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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39927 del 3 novembre 2005
«Per la configurabilità del reato di maltrattamenti l'art. 572 c.p. richiede il dolo generico, consistente nella coscienza e volontà di sottoporre la vittima ad una serie di sofferenze fisiche e morali in modo abituale, instaurando un sistema di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17843 del 13 maggio 2005
«Il reato di violenza sessuale concorre con quello di maltrattamenti allorché la condotta di maltrattamenti sia del tutto autonoma rispetto a quella che ha caratterizzato i rapporti sessuali, non rilevando in proposito il vincolo della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 22 febbraio 1990
«La speciale configurazione data all'omicidio del consenziente e la sua sussunzione in un'autonoma e tipica ipotesi di reato, nella quale sono previste pene edittali minori rispetto al comune omicidio volontario, sono fondamentalmente derivate...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 12117 del 29 maggio 2014
«Il contratto di compravendita immobiliare, stipulato dal genitore esercente la potestà sul figlio minorenne, impiegando il denaro di questo nell'interesse proprio, in violazione delle modalità prescritte dal giudice tutelare in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 150 del 8 gennaio 2014
«Perché un atto costituisca manifestazione di ultima volontà, riconducibile ai negozi "mortis causa", non è necessario che il dichiarante faccia espresso riferimento alla sua morte ed all'intento di disporre dei suoi beni dopo la sua scomparsa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35843 del 18 settembre 2008
«Il reato di percosse non è assorbito in quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui all'art. 392 c.p., con la conseguenza che l'assoluzione dal primo reato non può comportare automaticamente l'insussistenza anche di quest'ultimo....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4405 del 2 febbraio 2009
«Ricorre la circostanza aggravante di cui all'art. 585, comma secondo n. 2, c.p. (lesione personale procurata con l'uso di strumenti atti ad offendere) nel fatto di minaccia commesso con l'uso di un randello di legno, qualificabile come arma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5066 del 31 gennaio 2014
«Il "nunchaku", strumento utilizzato per aggressione e difesa nelle arti marziali, e costituito da due bastoni corti uniti da una breve catena o corda, rientra nel novero delle armi comuni non da sparo o "bianche", essendo destinato all'offesa alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42428 del 17 novembre 2011
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente utilizzi nella colluttazione una stampante fuori uso (raccolta da un vicino cassonetto dei rifiuti), trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43759 del 21 novembre 2008
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente faccia uso di una catena di ferro, rientrando la stessa nella nozione d'arma impropria.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43348 del 20 novembre 2008
«In tema di lesioni personali volontarie, ricorre la circostanza aggravante del fatto commesso con armi quando il soggetto agente faccia uso di sassi, rientrando gli stessi nella nozione d'arma impropria.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9388 del 17 marzo 2006
«Sussiste l'aggravante di cui all'art. 585, comma secondo, n. 2, c.p. (lesione personale procurata con l'uso di strumenti atti ad offendere) nel caso in cui le lesioni siano procurate con l'uso di un bastone ricavato dalla gamba di un tavolino, né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11523 del 17 novembre 1994
«Nell'ipotesi di lesioni volontarie con l'uso di una lima, sussiste l'aggravante prevista dall'art. 585 cpv. n. 2 c.p., e la conseguente procedibilità di ufficio, ed è del tutto irrilevante che il fatto sia accaduto all'interno dell'abitazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13220 del 19 dicembre 2000
«Non è configurabile il delitto di omissione di soccorso, sotto il profilo del mancato avviso dell'autorità, quando il soggetto obbligato a tale adempimento, per la qualifica rivestita, sia egli stesso emanazione dell'autorità cui l'avviso può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15194 del 19 novembre 1990
«Il delitto di omissione di soccorso, in quanto reato di pericolo, sussiste sotto il profilo dell'omesso avviso all'autorità anche se si accerti che l'assistenza sarebbe stata impossibile o inutile, ed è escluso, sotto il profilo dell'omissione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5070 del 24 aprile 1987
«L'ambito dell'efficacia esimente dall'esercizio del diritto di difesa ex art. 598 c.p., non è stato superato né esteso dall'art. 24 della Costituzione, sicché non è consentito, con operazione interpretativa abrogante del citato art. 598, collegare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1703 del 24 gennaio 2013
«In tema di liquidazione delle spese giudiziali, nessuna norma prevede, per il caso di soccombenza reciproca delle parti, un criterio di valutazione della prevalenza della soccombenza dell'una o dell'altra basato sul numero delle domande accolte o...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12062 del 29 maggio 2014
«Nel regime anteriore a quello introdotto all'art. 4 della legge 5 gennaio 1994, n. 37 (che, nel sostituire il testo dell'art. 947 cod. civ., ha espressamente escluso, per il futuro, tale eventualità), la sdemanializzazione tacita dei beni del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8084 del 7 aprile 2014
«Il diritto di superficie si estingue per non uso, ai sensi dell'art. 954, ultimo comma, cod. civ., se entro il ventennio la costruzione non è edificata nella struttura essenziale, non essendo sufficiente la realizzazione di opere intermedie (nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20882 del 25 maggio 2011
«In tema di diffamazione, qualora l'atto giudiziario redatto dal difensore contenga affermazioni o espressioni diffamatorie, la relativa responsabilità penale in ordine al reato di cui all'art. 595 c.p. (ove non sussistano le condizioni per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32325 del 26 agosto 2010
«Ai fini della configurabilità del reato di calunnia - che è di pericolo - non è richiesto l'inizio di un procedimento penale a carico del calunniato, occorrendo soltanto che la falsa incolpazione contenga in sé gli elementi necessari e sufficienti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 635 del 19 aprile 1971
«Ai fini della scriminante di cui all'art. 598 c.p. gli atti presentati alle competenti autorità giudiziarie o amministrative debbono provenire da un soggetto che sia parte in un procedimento; va escluso ogni altro scritto che, come le copie e i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2922 del 10 febbraio 2014
«La servitù coattiva di passaggio si estingue per cessazione dell'interclusione, ai sensi dell'art. 1055 cod. civ., qualora al fondo dominante, già intercluso, sia aggregato in unico lotto, facente capo ad unica proprietà, un altro fondo, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10335 del 13 maggio 2014
«L'accettazione della cessione del credito, agli effetti dell'art. 1264 cod. civ., è un atto a forma libera che può risolversi anche in un comportamento concludente ed univoco, dovendosi escludere che l'art.1248, primo comma, in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3017 del 11 febbraio 2014
«Ai sensi dell'art. 1284, terzo comma, cod. civ., la costituzione dell'obbligo di pagare interessi in misura superiore a quella legale richiede la forma scritta "ad substantiam", sicché, nel caso di mancata sottoscrizione del relativo patto da...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 12708 del 5 giugno 2014
«Nel caso di contratto per il quale non sia prescritta la forma scritta, l'obbligo della specifica approvazione per iscritto, di cui all'art. 1341 cod. civ., rimane limitato alla sola clausola vessatoria, senza necessità di trascrizione integrale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6555 del 20 marzo 2014
«I contratti con la P.A. devono essere redatti, a pena di nullità, in forma scritta e - salva la deroga prevista dall'art. 17 del r.d. 18 novembre 1923, n. 2440 per i contratti con le ditte commerciali, che possono essere conclusi a distanza, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7405 del 28 marzo 2014
«Il Comune che, per la progettazione della propria rete fognaria, abbia agito "iure privatorum" (anziché avvalersi dei suoi poteri autoritativi), stipulando un contratto di prestazione d'opera professionale e subordinando il pagamento del compenso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12360 del 3 giugno 2014
«In tema di interpretazione del contratto, il principio "in claris non fit interpretatio" presuppone che la formulazione testuale sia talmente chiara ed univoca da precludere la ricerca di una volontà diversa. A tal fine il giudice ha il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6747 del 21 marzo 2014
«Il presupposto dell'integrazione di cui all'art. 1374 cod. civ. è l'incompleta o ambigua espressione della volontà dei contraenti. Ne consegue che in caso di completa ed inequivoca espressione di tale volontà non può farsi questione di...»