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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8413 del 10 aprile 2014
«Nel processo a pluralità di parti, instaurato da un paziente per far valere la responsabilità solidale di una casa di cura e del sanitario operante presso di essa, non ricorre un'ipotesi di litisconsorzio necessario passivo, in quanto l'attore,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29704 del 16 luglio 2003
«...dell'imputato il quale aveva prospettato il pignoramento ed il sequestro di tutti i beni e le somme depositate presso gli Istituti di credito di proprietà del soggetto passivo, per costringerlo a versargli una cospicua somma di denaro non dovuta).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8034 del 19 luglio 1995
«Sussiste il reato di concussione e non quello di truffa aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale quando il soggetto pubblico assuma atteggiamento prevaricatore al fine di ottenere una prestazione non dovuta e pretesa proprio in virtù del suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3546 del 11 aprile 1996
«Pertanto, deve ravvisarsi concussione tutte le volte che l'abuso della qualità o della funzione assume preminente importanza prevaricatrice che induce il soggetto passivo all'ingiusta dazione, che egli sa non dovuta; deve, invece, ravvisarsi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9271 del 15 settembre 1988
«La norma tributaria che sanziona, con la «sopratassa pari a tre volte la differenza tra la tassa annua dovuta e quella pagata rapportata a anno», il pagamento della tassa in misura inferiore a quella dovuta per effetto della iscrizione nei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6825 del 16 febbraio 2007
«...rivendita, l'IVA dovuta per l'importazione, per versarla quindi all'Erario; adempimento, questo, che, però, risultava sistematicamente omesso, in quanto le relative somme venivano incamerate dagli effettivi destinatari delle merci importate).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34192 del 12 ottobre 2006
«Ai fini della sussistenza del reato di insolvenza fraudolenta, la condotta di chi tiene il creditore all'oscuro del proprio stato di insolvenza al momento di contrarre l'obbligazione assume rilievo quando sia legata al preordinato proposito di non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6478 del 4 luglio 1997
«In materia di insolvenza fraudolenta (art. 641 c.p.), l'inadempimento dell'obbligazione — elemento costitutivo del reato — non è configurabile qualora il termine per la prestazione dovuta non sia ancora scaduto. Né il dolo specifico — consistente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6417 del 25 giugno 1993
«Infatti, questi ha la detenzione del tesoro, ancorché non ne conosca l'esistenza, ai fini dell'art. 624 c.p., perché il tesoro è incorporato nel fondo del quale il proprietario ha il possesso e perché la legge penale punisce, quale figura di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1583 del 16 febbraio 1985
«...e ciò si verifica quando l'agente, titolare, o chi per lui, del pubblico esercizio, che aveva l'obbligo giuridico di impedire che ivi si iniziasse o si praticasse un giuoco d'azzardo, abbia in concreto omesso di esercitare la dovuta sorveglianza.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3601 del 10 novembre 1992
«L'ignoranza dovuta ad errore nell'interpretazione della norma penale non può essere considerata inevitabile quando tale interpretazione sia tutt'altro che confusa e caotica, non sia oggetto di particolari difficoltà e l'errore circa l'esistenza e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10825 del 11 maggio 2007
«Nelle obbligazioni di valore, quale quella di risarcimento del danno determinato da un fatto illecito, gli interessi per il ritardo nel pagamento della somma dovuta costituiscono una componente implicita nella domanda risarcitoria e, come tali,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4866 del 1 marzo 2007
«...la nullità riconducibile a quest'ultima omissione si sarebbe dovuta considerare sanata avendo lo stesso difensore potuto spiegare integralmente le sue difese e formulare le conclusioni, che erano state esaminate dal giudice di primo grado).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7744 del 23 aprile 2004
«Il provvedimento con cui il tribunale fallimentare, a seguito del reclamo, confermi il decreto con cui il giudice delegato abbia respinto l'istanza del fallito di sospensione del riparto delle attività liquide, non è ricorribile per cassazione ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10696 del 27 settembre 1999
«...agli elementi valutabili al momento in cui la transazione si sarebbe dovuta concludere, perciò ex ante e non ex post, sulla base dell'esito finale del giudizio, trattandosi pur sempre di una responsabilità fondata sulla colpa dell'assicuratore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3876 del 5 settembre 1977
«Qualora il convenuto con azione risarcitoria chiami in garanzia l'assicuratore della responsabilità civile, e, avvalendosi della facoltà di cui all'art. 1917 secondo comma c.c., chieda che paghi al danneggiato l'indennità dovuta, è legittima la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2261 del 6 febbraio 2004
«Nella vendita con riserva di proprietà in corso alla data della dichiarazione del fallimento (o, come nella fattispecie, della liquidazione coatta amministrativa) del compratore, il venditore ha facoltà: di richiedere la restituzione della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1544 del 26 gennaio 2006
«Poiché nel procedimento di espropriazione presso il terzo debitore l'effetto dell'ordinanza di assegnazione si configura come una cessione pro solvendo o una datio in solutum condizionata al pagamento della somma dovuta in favore del creditore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9924 del 20 luglio 2001
«L'art. 180, ottavo comma c.s. sanzione non specifici comportamenti trasgressivi nella circolazione (altrimenti e partitamente sanzionati), ma il rifiuto della condotta collaborativa dovuta dal conducente, ai fini dell'accertamento delle violazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6936 del 8 aprile 2004
«...con quello di allegazione (di cui costituisce riflesso processuale) posto dal citato art. 167 c.p.c., e la sua omessa deduzione (nella estensione dovuta) lo restituisce interamente al thema probandum come disciplinato dall'art. 2697 c.c.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5214 del 8 aprile 1997
«Ne consegue che qualora il giudice ritenga di fissare l'udienza camerale, previ opportuni avvisi al pubblico ministero ed al difensore, nessun altro obbligo gli incombe e la concreta mancanza del contraddittorio dovuta all'assenza di una o di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5460 del 22 agosto 1983
«...del danno conseguito ad una caduta dovuta all'assunta difettosa illuminazione — non aveva riconosciuto valore decisivo alle deposizioni dei testi i quali si erano limitati ad una generica affermazione circa la non sufficienza dell'illuminazione).»
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Cassazione civile, sentenza n. 2921 del 27 ottobre 1960
«Il giuramento di cui al secondo comma dell'art. 265 non è deferibile quando la mancata esibizione della necessaria documentazione sia dovuta alla condotta gravemente colposa della parte tenuta al rendiconto.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12505 del 7 luglio 2004
«Con riferimento alla norma dell'art. 72 della legge fallimentare, in fattispecie di preliminare di permuta di area edificabile con fabbricato da realizzare sull'area medesima, il trasferimento della proprietà del bene, con la relativa consegna,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4051 del 18 febbraio 2011
«Se l'attore ha chiesto la condanna del convenuto al pagamento di una somma di denaro determinata o determinabile (c.d. condanna specifica) il giudice non può, in assenza dell'accordo delle parti o quanto meno della opposizione del convenuto alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 48252 del 17 dicembre 2003
«Non può considerarsi idonea ad integrare la motivazione richiesta dal terzo comma dell'art. 268 c.p.p. la semplice affermazione dell'assoluta urgenza delle operazioni, connotata da genericità ed apoditticità, soprattutto quando dagli atti non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11877 del 26 novembre 1997
«...che deve costituirsi in giudizio almeno cinque giorni prima dell'udienza di comparizione, indicata nell'atto di citazione, accertarsi della sorte della causa, non essendo dovuta al convenuto non costituito in giudizio alcuna comunicazione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3523 del 25 giugno 1979
«Gli atti processuali compiuti durante la sospensione del processo dovuta alla pendenza di istanza di ricusazione del giudice sono affetti da nullità, in quanto, a norma dell'art. 298 c.p.c., durante la sospensione non possono essere compiuti atti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2433 del 2 febbraio 2011
«Ne consegue che il contraddittorio in grado di appello si instaura legittimamente e integralmente nei confronti degli aventi interesse e titolo ove (come nella specie è avvenuto) si proceda (oltre che ad una notifica, non dovuta, nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 462 del 24 gennaio 1997
«...parte del giudice del termine legale per il deposito della sentenza, non può valere a dilatare artificiosamente il termine per proporre impugnazione, spostando la decorrenza di esso al momento della non dovuta notificazione dell'avviso di deposito»