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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7078 del 9 aprile 2015
«In materia di espropriazione forzata, la necessità di coordinare il principio della cumulabilità dei mezzi di esecuzione con il divieto di abuso degli strumenti processuali - ricavabile dalla previsione dell'art. 111, primo comma, Cost., nonché...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 10399 del 14 maggio 2014
«Il giudicato formatosi nella controversia tra creditore e debitore, avente ad oggetto l'accertamento dell'entità della somma dovuta, non è opponibile all'acquirente dei beni del debitore contro il quale sia stata proposta dal creditore azione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 52752 del 19 dicembre 2014
«In tema di reati tributari, il danno economico da risarcire all'Agenzia delle Entrate costituita parte civile nel processo penale non comprende in ogni caso la somma corrispondente all'imposta evasa in quanto, generalmente, la commissione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15613 del 15 aprile 2015
«In tema di reati fallimentari, la proroga di un finanziamento a condizioni onerose, in luogo della restituzione della somma maturata, può integrare un'operazione dolosa di cui all'art. 223, comma secondo n. 2, l. fall. rimproverabile ai gestori...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14065 del 7 aprile 2015
«E illegittimo il provvedimento che dispone il sequestro conservativo a tutela di un credito il cui importo non sia stato ritenuto determinabile nemmeno in via approssimativa, essendo tale indicativa quantificazione indispensabile per la verifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6469 del 13 febbraio 2015
«Il titolare di un diritto di credito assistito da garanzia reale su bene sottoposto a sequestro penale può far valere il suo diritto solo in via posticipata davanti al giudice dell'esecuzione penale, a seguito della decisione definitiva sulla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26596 del 19 giugno 2014
«In tema di sequestro preventivo, ai fini dell'affermazione del "fumus commissi delicti" del reato proprio contestato anche a soggetti che non rivestono la qualifica tipica, è necessario che il giudice motivi anche sull'elemento psicologico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2319 del 16 gennaio 2015
«Sussiste la legittimazione del creditore pignoratizio ad impugnare il decreto di sequestro preventivo, considerato che, ai sensi dell'art. 322 cod. proc. pen., legittimato all'impugnazione è anche il soggetto non titolare del bene o, comunque,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 9091 del 25 febbraio 2013
«Ai fini dell'accoglimento da parte della Corte di cassazione della richiesta di sospensione dell'esecuzione della condanna civile (art. 612 c.p.p.), l'istante deve fornire la prova della futura insolvenza del creditore che metta in pericolo la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6182 del 25 giugno 1997
«In tema di prove, la disposizione di cui al terzo comma dell'art. 192 del codice di procedura penale — valutazione delle dichiarazioni rese dal coimputato del medesimo reato o da persona imputata in un procedimento connesso — non rappresenta un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7252 del 27 marzo 2014
«Lo stato di insolvenza richiesto ai fini della pronunzia dichiarativa del fallimento dell'imprenditore non è escluso dalla circostanza che l'attivo superi il passivo e che non esistano conclamati inadempimenti esteriormente apprezzabili. In...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9935 del 15 maggio 2015
«In pendenza di un procedimento di concordato preventivo, sia esso ordinario o con riserva, ai sensi dell'art. 161, sesto comma, legge fall., il fallimento dell'imprenditore, su istanza di un creditore o su richiesta del P.M., può essere dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15951 del 16 aprile 2015
«Il liquidatore giudiziale nominato nella procedura di concordato preventivo non è pubblico ufficiale, poiché ad esso, a differenza di altre figure soggettive, quali quelle del curatore, del commissario giudiziale e del commissario liquidatore, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14052 del 7 luglio 2015
«La legittimazione all'azione di responsabilità contro il liquidatore giudiziale revocato di un concordato preventivo con cessione dei beni ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 182 e 38 legge fall. appartiene, nella previgente come...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2608 del 5 febbraio 2014
«La perdita della capacità processuale del fallito nel periodo compreso tra la dichiarazione di fallimento e la chiusura della procedura non è assoluta, ma relativa, con la conseguenza che il creditore può convenire in giudizio il fallito...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 27263 del 20 dicembre 2006
«Il fallito che abbia impugnato personalmente l'avviso di accertamento tributario a lui direttamente notificato non è legittimato a far valere l'invalidità dell'atto derivante dalla mancata notifica al curatore del fallimento: la perdita della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14981 del 28 giugno 2006
«In caso di dichiarazione di fallimento del debitore ingiunto nelle more del giudizio di primo grado di opposizione a decreto ingiuntivo, il giudice d'appello non può dichiarare inammissibile l'appello proposto dal fallito, sul rilievo della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2965 del 27 febbraio 2003
«La perdita della capacità processuale del fallito, a seguito della dichiarazione di fallimento, non è assoluta, ma relativa alla massa dei creditori, alla quale soltanto — e per essa al curatore — è concesso eccepirla, con la conseguenza che, se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6262 del 2 maggio 2002
«La pronuncia di fallimento non produce effetti interruttivi automatici sui processi in corso in cui sia parte il fallito, perchè la perdita della capacità processuale che ne consegue non si sottrae alla regola, dettata a tal fine dall'art. 300...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13089 del 24 giugno 2015
«La regola secondo la quale il curatore, che subentri in un contratto stipulato dal fallito contenente una clausola compromissoria, non può disconoscere tale clausola, ancorché configuri un patto autonomo, e, se il fallimento sia stato dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 7426 del 13 aprile 2015
«La pendenza di un procedimento di appello relativo all'accertamento del proprio credito non esonera il creditore dal presentarne la richiesta di insinuazione al passivo del sopravvenuto fallimento del suo debitore nel rispetto dei termini fissati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1115 del 21 gennaio 2014
«Sebbene l'accertamento del credito nei confronti del fallimento sia devoluto alla competenza esclusiva del giudice delegato, ai sensi degli artt. 52 e 93 della legge (fallimentare), l'improponibilità della domanda in sede extrafallimentare e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25609 del 21 dicembre 2015
«Nel giudizio promosso dalla curatela per il recupero di un credito del fallito, quando il convenuto abbia chiesto la compensazione di un controcredito in forma di eccezione riconvenzionale e il giudice di primo grado ne abbia dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4097 del 21 febbraio 2007
«Qualora il creditore del fallito abbia insinuato il suo credito al passivo, senza eccepire la compensazione, e il controcredito del fallito abbia costituito oggetto di accertamento innanzi al giudice competente (nella specie il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12548 del 8 luglio 2004
«Quando il creditore deduce la compensazione ed insinua al passivo il suo residuo credito, l'indagine del giudice delegato investe, non solo il titolo dal quale deriva il credito compensato, ma anche la sua efficacia e validità. Pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18428 del 3 dicembre 2003
«La compensazione in materia fallimentare, regolata dall'art. 56, l. fall., presenta elementi di specialità rispetto alla disciplina ordinaria, in quanto opera anche se il credito vantato nei confronti del fallito non è esigibile, ferma restando la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10861 del 10 luglio 2003
«L'art. 56 della legge fallimentare prevede, quale unica condizione alla compensabilità dei debiti verso il fallito-creditore, l'anteriorità rispetto al fallimento del fatto genetico della situazione giuridica estintiva delle obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8042 del 22 maggio 2003
«L'art. 56 legge fallimentare prevede, quale unico limite imprescindibile per la compensabilità dei debiti verso il fallito-creditore, l'anteriorità al fallimento del fatto genetico della situazione giuridica estintiva delle obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18223 del 21 dicembre 2002
«Il principio del concorso formale, sancito dall'art. 52 legge fall., secondo cui ogni credito, anche se munito di diritto di prelazione, deve essere accertato secondo le norme sulla verificazione dello stato passivo, non esclude che, nel giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4530 del 10 aprile 2000
«L'art. 56 della legge fallimentare, prevedendo che tutti i creditori hanno diritto di compensare con i loro debiti verso il fallito (o la società posta in liquidazione coatta amministrativa) i crediti che essi vantano verso lo stesso «ancorché»...»