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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15853 del 15 dicembre 2000
«In tema di convalida di sfratto all'adozione del provvedimento di rilascio può pervenirsi anche quando, all'istanza di convalida, formulata in conformità al rilievo prospettato in udienza dall'intimato riguardo ad una scadenza della locazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6603 del 23 luglio 1996
«La competenza funzionale sulle controversie di attuazione di provvedimenti cautelari che hanno per oggetto obblighi di fare o di non fare — instaurate a far data dal 16 febbraio 1994 — è attribuita, anche per i provvedimenti pronunciati in un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5947 del 11 novembre 1982
«Al fine dell'individuazione del giudice competente per l'attuazione di un provvedimento cautelare e d'urgenza occorre distinguere a seconda che il beneficiario del provvedimento stesso abbia preferito ricorrere alla forma coattiva diretta o,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11387 del 17 novembre 1997
«Nell'ipotesi in cui il pretore abbia rigettato la richiesta di provvedimento cautelare, occorre far riferimento alla disciplina contenuta nel secondo e nel terzo comma dell'art. 669 septies c.p.c. quanto al peculiare aspetto della condanna alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15349 del 25 giugno 2010
«Alla stregua degli artt. 669 octies e 669 novies c.p.c. (nella versione originaria, "ratione temporis" applicabile), l'estinzione del giudizio di merito, come anche il suo mancato tempestivo inizio, comportano automaticamente la perdita di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4497 del 25 febbraio 2009
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso i provvedimenti negativi emessi all'esito della fase promossa per l'attuazione di provvedimenti cautelari (nella specie ordinanza di rigetto dell'istanza di esecuzione del sequestro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6621 del 12 marzo 2008
«Per procedere all'esecuzione dei provvedimenti possessori di natura sommaria non deve essere seguita la disciplina normativa dell'esecuzione forzata relativa agli obblighi di fare stabilita negli artt. 612-614 c.p.c. Pertanto, a tal fine, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5010 del 26 febbraio 2008
«L'attuazione delle misure cautelari aventi ad oggetto obblighi di consegna, rilascio, fare o non fare non avvia, sulla base di un titolo esecutivo, un separato procedimento di esecuzione ma costituisce una fase del procedimento cautelare in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6485 del 1 aprile 2004
«A seguito dell'entrata in vigore della legge 26 novembre 1990 n. 353, contro il provvedimento di attuazione di una misura cautelare, emesso ai sensi dell'art. 669 duodecies c.p.c., non è ammissibile la proposizione dell'istanza per il regolamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19101 del 12 dicembre 2003
«Anche alla luce della nuova disciplina del procedimento cautelare uniforme, le contestazioni mosse in ordine all'attuazione del sequestro conservativo non assumono natura di opposizione all'esecuzione o agli atti esecutivi; tali contestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 481 del 15 gennaio 2003
«L'esecuzione del provvedimento d'urgenza in materia possessoria, secondo la previsione dell'art. 669 duodecies c.p.c., che, dettato per i sequestri, trova applicazione, in virtù dell'art. 669 quatordecies del codice di rito, anche ai provvedimenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9808 del 26 luglio 2000
«Non è ravvisabile il carattere della decisorietà nei provvedimenti emessi dal giudice, in forma diversa dalla sentenza, per regolare l'attuazione delle misure cautelari, nonché le pronunce rese in sede di reclamo avverso detti provvedimenti (nella...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3599 del 3 agosto 1989
«Qualora l'atto amministrativo, che dichiari la pubblica utilità ed indifferibilità di un'opera, autorizzando in via d'urgenza l'occupazione del fondo del privato, sia oggetto d'impugnazione davanti al giudice amministrativo, e venga dal medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10588 del 25 giugno 2012
«Il divieto di proporre giudizio petitorio, previsto dall'art. 705 c.p.c., riguarda il solo convenuto nel giudizio possessorio, trovando la propria "ratio" nell'esigenza di evitare che la tutela possessoria chiesta dall'attore possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2989 del 12 novembre 1973
«Nel procedimento per separazione personale dei coniugi il vizio di notificazione del ricorso introduttivo non può considerarsi sanato se il coniuge, in conseguenza di detto vizio, non compaia avanti al presidente del tribunale, ma si costituisca,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2302 del 14 luglio 1971
«L'omissione del tentativo di conciliazione dei coniugi, che deve essere ripetuto in appello, non importa nullità del procedimento, non incidendo sull'attuazione del processo, ed essendo rimesso all'apprezzamento discrezionale del giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7478 del 31 luglio 1993
«In tema di reati associativi, per determinare la sussistenza della giurisdizione italiana occorre verificare soprattutto il luogo dove si è realizzata, in tutto o in parte, la operatività della struttura organizzativa, mentre va attribuita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 933 del 13 gennaio 2014
«I reati di cui agli artt. 629 cod. pen. e 12, comma quinto, D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 possono concorrere, in quanto le relative fattispecie incriminatrici sono poste a tutela di beni diversi (rispettivamente l'inviolabilità del patrimonio e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11156 del 17 agosto 1989
«Legge diversa da quella penale è solo quella destinata in origine a regolare rapporti giuridici di carattere non penale, né richiamati, né incorporati — implicitamente o esplicitamente — in una norma penale. Ne deriva che le disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7630 del 23 febbraio 2004
«L'inidoneità degli atti, valida per l'integrazione della figura del delitto tentato, deve essere considerata nella sua potenzialità in quanto casualmente atta a conseguire il risultato progettato e prescinde dal contemporaneo inserimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8267 del 30 agosto 1993
«Per ritenere l'ipotesi del reato impossibile, l'inidoneità degli atti deve essere assoluta, in rapporto all'evento voluto, con valutazione astratta dell'inefficienza strutturale e strumentale del mezzo, che non deve consentire neppure...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 721 del 21 gennaio 1989
«Perché un'azione possa considerarsi inidonea agli effetti dell'art. 49, primo capoverso, in relazione all'art. 56 c.p., è necessario che la sua incapacità a produrre l'evento sia assoluta, intrinseca e originaria e tale risulti secondo una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26446 del 11 luglio 2002
«In tema di attività medico-chirurgica, allo stato attuale della legislazione (non avendo ancora trovato attuazione la delega di cui all'art. 3 della legge 28 marzo 2001 n. 145, con la quale è stata ratificata la Convenzione di Oviedo del 4 aprile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3494 del 27 marzo 1991
«In tema di legittima difesa uno dei requisiti indispensabili è l'attualità del pericolo da cui deriva la necessità della difesa. L'esimente è esclusa di fronte ad un pericolo futuro o immaginario, essendo rilevante soltanto il pericolo attuale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5761 del 15 febbraio 2011
«La causa di giustificazione della legittima difesa (art. 52 c.p.) è applicabile anche nell'ipotesi di detenzione abusiva di armi., sussistendone i presupposti di operatività e cioè previo accertamento della effettiva sussistenza e dell'attualità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 685 del 3 febbraio 1989
«Il regolamento di esecuzione di una legge può essere considerato quale atto amministrativo illegittimo, e quindi può essere disapplicato dal giudice ordinario, quando contenga norme che superino la necessità di dare attuazione alla legge o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17662 del 9 maggio 2002
«Il delitto di cospirazione politica mediante accordo (art. 304 c.p.) si perfeziona in base al mero incontro delle volontà di pù soggetti per l'attuazione di un determinato proposito criminoso a scopo politico, senza che sia necessaria la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3160 del 25 febbraio 1989
«La banda armata — nelle due distinte ipotesi previste dal comma primo dell'art. 306 c.p. e dal comma secondo dello stesso articolo, quest'ultimo concernente la semplice partecipazione — rientra nel più vasto fenomeno associativo criminoso contro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9208 del 22 ottobre 1996
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 337 c.p., sollevata, in riferimento agli artt. 3, 27, terzo comma, e 97, primo comma, Cost., nella parte in cui prevede il limite minimo edittale di sei mesi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14599 del 15 aprile 2010
«In tema di omissione di atti di ufficio, per atto di ufficio che per ragione di giustizia deve essere compiuto senza ritardo si intende qualunque ordine o provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la tempestiva attuazione del diritto...»