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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1735 del 11 febbraio 1988
«La figura criminosa di cui all'art. 611 c.p. prevede una forma aggravata del reato di violenza privata - a differenza, però, di quest'ultima - che si consuma nel momento e nel luogo in cui l'agente ha costretto taluno a fare, tollerare od omettere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7499 del 30 luglio 1982
«Il delitto previsto dall'art. 611 c.p. si consuma nel momento stesso della minaccia o violenza esercitata al fine di costringere o determinare altri a commettere un reato. A differenza dell'istigazione non interessa che il reato-fine venga poi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30570 del 1 luglio 2011
«Il reato di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, commesso in danno di persona in condizione analoga alla schiavitù per indurla a perpetrare furti, concorre con i reati di riduzione in schiavitù e di alienazione e acquisto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3909 del 20 marzo 1990
«Il reato di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, di cui all'art. 611 c.p., commesso in danno di persona in condizione analoga alla schiavitù per indurla a perpetrare furti, concorre con i reati di riduzione in schiavitù e di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27542 del 15 luglio 2010
«Ai fini della configurabilità dell'aggravante prevista dall'ultimo comma dell'art. 614 c.p. (fatto commesso con violenza su persone o cose o da soggetto armato) non è sufficiente un rapporto occasionale tra gli atti di violenza e la violazione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15575 del 13 novembre 1989
«In tema di violazione di domicilio, il solo uso di una pistola - giocattolo — qualora si accerti che il fatto non sia stato commesso anche con violenza sulle cose o alle persone — non è sufficiente ad integrare l'aggravante prevista dall'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5088 del 19 maggio 1993
«L'abuso di poteri inerenti alle funzioni, che qualifica la condotta del delitto di violazione di domicilio commesso da un pubblico ufficiale, non postula la presenza degli estremi necessari per l'integrazione del reato di abuso di ufficio, potendo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4694 del 7 febbraio 2012
«Il delitto di rivelazione di segreti d'ufficio riveste natura di reato di pericolo effettivo e non meramente presunto nel senso che la rivelazione del segreto è punibile, non già in sé e per sé, ma in quanto suscettibile di produrre nocumento a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39620 del 10 novembre 2010
«Integra il delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615 ter c.p.) - e non quello di falso ideologico commesso dal P.U. in atti pubblici (art. 479 c.p.) - la condotta di colui che, in qualità di agente della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1727 del 16 gennaio 2009
«L'accesso abusivo ad un sistema informatico (art. 615 ter, comma primo, c.p.) e l'accesso commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri o con abuso della qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23134 del 17 maggio 2004
«Sussiste l'aggravante di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, convertito nella legge n. 203 del 1991 (aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p. ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32830 del 25 agosto 2011
«Integra il tentato furto in abitazione (art. 56 e 624 bis c.p.) - e non il tentato furto aggravato dal fatto di essere commesso sul bagaglio dei viaggiatori (art. 56, 624 e 625, comma primo, n. 6 c.p.), la condotta di colui che si introduca in una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30957 del 3 agosto 2010
«La nozione di "privata dimora" nella fattispecie di furto in abitazione è più ampia di quella di "abitazione", in quanto va riferita al luogo nel quale la persona compia, anche in modo transitorio e contingente, atti della vita privata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22725 del 14 giugno 2010
«Luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora, nel delitto di furto in abitazione, è qualsiasi luogo nel quale le persone si trattengano per compiere, anche in modo transitorio e contingente, atti della loro vita privata. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2945 del 11 aprile 1983
«Il furto compiuto dal cleptomane non può considerarsi commesso per provvedere ad un grave e urgente bisogno, ai sensi dell'art. 626 n. 2 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4747 del 21 maggio 1983
«Il delitto di usurpazione di terreno può essere commesso anche da persona diversa dal proprietario o dal possessore del terreno a favore del quale si verifica l'usurpazione. (Nella fattispecie l'usurpazione era stata commessa dal coltivatore del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17509 del 23 aprile 2009
«Il delitto d'introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo può essere commesso dal proprietario del fondo in danno del possessore dello stesso.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31424 del 24 luglio 2003
«In tema di truffa è configurabile l'aggravante di cui all'art. 640, comma 1, n. 1 c.p. allorché il reato sia commesso ai danni di una delle aziende speciali istituite dai comuni per la gestione dei servizi pubblici (art. 22 e 23 della L. 8 giugno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4854 del 29 aprile 1994
«Nell'ipotesi di reato commesso anteriormente alla data di entrata in vigore della L. 8 agosto 1992, n. 359 che ha disposto la trasformazione dell'Enel in ente privato, il reato di truffa in danno dell'Enel non può essere configurato come truffa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1050 del 5 febbraio 1993
«In tema di truffa sussiste l'aggravante dell'aver commesso il fatto in danno dello Stato o di altro ente pubblico, di cui all'art. 640 cpv. n. 1 c.p., anche se il danno sia ricaduto, in concreto, su di una compagnia di assicurazioni, qualora il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3258 del 1 marzo 1989
«La falsificazione, commessa dal privato, del tagliando (ricevuta) di versamento della tassa per veicoli a motore integra soltanto il delitto di falsità materiale in atti pubblici di cui all'art. 482 c.p. e non già anche il delitto di truffa di cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2787 del 16 marzo 1995
«In materia di concussione, nel concetto di induzione previsto dalla norma rientra sia l'attività di persuasione che quella che comporti un inganno del soggetto passivo, l'inganno infatti non è necessario, ma non è neanche in contrasto con la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28683 del 21 luglio 2010
«Il delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche suddivise in più rate somministrate in tempi diversi è reato a consumazione prolungata ed è pertanto configurabile la responsabilità dell'ente nel cui interesse o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23628 del 18 giugno 2010
«Il reato di abuso di ufficio commesso da pubblico ufficiale (nella specie, funzionario dell'INPS) al fine di procurare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale concorre con quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6958 del 23 febbraio 2011
«Il reato di frode informatica aggravata, commesso in danno di un ente pubblico, si consuma nel momento in cui il soggetto agente (nella specie: il pubblico dipendente infedele) interviene, senza averne titolo, sui dati del sistema informatico,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26792 del 8 luglio 2011
«La confisca per equivalente disposta ai sensi dell'art. 640 quater c.p. (che richiama l'art. 322 ter c.p.) può riguardare contemporaneamente sia il prezzo che il profitto del reato presupposto (nella specie: truffa in danno di un ente pubblico),...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8755 del 26 febbraio 2009
«Il sequestro preventivo funzionale alla confisca, prevista dal combinato disposto degli artt. 322 ter e 640 quater c.p., è applicabile anche al reato di frode informatica aggravato per essere stato il fatto commesso con abuso della qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 881 del 11 marzo 1999
«In tema di emissione di assegno bancario, quando la firma di traenza risulti essere stata falsificata (tanto che sia riferibile al titolare del conto, quanto ad altra persona), ovvero venga apposta firma di persona inesistente, il rapporto tra il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26501 del 9 luglio 2007
«Il delitto di appropriazione indebita, commesso dal funzionario di banca con la concessione di un credito extra-fido, non integra una fattispecie necessariamente plurisoggettiva perché i comportamenti del soggetto beneficiato, quali l'accensione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20198 del 5 maggio 2003
«In considerazione della natura istantanea del reato di ricettazione, il quale si consuma nel momento in cui l'agente ottiene il possesso della cosa, nessun rilievo può essere attribuito, a fini della perseguibilità in Italia, al luogo in cui viene...»