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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6563 del 27 giugno 1990
«La dichiarazione di contumacia, formalizzando una situazione di disinteresse della parte per il giudizio, è strumentale all'attivazione di meccanismi sollecitatori di possibile revisione di tale atteggiamento in relazione all'evoluzione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1444 del 6 febbraio 1998
«L'omissione della dichiarazione di contumacia non è causa di nullità della sentenza, in quanto non prevista dall'ordinamento e non può ricomprendersi nell'ambito delle nullità di ordine generale, poiché non comporta alcun effetto pregiudizievole...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2381 del 11 marzo 1993
«Il valore sintomatico della paternità dell'azione, nella causale, è connaturato alla sua diretta partecipazione al processo formativo della volontà di una condotta. Come tale, il movente ha non solo la capacità di esaltare gli elementi indiziari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40550 del 15 ottobre 2004
«Ai fini del riconoscimento della provocazione in un delitto omicidiario, per stabilire l'adeguatezza psicologica della condotta all'afflizione determinata nell'agente dall'altrui comportamento, il giudice di merito non può limitare l'esame alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nel caso di intervento iussu iudicis ex art. 107 c.p.c., nell'ipotesi in cui avendo l'originario convenuto negato di essere titolare dell'obbligazione dedotta in giudizio ed abbia indicato un terzo come titolare di tale obbligazione, l'intervento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20491 del 6 ottobre 2011
«Nel caso in cui si verifichi la morte di una parte nel tempo compreso tra la pubblicazione e la notificazione della sentenza, l'altra parte, ai fini della decorrenza del termine breve di impugnazione, deve effettuare la notificazione agli eredi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12735 del 28 novembre 1992
«La sospensione del procedimento, disposta per la pendenza di questione di legittimità costituzionale della norma applicabile al rapporto dedotto in causa, sollevata da altro giudice, è di natura facoltativa, di modo che la riassunzione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8584 del 20 ottobre 1994
«La morte del legale rappresentante di un ente munito di personalità giuridica non comporta l'interruzione del processo, poiché il concetto di rappresentanza legale, richiamato dall'art. 299 c.p.c., si riferisce soltanto alla rappresentanza dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7688 del 13 luglio 1993
«In caso di morte del rappresentato avvenuta anteriormente all'introduzione del giudizio da parte del rappresentante, ignaro dell'evento, non è invocabile il principio dell'ultrattività del mandato, il quale esplica la sua efficacia con riguardo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2148 del 26 marzo 1983
«Ai fini dell'interruzione del processo, il concetto di «rappresentanza legale», di cui all'art. 299 c.p.c., è riferibile soltanto alla rappresentanza dei «soggetti incapaci», mentre gli amministratori ed i liquidatori delle società non sono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2433 del 2 febbraio 2011
«Per il disposto degli artt. 299 e 300, secondo comma, c.p.c. la morte della parte (avvenuta tra l'emissione della sentenza non definitiva e l'udienza di prosecuzione del giudizio) non determina l'interruzione del processo ove gli unici eredi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3143 del 1 aprile 1999
«Gli avvocati e procuratori dipendenti di enti pubblici ed iscritti nell'albo speciale annesso all'albo professionale sono abilitati al patrocinio esclusivamente per le cause e gli affari propri dell'ente stesso il quale prestano la loro opera,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9277 del 24 ottobre 1996
«L'art. 301 c.p.c. contempla la morte, la radiazione o la sospensione del procuratore dall'albo come possibili case d'interruzione del processo, mentre non prevede che il medesimo effetto possa dipendere anche solo da malattia, per quanto grave,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4981 del 19 luglio 1983
«La prosecuzione del processo interrotto per morte della parte costituita a mezzo di procuratore deve essere effettuata con la costituzione in giudizio degli eredi della stessa — cioè da parte degli stessi o nei loro confronti, sia pure con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21195 del 26 maggio 2011
«La responsabilità civile della P.A. per reato commesso dal dipendente presuppone un rapporto di occasionalità necessaria tra il fatto dannoso e le mansioni esercitate, che ricorre quando l'illecito è stato compiuto sfruttando comunque i compiti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3790 del 27 ottobre 1994
«Agli effetti della legitimatio ad causam, del soggetto, convivente di fatto della vittima dell'azione omicidiale di un terzo, viene in considerazione non già il rapporto interno tra i conviventi, bensì l'aggressione che tale rapporto ha subito ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12754 del 3 dicembre 1998
«Ai fini della presentazione dell'atto di impugnazione, l'art. 582, comma primo, c.p.p. contempla la figura dell'incaricato, senza prescrivere particolari formalità per il conferimento dell'incarico, che può avvenire anche oralmente, sempre che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6043 del 4 dicembre 1999
«In materia di termini per impugnare anche nel caso in cui la sentenza venga pubblicata in udienza mediante lettura di motivazione e dispositivo, qualora l'imputato sia contumace, è comunque nei suoi confronti sempre dovuto l'estratto contumaciale,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2346 del 29 maggio 2000
«In tema di omessa condanna alla rifusione delle spese processuali in favore delle costituite parti civili, il pubblico ministero, estraneo al rapporto civilistico incidentalmente instauratosi nel procedimento penale, è, come tale, indifferente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3776 del 25 marzo 1998
«È inammissibile l'impugnazione del pubblico ministero che lamenti l'omessa statuizione della sentenza di condanna in ordine alla rifusione delle spese processuali alla parte civile costituita, pur in presenza di una condanna al risarcimento dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15669 del 13 luglio 2007
«In materia di esecuzione del contratto di conto corrente bancario, il suo scioglimento ai sensi dell'art. 78 legge fall. per effetto del fallimento del cliente, non estingue con immediatezza ogni rapporto obbligatorio fra le parti, sussistendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17926 del 30 luglio 2010
«In tema di appalto di opere pubbliche stipulato da imprese riunite in associazione temporanea, ai sensi degli artt. 23 e 25 del d.l.vo n. 406 del 1991, qualora intervenga il fallimento di una delle società mandanti, i pagamenti per lavori eseguiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3810 del 17 febbraio 2010
«In tema di appalto di opere pubbliche stipulato da due imprese riunite in associazione temporanea, il fallimento dell'impresa capogruppo, costituita mandataria dell'altra ai sensi dell'art. 23, comma ottavo, del d.l.vo 19 dicembre 1991, n. 406,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11855 del 19 maggio 2006
«La continuazione in esercizio provvisorio dell'attività di un'impresa sottoposta a liquidazione coatta amministrativa non preclude l'effetto di scioglimento del preesistente rapporto di mandato previsto dall'art. 78 legge fall., richiamato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17000 del 26 agosto 2004
«Ai sensi dell'art. 80 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la prosecuzione del rapporto locativo dopo il fallimento del locatario comporta il subingresso del curatore nei diritti ed obblighi contrattuali e, quindi, ove non eserciti il recesso, il suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4217 del 22 marzo 2003
«In caso di fallimento del datore di lavoro in base all'art. 2 della legge n. 297 del 1982 e al D.L.vo n. 80 del 1992 il Fondo di garanzia istituito presso l'Inps si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento delle somme dovute rispettivamente a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14761 del 30 dicembre 1999
«Il termine di prescrizione previsto dall'art. 2 della legge n. 297 del 1982 per il pagamento del trattamento di fine rapporto da parte dell'apposito Fondo istituito presso l'Inps non è suscettibile di interruzione ex art. 94 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5606 del 9 giugno 1994
«La prescrizione quinquennale del diritto al trattamento di fine rapporto — che la L. 29 luglio 1982, n. 297 configura (secondo quanto risulta anche dai relativi lavori preparatori) come forma di risparmio forzoso nei riguardi del lavoratore e di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12985 del 5 giugno 2009
«Anche nel giudizio di opposizione allo stato passivo, la relazione di dipendenza della domanda riconvenzionale "dal titolo dedotto in giudizio dall'attore", che giustifica la trattazione simultanea delle cause, si configura non già come identità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 246 del 15 gennaio 1987
«Nella controversia che il creditore promuova davanti al tribunale fallimentare, per sentir riconoscere un debito contrattuale del fallito ed ammetterlo al passivo, deve negarsi la giurisdizione del predetto giudice, sulla domanda che il medesimo...»