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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15144 del 11 luglio 2011
«Il mutamento della propria precedente interpretazione della norma processuale da parte del giudice della nomofilachia (c.d. "overruling"), il quale porti a ritenere esistente, in danno di una parte del giudizio, una decadenza od una preclusione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8127 del 11 aprile 2011
«Il principio secondo cui, alla luce della norma costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità, successivamente travolta da un mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17704 del 29 luglio 2010
«L'istituto della rimessione in termini di cui all'art. 184 bis c.p.c. (nella formulazione anteriore all'abrogazione disposta dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69) applicabile "ratione temporis", deve essere letto alla luce dei principi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14627 del 17 giugno 2010
«Alla luce del principio costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità in ordine alle norme regolatrici del processo, successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8278 del 7 giugno 2002
«È impugnabile per cassazione, ai sensi dell'art. 111 Cost., il provvedimento con il quale, nella procedura di concordato preventivo con cessione dei beni, il Tribunale, revocando la sospensione della vendita disposta dal G.D., aggiudichi i beni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15061 del 15 luglio 2005
«Il decreto del tribunale fallimentare che decide il reclamo avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato, dopo la omologazione del concordato fallimentare, con assunzione degli obblighi da parte di un terzo, senza liberazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4475 del 26 marzo 2003
«Il decreto pronunciato dal tribunale fallimentare in sede di reclamo avverso il provvedimento del G.D. di autorizzazione alla vendita, che non contenga statuizioni di natura sostanziale né dirima controversie attinenti a diritti soggettivi — e del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12615 del 17 dicembre 1998
«Il termine di sessanta giorni per la proposizione del ricorso straordinario per Cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso il decreto pronunziato in sede di reclamo dal tribunale fallimentare ai sensi dell'art. 26 L. fall. non decorre dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2040 del 25 giugno 1993
«Quando la risoluzione di un conflitto di competenza dipende dalla determinazione del titolo del reato o dalla sussistenza di una circostanza aggravante e non possa essere esclusa, allo stato degli atti, in base alla valutazione sommaria delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3930 del 14 dicembre 1992
«Nel vigore del codice abrogato quando la risoluzione di un conflitto dipendeva dalla determinazione del titolo del reato o dalla sussistenza di circostanze aggravanti e non poteva essere esclusa allo stato, in base ad una delibazione sommaria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15792 del 20 aprile 2011
«I provvedimenti negativi di competenza, in qualunque forma emessi, non sono soggetti ad impugnazione ai sensi dell'art. 568, comma secondo, c.p.p., in quanto, non essendo attributivi di competenza al giudice designato, importano, nel caso che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12652 del 15 dicembre 1997
«La valutazione dei fatti e delle prove, istituzionalmente rimessa al giudice di merito, non è censurabile in sede di controllo di legittimità (qual è quello esercitato, nella fase rescindente, dal giudice dell'impugnazione per nullità di un lodo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5116 del 3 aprile 2003
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale — per violazione degli artt. 13, 15, 24, 30 e 32 Cost. — del combinato disposto degli artt. 269 c.c. e 116 e 118 c.p.c., ove interpretato nel senso della possibilità di dedurre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1391 del 18 febbraio 1985
«La copia fotostatica o fotografica di un documento (nella specie: di assegni bancari) ha la stessa efficacia probatoria dell'originale, quando non sia formalmente disconosciuta dalla parte contro la quale è prodotta. La volontà di disconoscere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3282 del 3 aprile 1999
«La mancata esposizione dello svolgimento del processo e dei fatti rilevanti di causa e l'estrema concisione della motivazione in diritto danno luogo a nullità della sentenza allorquando rendono impossibile l'individuazione del thema decidendum e...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 12123 del 17 maggio 2013
«L'obbligo di motivazione del giudice è ottemperato mediante l'indicazione delle ragioni della sua decisione, ossia del ragionamento da lui svolto con riferimento a ciascuna delle domande o eccezioni (nel giudizio di primo grado) o a ciascuno dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3367 del 11 febbraio 2011
«La motivazione della sentenza "per relationem" è ammissibile, dovendosi giudicare la sua completezza e logicità sulla base degli elementi contenuti nell'atto al quale si opera il rinvio e che, proprio in ragione dello stesso, diviene parte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3840 del 20 febbraio 2007
«È valido, benché tardivo, l'appello proposto dal litisconsorte necessario pretermesso, equivalendo il relativo atto ad una anticipata e spontanea integrazione del contraddittorio. (Nella specie, la Suprema Corte ha cassato con rinvio la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22557 del 11 dicembre 2012
«Quando la data di deposito di una sentenza sia inintelligibile il giudice deve determinarla (nella specie, al fine di accertare la tempestività dell'impugnazione) ricorrendo ad altri documenti o certificazioni, che siano oggettivi ed attendibili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8297 del 30 luglio 1999
«La mancanza della data di pubblicazione della sentenza non è causa di nullità (ovvero di inesistenza) della sentenza stessa tutte le volte in cui la cancelleria del tribunale abbia annotato l'avvenuta pubblicazione della sentenza nel registro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26040 del 29 novembre 2005
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice - e, nel caso del giudice collegiale, del presidente e dell'estensore (ovvero di uno dei due), secondo quanto disposto dall'art. 132, ultimo comma, c.p.c. - costituisce un requisito essenziale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21193 del 31 ottobre 2005
«L'omessa sottoscrizione della sentenza da parte del giudice (o, nell'ipotesi di sentenza emessa da un giudice collegiale, da parte di uno dei magistrati tenuti a sottoscriverla ai sensi dell'art. 132, terzo comma c.p.c.) determina, qualora non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12214 del 20 agosto 2003
«Nel caso in cui risulti, in calce alla sentenza, che la stessa è stata redatta con la collaborazione di un uditore giudiziario, non può considerarsi la sentenza stessa affetta da nullità né tanto meno da inesistenza, rilevabile anche d'ufficio in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9616 del 16 giugno 2003
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4326 del 19 marzo 2012
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1028 del 4 febbraio 1997
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice anziano del collegio con la menzione da parte del medesimo dell'impedimento «cagionato da motivi di salute» del presidente estensore è rituale ai sensi dell'art. 132 c.p.c. (così come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9661 del 22 settembre 1993
«Nel caso di provvedimento inesistente per difetto di sottoscrizione del giudice o perché sottoscritto da giudice che non faceva parte del Collegio, mentre non è consentito, dopo il deposito in cancelleria, procedere alla integrazione o correzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4025 del 2 aprile 1992
«Il motivo di nullità della sentenza, costituito dal fatto che la decisione risulta pronunciata da un collegio giudicante diverso da quello che ha ritenuto la causa a sentenza, è assimilabile a quello della mancata sottoscrizione della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 448 del 18 gennaio 1991
«L'omessa sottoscrizione della sentenza da parte del giudice o, nel caso di sentenza emessa da un giudice collegiale, da parte di uno dei magistrati tenuti a sottoscriverla ai sensi dell'art. 132 c.p.c., nel testo modificato dall'art. 6 della L. 8...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17453 del 31 luglio 2006
«La notificazione effettuata, ai sensi dell'articolo 139 c.p.c., nel luogo in cui il destinatario ha l'ufficio o dove esercita l'industria o il commercio non postula una relazione di fatto con il luogo di lavoro caratterizzata da una presenza...»