-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35122 del 4 settembre 2003
«L'onere della prova dell'intempestività della querela incombe a chi lo deduce, sicché l'eventuale situazione di incertezza va risolta a favore del querelante. (Nella specie non si è ritenuta prova sufficiente alla dimostrazione della piena...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29923 del 22 agosto 2002
«Il termine per proporre querela decorre dal momento in cui il titolare del relativo diritto ha conoscenza certa del fatto di reato nella sua dimensione oggettiva e soggettiva, e cioè dalla data del reato perfetto in tutti i suoi elementi...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14660 del 29 dicembre 1999
«Il termine di tre mesi, previsto per la presentazione della querela, decorre dal momento in cui il titolare ha conoscenza certa, sulla base di elementi seri, del fatto-reato nella sua dimensione oggettiva e soggettiva, conoscenza che può essere...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10721 del 12 ottobre 1998
«L'onere della prova della intempestività della querela è a carico di chi allega l'inutile decorso del termine, e la decadenza dal diritto di proporla va accertata secondo criteri rigorosi e non può ritenersi verificata in base a semplici...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5007 del 28 aprile 1998
«Il termine per proporre querela comincia a decorrere dal momento in cui il titolare del relativo diritto si sia reso conto di tutte le connotazioni oggettive e soggettive necessarie per l'integrazione del reato. Invero, per notizia del fatto che...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1460 del 17 febbraio 1997
«La disposizione dell'art. 337 comma terzo c.p.p., concernendo la prova della legittimazione ad esercitare il diritto di querela in nome della persona giuridica, ente o associazione, pone quale onere per il querelante l'indicazione della fonte...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8819 del 30 settembre 1996
«In tema di querela, con riferimento al termine perentorio di cui all'art. 124, primo comma, c.p., (e nell'ipotesi in cui il diritto in questione non appartenga a persona giuridica), in virtù del nesso di rappresentanza organica — che comporta la...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8294 del 5 settembre 1996
«Nei reati permanenti perseguibili a querela, la querela deve essere presentata entro trenta giorni dalla conoscenza del fatto delittuoso e non interrompe la permanenza che si protrae fino alla sentenza di primo grado senza che sia necessario...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3103 del 15 marzo 1994
«Ogni qualvolta venga eccepita la tardività della querela, la prova del difetto di tempestività dev'essere fornita da chi lo deduce e non può basarsi su semplici presunzioni o mere supposizioni. (Fattispecie in tema di diffamazione a mezzo stampa,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3671 del 27 marzo 1992
«Ai fini della decorrenza del termine per la proposizione della querela, occorre che la persona offesa abbia avuto conoscenza precisa, certa e diretta del fatto in modo da essere in possesso di tutti gli elementi di valutazione onde determinarsi....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4985 del 4 febbraio 1992
«L'istituto della restituzione in termini non può essere invocato relativamente al termine per proporre querela. (In motivazione la S.C. ha chiarito che la restituzione è consentita per i soli termini contemplati nel codice di procedura penale e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15263 del 7 novembre 1989
«Anche nell'ipotesi di reato permanente il termine per la proposizione della querela si misura dal giorno della conoscenza del fatto reato.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5674 del 14 aprile 1989
«La notizia del fatto dalla cui data decorre il termine per la proposizione della querela non presuppone la specifica conoscenza delle generalità del querelato, essendo sufficiente per una valida querela la descrizione del fatto e l'indicazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 78 del 9 gennaio 1989
«Per aversi rinunzia tacita al diritto di querela è necessario che i fatti incompatibili con la volontà di querelarsi, oltre ad essere seri, univoci e concludenti, non siano subordinati al verificarsi di condizioni. (Nella specie, la cassazione ha...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2009 del 27 febbraio 1985
«Ai fini della contestazione del termine entro il quale risulti essere stata proposta la querela, se questa è spedita a mezzo posta, va fatto riferimento soltanto alla data in cui la stessa risulta pervenuta nell'ufficio competente, a nulla...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 457 del 27 febbraio 1970
«L'istanza di procedimento non è legata all'uso di formule sacramentali ed è valida anche se sia stata proposta contro ignoti, giacché, per la sua validità, è sufficiente che essa indichi il fatto delittuoso per il quale si chiede la punizione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9822 del 25 settembre 1986
«Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, che prevede la querela della persona offesa, mantiene ferma questa previsione di procedibilità anche nella ipotesi in cui la violenza o la minaccia siano commesse...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2776 del 26 gennaio 2011
«Nel procedimento davanti al giudice di pace, ai fini dell'efficacia della remissione di querela, non è indispensabile l'accettazione del querelato, essendo sufficiente che non vi sia da parte di quest'ultimo un rifiuto espresso o tacito della...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12375 del 28 marzo 2011
«È inammissibile per difetto di interesse il ricorso per cassazione - avverso la sentenza che dichiari l'estinzione del reato per remissione di querela - proposto dal Pubblico Ministero per dedurre che l'imputato non è stato posto in condizioni di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14826 del 26 marzo 2004
«Per rimettere la querela l'ordinamento non impone formule sacramentali; anche un atto di transazione in merito ai danni conseguenti a determinate ipotesi delittuose può essere sufficiente, quando risulti evidente e chiaro che il soggetto non ha...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10335 del 13 marzo 2001
«La reciproca remissione delle querele, formalizzata dagli imputati in un momento successivo alla sentenza di condanna, produce l'effetto estintivo del reato anche nei riguardi di quello che non abbia impugnato la pronuncia, a condizione che la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1452 del 6 febbraio 1998
«A norma dell'art. 152 c.p., la remissione extraprocessuale di querela può essere espressa o tacita. La prima deve risultare da atto esplicito e formale, la seconda da fatti incompatibili con la volontà di persistere nella querela, cioè da...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4059 del 29 gennaio 2014
«La remissione extraprocessuale tacita della querela presuppone condotte assolutamente incompatibili con la volontà di persistere nell'istanza punitiva, le quali possono trovare solo conferma nella mancata comparizione in udienza della persona...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35900 del 6 ottobre 2010
«La mancata comparizione dell'imputato - previamente avvisato, con atto notificatogli regolarmente, che la sua assenza all'udienza sarebbe stata considerata come tacita accettazione dell'avvenuta remissione - assume l'inequivoca valenza di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34124 del 4 settembre 2009
«La mancata comparizione all'udienza del querelato contumace non integra accettazione tacita della remissione della querela neppure ove egli sia venuto a conoscenza di detta remissione.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4696 del 3 febbraio 2009
«Nel procedimento davanti al giudice di pace, ai fini dell'efficacia della remissione di querela, non è indispensabile l'accettazione del querelato, essendo sufficiente che non vi sia da parte di quest'ultimo un rifiuto espresso o tacito della...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 46088 del 30 ottobre 2008
«Fuori dalle ipotesi espressamente e specificamente disciplinate dalla normativa sulla competenza penale del giudice di pace (artt. 21, 28 e 30 D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274 ), la mancata comparizione del querelante nel processo, nonostante la...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 34501 del 1 settembre 2008
«L'impegno, assunto in sede civile, all'atto della separazione personale, da parte del coniuge querelante, di rimettere la querela, non equivale a volontà definitiva valida in sede penale e non può, pertanto, essere considerato come manifestazione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28152 del 9 luglio 2008
«La mancata comparizione del querelante nel procedimento davanti al giudice di pace, instaurato a seguito di citazione a giudizio disposta dal PM, ex art. 20 D.L.vo n. 274 del 2000 non integra la remissione tacita di querela, in quanto, in tal...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43072 del 21 novembre 2007
«La transazione del danno non costituisce fatto incompatibile con la volontà di presentare querela e, quindi, non integra la remissione tacita di querela.»