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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 321 del 10 gennaio 1985
«I reati di disastro colposo e di omicidio colposo plurimo possono concorrere. Infatti tra essi vi è non già concorso apparente di norme, bensì concorso formale di reati, perché l'imputato con unica condotta colposa determina due distinti eventi:...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37589 del 12 ottobre 2007
«Il pubblico amministratore committente non perde, in conseguenza dell'appalto dei lavori di manutenzione e sorveglianza delle strade, l'obbligo di vigilanza la cui omissione è fonte di responsabilità qualora concorrano le circostanze della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24823 del 26 giugno 2007
«In tema di circolazione stradale, l'osservanza della regola cautelare imposta dalla legge non vale sempre ad esonerare dalla responsabilità per il reato colposo quando esistano concrete circostanze che la rendano inidonea, nel caso concreto, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9904 del 20 novembre 1996
«Il conducente di un veicolo è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza ed, in caso di sua resistenza, anche a rifiutarne il trasporto o ad omettere l'intrapresa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41294 del 9 novembre 2007
«In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, l'obbligo di assicurarsi della stabilità del carico incombe sul manovratore della gru, il cui giudizio sull'opportunità di effettuare la manovra di sollevamento è del tutto indipendente ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 588 del 20 gennaio 1987
«In tema di omicidio colposo, la circostanza aggravante prevista nella seconda ipotesi del secondo comma dell'art. 589 c.p. (fatto commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) deve ritenersi sussistente quando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46383 del 13 dicembre 2007
«In tema di infortuni sul lavoro, nel caso in cui i lavori siano stati affidati in appalto, risponde a garanzia della prevenzione infortunistica anche il committente il quale si ingerisca nell'organizzazione del lavoro, così partecipando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37470 del 2 ottobre 2003
«In materia di infortuni sul lavoro, il principio in forza del quale il datore di lavoro può trasferire la propria posizione di garanzia circa gli obblighi di prevenzione e sorveglianza imposti dalla normativa antinfortunistica solo attraverso un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10014 del 22 settembre 1994
«Il datore di lavoro e il preposto devono provare in modo rigoroso e sicuro di avere compiuto atti specifici intesi ad evitare che l'attività lavorativa si svolga in modo difforme dalle norme di sicurezza non essendo sufficiente la dimostrazione di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3494 del 17 marzo 1988
«Qualora il reato di omicidio colposo aggravato ai sensi dell'art. 589, secondo comma c.p. sia stato commesso dopo la nuova normativa di cui al D.L. 11 aprile 1974, n. 99 concernente il giudizio di comparazione tra circostanze del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6613 del 4 giugno 1998
«Ai fini della responsabilità per colpa professionale del medico, deve essere considerato obbligatorio un intervento terapeutico che, pur avendo scarse probabilità di successo, non è comunque dannoso per il paziente. Tuttavia dalla doverosità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4968 del 16 maggio 1996
«Nei procedimenti per reati colposi, quando nel capo di imputazione siano stati contestati elementi generici e specifici di colpa, non sussiste violazione del principio di correlazione tra sentenza ed accusa mossa nel caso in cui il giudice abbia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9667 del 14 settembre 2000
«Nell'ambito della legislazione antinfortunistica al presidente o commissario straordinario di una Asl o di un ente ospedaliero spetta il controllo su tutta l'organizzazione amministrativa e gestionale dell'ente cui egli è preposto; il che comporta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37666 del 23 settembre 2004
«In materia di lesioni colpose, se i fatti sono commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale, sussiste sempre la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3905 del 20 marzo 1990
«Sussiste il reato di cui all'art. 591 c.p. ove gli incapaci (nel caso di specie minorati psichici) di cui l'imputato abbia la custodia, o di cui debba avere cura, siano lasciati in balia di se stessi o di personale inidoneo (nel caso di specie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32907 del 26 agosto 2011
«In tema di tutela penale dell'onore, la valenza offensiva di una determinata espressione, per essere esclusa o comunque scriminata con il riconoscimento di una causa di non punibilità, deve essere riferita al contesto nel quale è stata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44295 del 5 dicembre 2005
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante della «finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso» quale prevista dall'art. 3, comma primo, del D.L. 26 aprile 1993 n. 122, conv. con modif. in L. 25...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11590 del 25 marzo 2010
«La circostanza aggravante della "finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso è integrato quando - anche in base alla Convenzione di New York del 7 marzo 1966, resa esecutiva in Italia con la legge n. 654 del 1975...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 847 del 11 febbraio 1981
«Se è vero che nei delitti contro l'onore non si richiede il dolo specifico, nel senso che non occorre l'animus nocendi, è pur vero però che si richiede la prova della consapevolezza e della volontà di arrecare offesa all'altrui patrimonio morale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40359 del 29 ottobre 2008
«In tema di diffamazione, integra la lesione della reputazione altrui non solo l'attribuzione di un fatto illecito, perché posto in essere contro il divieto imposto da norme giuridiche, assistite o meno da sanzione, ma anche la divulgazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16195 del 3 maggio 2002
«In tema di diffamazione attribuita ad un parlamentare, non sussistono i presupposti di fatto per sollevare, da parte dell'A.G., conflitto di attribuzione a fronte di una delibera di insindacabilità emessa, ai sensi dell'art. 68 comma primo della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4678 del 17 aprile 2000
«In tema di diffamazione addebitata ad un soggetto rivestente la qualifica di parlamentare, la non perseguibilità del soggetto per le opinioni espresse richiede che tali opinioni siano strettamente connesse con la funzione pubblica esercitata....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36602 del 13 ottobre 2010
«In tema di delitti contro l'onore, il requisito della continenza, quale elemento costitutivo della causa di giustificazione del diritto di critica, riguarda le espressioni utilizzate, mentre la continenza non può essere evocata come argomento a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 679 del 20 gennaio 1998
«Riportare su un comunicato stampa la notizia di una procedura disciplinare a carico di un magistrato, collegandola, in modo non rispondente al vero, ad un atto del suo ufficio, costituisce offesa alla reputazione (art. 595 c.p.), screditando detta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11663 del 16 dicembre 1997
«Ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico del reato di diffamazione è sufficiente il dolo generico, vale a dire la consapevolezza di offendere l'onore o la reputazione di altro soggetto; ne consegue che, allorquando il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34432 del 12 settembre 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ricorre l'esimente del diritto di critica giudiziaria allorché sussista il requisito della verità del fatto riferito e criticato, l'interesse pubblico alla notizia e la continenza espressiva. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2432 del 15 marzo 1993
«In tema di diffamazione, sussiste l'estremo della comunicazione con più persone non solo quando l'agente prenda direttamente contatto con una pluralità di soggetti, ma anche quando egli comunichi ad una persona una notizia destinata, nelle sue...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5427 del 13 aprile 1989
«Allorché la diffamazione è compiuta a mezzo stampa, l'elemento della pluralità e cioè della comunicazione con più persone, richiesto per la configurabilità del delitto ex art. 595 c.p., si può ritenere in re ipsa, per il fatto stesso della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15236 del 22 aprile 2005
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, il diritto di critica — i cui limiti scriminanti sono più ampi di quelli relativi al diritto di cronaca — riveste necessariamente connotazioni soggettive ed opinabili quando si svolga in ambito politico, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12859 del 6 aprile 2005
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, non sussiste l'esimente, anche putativa, del diritto di cronaca giudiziaria allorché manchi la necessaria correlazione tra il fatto narrato e quello accaduto, il quale implica l'assolvimento dell'obbligo di...»