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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4378 del 4 agosto 1982
«Le ordinanze, anche se emesse dal collegio, conservano il carattere strumentale insito nella loro natura e funzione processuale, pur quando involgano questioni attinenti al merito, sicché non possono produrre effetti preclusivi o altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5079 del 7 novembre 1978
«L'ordinanza con la quale il collegio, decidendo una delle due cause riunite, disponga l'ulteriore istruzione riguardo all'altra causa, ha contenuto esclusivamente istruttorio ed è pertanto insuscettibile di ricorso per cassazione ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2413 del 20 luglio 1994
«Pure se la nozione di cosa pertinente al reato che giustifica l'adozione del sequestro probatorio ha un contenuto più ampio della nozione di corpo di reato, postulando la seconda l'esistenza di un rapporto di immediatezza tra la cosa e l'illecito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5966 del 18 maggio 1988
«La valutazione delle prove della volontà omicida costituisce un giudizio di fatto che non può essere sindacato dalla Corte di cassazione quando sia sorretto da logica e adeguata motivazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9760 del 9 settembre 1994
«Costituisce, ai sensi dell'art. 271, comma 1, c.p.p., causa di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche la mancanza di motivazione del decreto con il quale il pubblico ministero, ai sensi dell'art. 268, comma 3, stesso codice, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1104 del 30 gennaio 1995
«La dichiarazione di contumacia non è impedita dal fatto che l'udienza indicata in citazione sia diversa da quella stabilita dall'ufficio dopo l'iscrizione della causa a ruolo e dal fatto che vi sia stato un rinvio d'ufficio, essendo onere del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20406 del 5 settembre 2013
«La morte di una parte nel corso del giudizio comporta la necessità della prosecuzione del procedimento nei confronti dei suoi eredi, ma la circostanza che questi ultimi non vengano citati con la formale enunciazione di tale qualità non implica, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1444 del 6 febbraio 1998
«L'omissione della dichiarazione di contumacia non è causa di nullità della sentenza, in quanto non prevista dall'ordinamento e non può ricomprendersi nell'ambito delle nullità di ordine generale, poiché non comporta alcun effetto pregiudizievole...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13463 del 22 marzo 2013
«In tema di intercettazioni telefoniche, il contenuto delle conversazioni intercettate può essere provato anche mediante deposizione testimoniale, non essendo necessaria la trascrizione delle registrazioni nelle forme della perizia, atteso che la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1209 del 31 gennaio 1987
«La prova della volontà omicida va ricavata dall'esame di elementi soggettivi oppure oggettivi dai quali essa possa logicamente desumersi. Nella prima categoria (elementi soggettivi) vanno ricompresi quelli riconducibili all'autore del fatto come,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8588 del 5 ottobre 1982
«La volontà omicida deve essere desunta essenzialmente dalle modalità dell'azione criminosa, ma quando queste non siano univoche si impone, sussidiariamente, la ricerca della causale, in relazione alla personalità dei protagonisti della vicenda e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2381 del 11 marzo 1993
«Il valore sintomatico della paternità dell'azione, nella causale, è connaturato alla sua diretta partecipazione al processo formativo della volontà di una condotta. Come tale, il movente ha non solo la capacità di esaltare gli elementi indiziari...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 912 del 26 gennaio 1995
«Nel caso in cui una parte, benché regolarmente costituita, sia stata dichiarata, per errore, contumace, ciò non comporta alcun vizio della sentenza, quando l'erronea declaratoria non abbia comportato alcun pregiudizio allo svolgimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10609 del 30 aprile 2010
«L'art. 291, comma terzo, c.p.c. prevede che, rimasto inadempiuto l'ordine di rinnovazione della citazione, la causa sia cancellata dal ruolo senza esigere alcuna attività delle parti e che, una volta intervenuta la cancellazione, il processo si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28175 del 16 luglio 2007
«In tema omicidio volontario, in mancanza di circostanze che evidenzino ictu oculi l'animus necandi la valutazione dell'esistenza del dolo omicidiario può essere raggiunta attraverso un procedimento logico d'induzione da altri fatti certi, quali i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40550 del 15 ottobre 2004
«Ai fini del riconoscimento della provocazione in un delitto omicidiario, per stabilire l'adeguatezza psicologica della condotta all'afflizione determinata nell'agente dall'altrui comportamento, il giudice di merito non può limitare l'esame alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 567 del 18 gennaio 1996
«In un procedimento di natura indiziaria per omicidio, la causale, quando per la sua specificità ed esclusività converge in una direzione univoca, può costituire elemento indefettibile del coinvolgimento del soggetto, interessato all'eliminazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7574 del 3 agosto 1993
«In tema di omicidio, ai fini dell'affermazione della responsabilità dell'imputato la causale del delitto non deve essere necessariamente individuata in quanto pur costituendo un elemento indefettibile del reato medesimo, purtuttavia ha un valore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4956 del 13 maggio 1993
«In tema di omicidio, dalla preordinazione del crimine, concernente le modalità di esecuzione di esso, che non è da sola sufficiente a denotarne la premeditazione, possono essere tratti elementi sintomatici idonei ad una corretta individuazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5276 del 6 giugno 1983
«In tema di omicidio volontario, la mancata identificazione di una causale può risultare irrilevante, in presenza di elementi di prova unitariamente convergenti a carico dell'imputato. La sua identificazione, peraltro, assume decisiva rilevanza a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10693 del 12 novembre 1982
«L'operazione concettuale del giudice di merito, nel ricercare la causale di un omicidio volontario senza premeditazione, deve essere rivolta anche all'identificazione o coordinazione delle ragioni di contrasto, risentimento, rivalità ecc. che,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nel caso di intervento iussu iudicis ex art. 107 c.p.c., nell'ipotesi in cui avendo l'originario convenuto negato di essere titolare dell'obbligazione dedotta in giudizio ed abbia indicato un terzo come titolare di tale obbligazione, l'intervento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13981 del 24 giugno 2011
«In tema di notificazione dell'atto di riassunzione alla parte contumace, in base al combinato disposto degli artt. 292 c.p.c. e 125 disp. att. c.p.c., le ipotesi di riassunzione senza mutamenti sostanziali degli elementi costitutivi del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4523 del 10 aprile 2000
«Dal combinato disposto degli artt. 292 c.p.c. e 125 disp. att. c.p.c. si desume che, mentre nei casi in cui l'atto riassuntivo del processo importa un radicale mutamento della preesistente situazione processuale il contumace deve di esso essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11877 del 26 novembre 1997
«La fissazione di una udienza successiva a quella indicata nell'atto introduttivo del giudizio costituisce esplicazione di un potere dell'ufficio ed è onere del convenuto, che deve costituirsi in giudizio almeno cinque giorni prima dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 833 del 16 gennaio 2007
«In tema di impugnazioni, al contumace è riconosciuta la facoltà di interporre gravame avverso la sentenza (che lo abbia visto soccombente) dopo la scadenza del termine annuale dalla sua pubblicazione, a condizione che egli fornisca tanto la prova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1720 del 7 febbraio 2001
«La cassazione, anche se con rinvio, della sentenza non definitiva, che abbia pronunziato positivamente sull'an debeatur, comporta la caducazione della sentenza sul quantum, dipendendo quest'ultima totalmente dalla prima e tenendo conto che essa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3363 del 1 aprile 1998
«La costituzione del convenuto in cancelleria, qualora non avvenga con il rispetto del termine di venti giorni prima dell'udienza di comparizione, può legittimamente aver luogo in qualsiasi momento del procedimento fino a quando la causa non sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3269 del 22 marzo 1995
«Il potere del giudice istruttore di revoca delle ordinanze, anche se discrezionalmente esercitabile, trova comunque ostacolo nel divieto di riaprire termini già esauriti, né può essere esercitato al fine di cancellare preclusioni già verificatesi....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5648 del 10 giugno 1994
«La preclusione posta dall'art. 293 c.p.c., alla costituzione del contumace in un momento successivo all'udienza di rimessione della causa al collegio risponde ad inderogabili esigenze di coordinamento tra l'attività difensiva delle parti e...»