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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21856 del 18 novembre 2004
«Anche nel rito del lavoro, il giudizio di appello — in relazione al principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato cui fa riscontro quello del tantum devolutum quantum appellatum — ha per oggetto la controversia decisa dalla sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25097 del 28 novembre 2005
«Nell'ipotesi in cui la sentenza impugnata abbia pronunciato su cause legate da uno stretto rapporto di dipendenza, è applicabile la disciplina delle cause inscindibili; ne consegue, in materia di impugnazione, l'applicabilità del principio in base...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 899 del 14 dicembre 1999
«Nel rito della cause di lavoro la mancata produzione della sentenza impugnata, in sede di deposito del ricorso in appello, non determina l'automatica declaratoria dell'improcedibilità del gravame, ai sensi dell'art. 348, secondo comma, c.p.c., ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1353 del 16 febbraio 1985
«Nel nuovo rito del lavoro, la costituzione dell'appellante richiede soltanto il deposito del ricorso e pertanto il mancato deposito del fascicolo di parte e della copia della sentenza impugnata non comporta l'improcedibilità del gravame, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4545 del 25 febbraio 2009
«Nel rito del lavoro, l'illeggibilità della data dell'udienza di discussione nel decreto di fissazione, emanato dal giudice d'appello ai sensi dell'art. 435 cod. proc. civ., non integra un'ipotesi di nullità del ricorso ove il convenuto possa, con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6841 del 29 luglio 1996
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la proposizione dell'appello si perfeziona, ai sensi dell'art. 435 c.p.c., con il deposito, nei termini previsti dalla legge, del ricorso nella cancelleria del giudice ad quem, che impedisce ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18618 del 5 agosto 2013
«Nel rito del lavoro, non può dichiararsi l'improcedibilità dell'appello nel caso in cui il ricorso sia stato tempestivamente depositato, completo in ogni sua parte, nel termine previsto dalla legge, e tuttavia sia stata notificata alla controparte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11963 del 18 novembre 1995
«La notificazione è semplicemente nulla e non giuridicamente inesistente quando sia fatta nei confronti del destinatario mediante consegna in luogo diverso da quello stabilito dalla legge, ma che abbia tuttavia qualche nesso o riferimento con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1104 del 29 gennaio 1993
«Con riguardo a giudizio soggetto a rito del lavoro, nell'ipotesi in cui l'atto di appello, dopo essere stato tempestivamente depositato, sia stato notificato alla parte vittoriosa personalmente e non presso il procuratore costituito (non avendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25281 del 1 dicembre 2009
«Nel rito del lavoro (applicabile in materia di locazioni ai sensi dell'art. 447 bis c.p.c.), il convenuto, rimasto contumace nel giudizio di primo grado, ben può nell'atto di appello contestare la fondatezza della domanda, nel rispetto delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18901 del 7 settembre 2007
«Nel rito del lavoro, ove il giudice di primo grado abbia implicitamente disatteso l'eccezione di prescrizione rigettando la domanda per motivi di merito, l'eccezione stessa — che ha natura di eccezione in senso stretto, rilevabile soltanto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5589 del 14 aprile 2001
«In virtù del principio della consumazione del diritto d'impugnazione, la proposizione dell'impugnazione principale preclude un ulteriore gravame in via incidentale; pertanto, qualora, nel processo del lavoro, una delle parti abbia depositato il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6426 del 16 luglio 1996
«Nel caso in cui il giudice di primo grado non abbia provveduto nel merito riguardo a una domanda riconvenzionale condizionata all'accoglimento della domanda principale, avendo rigettato quest'ultima domanda, non è richiesto l'appello incidentale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4573 del 19 aprile 1993
«La concessione del termine di cui all'art. 439 c.p.c. in relazione all'art. 426 stesso codice è volta solo a consentire alle parti di mettersi in regola con le prescrizioni introdotte dal rito del lavoro e non può quindi essere utilizzato per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5139 del 26 maggio 1999
«Dall'art. 441 c.p.c. si desume che nel rito del lavoro il potere del giudice di merito di disporre il rinnovo in grado di appello della consulenza tecnica di ufficio è discrezionale. Ne consegue che nelle controversie in tema di invalidità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11169 del 12 novembre 1993
«La consulenza tecnica, quale mezzo di acquisizione di elementi di cognizione utili ai fini del decidere, può essere disposta dal giudice anche di ufficio, senza incontrare limite alcuno al regime delle preclusioni previsto dal rito del lavoro per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 704 del 4 febbraio 1986
«Nelle cause in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie, il giudice del merito, come non è tenuto a disporre in secondo grado la rinnovazione delle indagini tecniche, così è ugualmente libero di seguire le conclusioni del consulente di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6562 del 20 dicembre 1985
«Nel caso di contrasto tra due consulenti, ove il giudice del merito accolga le conclusioni del secondo di essi, non ha l'obbligo di esaminare in modo espresso le risultanze del precedente accertamento, essendo la nuova confutazione implicita...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14963 del 6 settembre 2012
«In tema di riscossione dei contributi previdenziali mediante iscrizione a ruolo, quando con unico atto siano proposte - come è consentito - sia l'opposizione per motivi di merito della pretesa contributiva che l'opposizione per vizi di forma della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 499 del 13 gennaio 2009
«In tema di contribuzione previdenziale, gli sgravi contributivi e la fiscalizzazione degli oneri sociali, pur costituendo misure distinte di riduzione dell'obbligo contributivo (la prima, legata ad un criterio di territorialità ed incidente sulla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8175 del 16 giugno 2001
«In tema di obbligazione contributiva nelle assicurazioni obbligatorie, il datore di lavoro — che, ai sensi dell'art. 19 della legge n. 218 del 1952 — è responsabile del pagamento dei contributi anche per la parte a carico dei lavoratori che egli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12283 del 3 dicembre 1998
«A tutte le ipotesi di pensione è applicabile il principio secondo cui il provvedimento di concessione della pensione emesso dall'Inps non è atto costitutivo del diritto dell'assicurato a percepire la pensione — in quanto tale diritto, collegato ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012
«In tema di malattia professionale, derivante da lavorazione non tabellata o ad eziologia multifattoriale, la prova della causa di lavoro grava sul lavoratore e deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23477 del 19 novembre 2010
«In tema di assegno sociale, ai sensi dell'art. 3, comma 6, della legge n. 335 del 1995 spetta all'interessato che ne abbia fatto istanza l'onere di dimostrare il possesso del requisito reddituale, determinato in base ai rigorosi criteri richiesti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8474 del 28 maggio 2003
«In tema di indebito contributivo, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 417 del 1998 che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 12, primo comma, della legge 613 del 1966, dell'art. 7 ultimo comma della legge n. 463 del 1959 e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11116 del 12 dicembre 1996
«In base al principio secondo cui i motivi del ricorso per cassazione non possono investire questioni che non siano state proposte innanzi al giudice di merito e la cui soluzione implicherebbe nuovi accertamenti di fatto, è inammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 28745 del 23 dicembre 2011
«In tema d'incompetenza per territorio inderogabile, l'onere della prova a carico dell'attore sussiste solo nei limiti in cui egli faccia riferimento a fori speciali, e non al residuale foro generale. Ne consegue che nella controversia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26745 del 14 dicembre 2006
«Il giudice del lavoro territorialmente competente a conoscere delle opposizioni a cartella esattoriale per crediti previdenziali — ai sensi dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. —, attinenti a questioni di rito e di merito, è il giudice del lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8286 del 1 settembre 1997
«Anche in tema di accertamento dell'inabilità o dell'invalidità ai sensi della legge 12 giugno 1984, n. 222, il giudice del merito ha l'obbligo di verificare la compiutezza e l'intrinseca logicità della consulenza tecnica d'ufficio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1318 del 15 febbraio 1985
«Nelle controversie in materia di assistenza e previdenza obbligatorie, la parte che abbia pronunciato, con l'atto introduttivo del giudizio di appello, di volersi avvalere di informazioni degli istituti di patronato ed assistenza sociale, secondo...»