-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 609 del 5 marzo 1973
«Il criterio discriminatore essenziale tra espromissione e fidejussione è fondato sulla diversa causa delle due figure giuridiche: nell'espromissione, in cui l'attività dell'espromittente si manifesta nei confronti del creditore come del tutto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9982 del 24 maggio 2004
«Nell'accollo cumulativo (accollo esterno non liberatorio per il debitore originario, che si perfeziona comunque con il consenso del creditore), in analogia con quanto previsto per la delegazione dall'articolo 1268, secondo comma, c.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8044 del 26 agosto 1997
«Nell'accollo semplice (o interno) il terzo accollante si obbliga nei confronti del solo debitore accollato e non anche verso il creditore, il quale non può quindi pretendere l'adempimento dell'obbligazione, sicché il terzo accollante ed il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5403 del 19 agosto 1983
«Nell'accollo la liberazione del debitore originario deve risultare da una dichiarazione espressa del creditore e non può desumersi da un comportamento tacito del medesimo.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4618 del 8 luglio 1983
«Nel nostro ordinamento, accanto all'accollo privativo ed a quello cumulativo, è configurabile anche un accollo cosiddetto interno, in virtù del quale, mentre al creditore non viene conferito alcun diritto, sorge a carico dell'accollante o un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2855 del 26 aprile 1983
«Se il debitore e un terzo convengono che questi assuma il debito del primo, ma il creditore non aderisca alla stipulazione in suo favore, si ha un accollo cosiddetto semplice o ad efficacia interna, in quanto la convenzione ha effetto soltanto fra...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1180 del 24 febbraio 1982
«La disciplina dell'art. 1273 c.c., che regola l'accollo esterno destinato a produrre effetto nei confronti del creditore, il quale è chiamato ad aderirvi, non è invocabile in relazione all'accollo interno, la cui regolamentazione, risolvendosi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4109 del 9 dicembre 1974
«Poiché l'accollo determina una modificazione soggettiva dell'obbligazione, della quale, pertanto, postula la sussistenza, ne consegue che l'art. 1273 c.c., nel prevedere l'assunzione di un debito altrui e l'adesione del creditore, presuppone che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2804 del 29 giugno 1977
«In tema di accollo cumulativo, il privilegio generale che assiste il credito verso il debitore originario non può essere fatto valere nei confronti del terzo accollante, la cui obbligazione, ancorché collegata e solidale con quella dell'accollato,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1850 del 22 maggio 1976
«Nell'accollo semplice, nei rapporti interni fra l'accollante e l'accollato, è preminente la pattuizione con la quale il nuovo debitore assume l'obbligo di corrispondere al creditore la prestazione dovuta dall'originario debitore; il mancato...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3301 del 13 ottobre 1975
«In base al rapporto di accollo, una volta accertata la inadempienza dei soggetto che si è accollato il debito, il debitore originario non liberato verso il creditore ha diritto di essere indennizzato per l'obbligazione insoluta, se, in relazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2755 del 11 luglio 1975
«Qualora sia stato stipulato un accollo, con dichiarazione del creditore di liberare l'originario debitore, nel quale quest'ultimo si sia obbligato a restituire all'accollante, a scadenza dilazionata e con gli interessi, la somma pagata dal...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3113 del 16 settembre 1969
«L'accollo, configurandosi in ogni sua specie come una tipica applicazione del contratto a favore di terzi, postula come tale la chiara e specifica intenzione dei contraenti di attribuire al terzo il diritto di esigere il vantaggio stipulato a suo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 305 del 3 febbraio 1969
«La delegazione di pagamento è un rapporto con pluralità di soggetti (c.d. trilatero, cioè con partecipazione fin dall'origine del debitore delegante, del nuovo debitore delegato, e del creditore delegatario) nel quale il delegante impartisce ad un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1847 del 21 giugno 1974
«La disposizione dell'art. 1275 c.c. in materia di accollo, delegazione ed espromissione, per cui in tutti i casi in cui il creditore libera il debitore originario si estinguono le garanzie annesse al credito, non può trovare applicazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9691 del 24 luglio 2000
«L'obbligo di pagare una somma di danaro da determinarsi in base ad un criterio preventivamente stabilito dà luogo ad un debito pecuniario, tale essendo non solo ogni debito in cui l'assetto originario della prestazione consiste in una somma di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 250 del 15 gennaio 1982
«Le obbligazioni pecuniarie, le quali danno luogo al cosiddetto debito di valuta, sono soggette al principio nominalistico espresso dall'art. 1277 c.c. e continuano ad esserlo anche dopo la scadenza, per cui la prestazione si estingue, pur dopo che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 861 del 20 marzo 1969
«A norma dell'art. 1277 c.c., obbligazioni pecuniarie, soggette come tali al principio nominalistico, sono quelle originariamente costituite in valuta e non quelle che si traducono in espressione monetaria per sopravvenute vicende del rapporto,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 555 del 22 gennaio 1998
«In tema di adempimento di obbligazioni pecuniarie determinate in valuta estera, l'art. 1278 c.c., nel limitarsi ad attribuire al debitore la facoltà alternativa di pagare in moneta avente corso legale, non indica anche le specifiche modalità...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9810 del 9 ottobre 1997
«Nelle obbligazioni risarcitorie, l'equivalente pecuniario del danno è espressione di un dato meramente numerico, non suscettibile di oscillazioni per effetto delle alterne vicende dei cambi tra valuta nazionale e valute estere nel corso della mora...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4562 del 26 aprile 1991
«La disposizione dell'art. 1278 c.c., il quale dà facoltà al debitore di un'obbligazione pecuniaria in valuta estera di effettuare il pagamento in moneta legale al corso del cambio al momento della scadenza, è applicabile anche a forme diverse di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6887 del 22 novembre 1986
«Allorquando venga dedotta in contratto, come modalità e mezzo di pagamento del corrispettivo di un appalto, una moneta non avente corso legale nello Stato ed essa non sia indicata con la clausola «effettiva» o altra equipollente, né risulti che le...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3414 del 17 maggio 1983
«Nell'ipotesi regolata dall'art. 1278 c.c., (debito di somma di monete non aventi corso legale), oggetto dell'obbligazione è la moneta estera, ma è in facultate solutionis il pagamento in moneta avente corso legale nel luogo all'uopo stabilito,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10558 del 19 luglio 2002
«In materia di procedimento civile, poiché l'art. 2724 c.c. indica solamente i casi in cui la prova testimoniale è sempre ammissibile, indipendentemente da valutazioni discrezionali del giudice di merito, non è escluso che, anche là dove tali...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8298 del 12 aprile 2011
«In tema di esecuzione, quando sia autorizzata l'occupazione dell'immobile pignorato da parte di uno solo dei comproprietari senza il consenso degli altri, il regolamento dei rapporti tra i comproprietari resta estraneo alla procedura esecutiva; ne...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5548 del 19 marzo 2004
«Il recesso del socio da una società è un negozio unilaterale recettizio, destinato a perfezionarsi e a produrre i propri effetti sin dal momento in cui la dichiarazione che lo esprime sia pervenuta nella sfera di conoscenza della società...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1265 del 29 gennaio 2003
«In relazione ad obbligazioni pecuniarie, l'obbligo accessorio di corresponsione degli interessi prescinde dalla fonte dell'obbligazione e richiede soltanto l'esistenza di un debito pecuniario liquido ed esigibile, qualunque ne sia l'origine,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5065 del 29 aprile 1993
«Il giudice che in presenza di reciproche domande di risoluzione, basate da ciascuna parte su determinati inadempimenti dell'altra accerti l'inesistenza dei singoli reciproci addebiti, deve dar atto della scelta ex art. 1453, secondo comma, c.c. di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25365 del 29 novembre 2006
«La liquidità del credito — e cioè la determinazione del suo ammontare in una quantità definita, o la sua determinabilità mediante meri calcoli aritmetici in base ad elementi o criteri prestabiliti dal titolo o dalla legge — è una caratteristica...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11871 del 22 ottobre 1999
«Con riguardo alle somme che le Unità Sanitarie Locali devono rimborsare ai farmacisti per l'assistenza farmaceutica nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, poiché l'art. 10 dell'accordo nazionale USL-Farmacisti approvato con D.P.R. 15...»