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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2642 del 19 marzo 1993
«Né la convenzione europea sui diritti dell'uomo, né il codice di rito impongono la traduzione nella lingua dell'imputato straniero degli atti che gli vengono notificati. L'unica eccezione alla regola generale dell'uso esclusivo della lingua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3477 del 17 marzo 2000
«In tema di diffamazione, quando il discorso giornalistico ha una funzione prevalentemente valutativa, non pone un problema di veridicità di proposizioni assertive e i limiti scriminanti del diritto garantito dall'art. 21 Cost. sono solo quelli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6864 del 14 giugno 1994
«L'art. 684 c.p. (che punisce «chiunque pubblica, in tutto o in parte ... atti o documenti di un procedimento penale, di cui sia vietata per legge la pubblicazione) non indica quali siano gli atti o i documenti per i quali vige il divieto, ma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45189 del 23 novembre 2004
«Ai fini dell'utilizzabilità degli esiti di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni in procedimento diverso da quello nel quale esse furono disposte, non occorre la produzione del relativo decreto autorizzativo, essendo sufficiente il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5678 del 10 febbraio 1997
«Nel procedimento di camera di consiglio disciplinato dall'art. 127 c.p.p., pur non prevedendosi espressamente l'obbligo di deposito dei relativi atti, prima dell'udienza di discussione (come invece previsto, ad esempio, dagli artt. 309, comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2094 del 6 novembre 1994
«L'art. 324 c.p.p., che disciplina il procedimento di riesame del provvedimento che ha disposto il sequestro, stabilisce al comma sesto ultima parte che «fino al giorno dell'udienza gli atti restano depositati in cancelleria». Tale obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4943 del 15 gennaio 1994
«La mancata autorizzazione al rilascio di copia degli atti, nei casi in cui non è espressamente sancito il diritto a tale rilascio, non costituisce motivo di lesione del diritto di difesa dell'imputato, non essendo ravvisabile, in tali casi, un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1815 del 16 febbraio 2000
«Integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio, ex art. 328, comma primo, c.p., la condotta di un pretore che rigetta la richiesta del pubblico ministero di estrarre copia degli atti di un procedimento penale ai fini della impugnazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36167 del 19 settembre 2008
«È inoppugnabile il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari rigetti l'istanza della persona indagata di rilascio di copia degli atti del procedimento conclusosi con decreto d'archiviazione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21142 del 24 maggio 2001
«È manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale dell'art. 546 c.p.p. sollevata in riferimento agli artt. 24 e 97 Cost., per la mancata previsione della illeggibilità della sentenza quale causa di nullità, atteso che, a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 10 giugno 1999
«I verbali di sopralluogo e di osservazione, con le riprese fotografiche connesse, in quanto riproducenti fatti e persone individuati in situazioni soggette a mutamento costituiscono atti irripetibili ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 431...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1998
«In tema di procedimento per la riparazione dell'ingiusta detenzione, la disposizione di cui al primo comma dell'art. 315 c.p.p., che prevede la sanzione di inammissibilità della domanda soltanto con riferimento alla mancata osservanza del termine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8789 del 4 marzo 2011
«È affetta da nullità di carattere generale a regime intermedio l'ordinanza di riesame emessa a seguito di udienza camerale tenutasi in assenza del difensore di fiducia ritualmente nominato dall'indagato con dichiarazione resa all'ufficio matricola...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 379 del 3 febbraio 1994
«In materia di riesame di misure cautelari personali, nel caso in cui l'interessato sia detenuto in luogo esterno al circondario ove ha sede il tribunale competente, l'audizione del detenuto da parte del magistrato di sorveglianza non esclude il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4844 del 11 gennaio 1993
«A norma dell'art. 127, terzo comma, c.p.p., quando l'interessato è detenuto in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice, non ha diritto a presenziare all'udienza camerale, ma può solo chiedere di essere sentito dal magistrato di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 24 luglio 1996
«L'obbligo della motivazione deve ritenersi assolto allorché il giudice indichi il principio di diritto applicato ed esprima la propria adesione ad esso, ritenendo, anche per implicito, che non esistano ragioni che giustifichino una deviazione da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12 del 16 giugno 1995
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 76 e 77 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 305 c.p.p. prospettata sul rilievo dell'eccesso di delega in relazione alla direttiva 61 comma 3 della legge 16 febbraio 1987...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«L'applicazione della confisca non determina l'estinzione del preesistente diritto di pegno costituito a favore di terzi sulle cose che ne sono oggetto quando costoro, avendo tratto oggettivamente vantaggio dall'altrui attività criminosa, riescano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 528 del 5 marzo 1996
«L'ordinanza, a differenza della sentenza, i cui requisiti sono fissati nell'art. 546 c.p.p., è un importante provvedimento a forma libera. All'uopo è sufficiente che sia chiaramente individuabile l'autorità che l'ha pronunciata e la persona alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 761 del 21 marzo 1996
«A custodia del principio di obbligatorietà dell'azione penale è posto il Gip, chiamato ad evitare ingiustificate inazioni del P.M., totali o parziali, nonché azioni apparenti o fittizie. Tale controllo va esercitato nei precisi limiti e nelle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 275 del 13 gennaio 2005
«Dal combinato disposto degli artt. 309, comma 8, e 127, comma 3, c.p.p., e tenuto conto della sentenza della Corte costituzionale 17 gennaio 1991 n. 45, non può desumersi che, qualora l'interessato, detenuto in località esterna all'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44387 del 10 dicembre 2001
«La norma dell'art. 45 bis disp. att. c.p.p., che disciplina la partecipazione a distanza dell'imputato o del condannato all'udienza nel procedimento camerale, non attribuisce all'interessato detenuto fuori della circoscrizione del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2443 del 15 ottobre 1999
«In materia di procedimenti in camera di consiglio, l'espressione «sono sentiti se compaiono», contenuta nel comma terzo dell'art. 127 c.p.p., non postula una specifica iniziativa del giudice, ma vincola solo quest'ultimo a raccogliere le...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 30 giugno 1998
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 309, comma ottavo, c.p.p., nella parte in cui non prevede, come obbligatoria, a pena di nullità, la comunicazione o informazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 117 del 12 febbraio 1996
«Nel procedimento disciplinato dall'art. 127 c.p.p., richiamato, per quanto riguarda il riesame, dell'art. 309, comma 8, stesso codice, l'interessato che sia detenuto in località compresa nella circoscrizione del giudice competente, qualora abbia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1749 del 2 luglio 1993
«La puntuale lettura della sentenza 31 gennaio 1991, n. 45 della Corte costituzionale e il disposto dell'art. 127, terzo comma, in riferimento all'art. 309, ottavo comma, c.p.p., rendono palese che non esiste il diritto dell'interessato detenuto in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 14 gennaio 1997
«L'avviso dell'udienza di riesame dei provvedimenti cautelari reali deve essere notificato al difensore in ogni caso e all'indagato soltanto quando abbia sottoscritto la relativa istanza. (In motivazione, la S.C. ha affermato che nella specie non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 96 del 8 marzo 1994
«Ai fini del procedimento previsto dal secondo comma dell'art. 305 c.p.p. per la proroga dei termini di custodia cautelare, elemento essenziale che deve essere portato a conoscenza della parte è soltanto quello dell'oggetto della fissata udienza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2853 del 29 gennaio 1996
«In tema di impugnazione di misure cautelari reali, l'art. 127, primo comma c.p.p., che prescrive l'avviso dell'udienza in camera di consiglio alle parti, alle altre persone interessate e ai difensori, risulta specificato dal disposto dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42 del 6 febbraio 1995
«Deve ritenersi suscettibile di confisca obbligatoria, ai sensi del primo comma dell'art. 301 D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (T.U. delle disposizioni legislative in materia doganale), un'autovettura assoggettata a sequestro, che, in quanto cosa...»