalizzazione informatica, alteri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11930 del 25 marzo 2005
«L'archivio informatico di una P.A. deve essere considerato alla stregua di un registro tenuto da un soggetto pubblico, con la conseguenza che la condotta del pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni e facendo uso dei supporti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9080 del 3 luglio 1989
«Esso è un atto ricognitivo dell'autenticità, espresso dal pubblico ufficiale in forma anticipata e benché strumentale rispetto al giudizio valutativo ed al conseguente ed eventuale provvedimento di nomina e benché privo di ogni connotato volitivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12109 del 3 dicembre 1987
«...di effetti rispetto a situazioni giuridiche soggettive di rilevanza pubblicistica, ma anche quelli che si caratterizzano per la sola documentazione di attività o di dichiarazioni avvenute in presenza del pubblico ufficiale o da lui percepite.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9209 del 11 ottobre 1997
«In tema di falso documentale, il timbro del protocollo apposto sulla corrispondenza pervenuta ad un ufficio pubblico ha natura di atto pubblico; ed infatti, posto che il registro di protocollo è indiscutibilmente atto di fede privilegiata, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8816 del 15 giugno 1990
«...numero di protocollo), oltre che certificativo-dispositivo (accertamento della imposta da iscrivere a ruolo), che, redatto dal pubblico ufficiale, in esplicazione di una funzione tipicamente pubblica, rientra nel novero degli atti pubblici.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4743 del 8 maggio 1982
«La scrittura predisposta dal pubblico ufficiale, anche se da lui non sottoscritta perché la dichiarazione inserita a verbale non è stata completata, non può considerarsi giuridicamente inesistente, trattandosi di atto vero anche se incompleto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23587 del 30 maggio 2013
«Il delitto previsto dall'art. 483 c.p. sussiste solo se l'atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è trasfusa, è destinato a provare la verità dei fatti attestati, e, cioè, quando una norma giuridica obbliga il privato a dichiarare il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23211 del 9 giugno 2011
«...che riveste la qualifica di pubblico ufficiale, posto che, a tal fine, non rileva il rapporto di dipendenza del soggetto rispetto allo Stato o ad altro ente pubblico, ma è richiesto soltanto l'esercizio effettivo di una pubblica funzione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11681 del 16 dicembre 1997
«L'attestazione al pubblico ufficiale di circostanze non veritiere in una dichiarazione sostitutiva dell'atto notorio resa al pubblico ufficiale, integra il reato di falsità ideologica del privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., pure...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12877 del 18 novembre 1986
«Ai fini dell'art. 485 c.p. la nozione di scrittura privata, non definita né dalla legge civile, né da quella penale, va desunta dalla sua funzione specifica, che è quella di fissare in un documento redatto senza l'assistenza del pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13243 del 11 giugno 2014
«La dichiarazione "provvederò" o altra simile, resa dal trattario di una cambiale tratta non accettata al notaio o al pubblico ufficiale che procede al protesto e che la riproduce nell'atto pubblico di protesto, non ha natura di negozio cambiario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2328 del 23 febbraio 1998
«In tema di abuso di ufficio, a seguito della nuova formulazione dell'art. 323 c.p. ad opera della legge 16 luglio 1997, n. 234, occorre verificare, in base all'art. 2 c.p., riguardante la successione delle leggi penali nel tempo, se le condotte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«In tema di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale o impiegato in atto pubblico (artt. 479 e 493 c.p.), non danno luogo a successioni di leggi penali i mutamenti di regime giuridico che hanno via via interessato l'Azienda autonoma delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1455 del 8 novembre 2000
«L'abrogazione, ad opera dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale previsto dall'art. 341 c.p. non dà luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale previsto e disciplinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3144 del 29 settembre 2000
«Attesa l'affinità tra l'abrogata figura criminosa dell'oltraggio a pubblico ufficiale e quella, tuttora valida, dell'ingiuria aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale della persona offesa (la quale si differenzia dalla prima esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13299 del 19 novembre 1999
«...degli artt. 469 c.p. (contraffazione delle impronte di pubblica autenticazione e certificazione) e 476 stesso codice (falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici) nel caso in cui la falsificazione concerna un atto notarile.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8148 del 22 luglio 1992
«Per la configurazione del tentativo di concussione è sufficiente che siano posti in essere, da parte di un pubblico ufficiale, atti idonei a costringere o ad indurre taluno a dare o promettere denaro od altra utilità, indipendentemente dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3435 del 29 settembre 1994
«Il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.), pur costituendo delitto contro la pubblica amministrazione, è connotato nella sua esplicazione tipica da violenza o minaccia alla persona. Conseguentemente, ai fini della recidiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1120 del 25 giugno 1997
«Il primo comma dell'art. 328 c.p. incrimina una condotta attiva che consiste nel rifiuto, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio, di un atto qualificato che deve essere compiuto senza ritardo e tale rifiuto — sia...»