-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26228 del 7 dicembre 2006
«Il fatto «proveniente dal terzo» che, ai sensi dell'art. 1141, secondo comma, c.c., può costituire causa idonea ad operare il mutamento della detenzione in possesso non può consistere in un mero comportamento materiale, ma deve consistere in un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8918 del 20 agosto 1991
«A differenza dell'art. 701 del c.c. abrogato, che esigeva, per la sussistenza del possesso di buona fede, il concorso di tre elementi, e cioè l' animus rem sibi habendi, un titolo - anche viziato - idoneo, in astratto, a trasferire il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6278 del 22 giugno 1990
«Al possessore di azioni, il quale aderisca ad un aumento di capitale con denaro proprio, e poi subisca la rivendicazione dei titoli da parte del proprietario, deve riconoscersi l'indennità contemplata dall'art. 1150, secondo e terzo comma, c.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7742 del 2 agosto 1990
«Al fine dell'acquisto per usucapione della proprietà o di altri diritti reali immobiliari, il possesso ventennale non deve essere viziato né da violenza né da clandestinità, ma non valgono ad infirmarne la legittimità, né ad interromperne...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8441 del 1 agosto 1995
«La trascrizione non costituisce un elemento integrante della fattispecie negoziale, ma attua solo una pubblicità (di regola) dichiarativa, per cui essa non ha efficacia sanante dei vizi dell'atto, ma può solo costituire un elemento della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3466 del 8 giugno 1982
«Nel giudizio di primo grado, l'inosservanza dell'obbligo della restituzione del fascicolo di parte, in precedenza ritirato, secondo la previsione dell'art. 169, secondo comma, c.p.c., non comporta improcedibilità dell'azione, ma implica soltanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7674 del 6 settembre 1994
«Le cause di sospensione della prescrizione, previste dal R.D.L. 3 gennaio 1944, n. 1, sono opponibili anche al terzo possessore di diritti reali immobiliari — sì che non è applicabile l'esclusione prevista nei suoi confronti dall'art. 1166 c.c.— e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7109 del 26 giugno 1993
«Nell'ipotesi in cui il giudice d'appello con la sua pronuncia riformi la sentenza di primo grado, in base alla quale l'istante aveva conseguito il possesso della cosa oggetto della sua domanda di reintegrazione (art. 1168 c.c.), viene meno il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8784 del 26 novembre 1987
«Il concetto di clandestinità di cui all'art. 1168 c.c., che deve essere stabilito esclusivamente in rapporto al soggetto passivo dello spoglio, ha un valore diverso da quello che assume quando costituisce un vizio del possesso in genere, poiché,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16496 del 5 agosto 2005
«In tema di condominio, le parti comuni di un edificio formano oggetto di un compossesso pro indiviso che si esercita diversamente a seconda che le cose, gli impianti ed i servizi siano oggettivamente utili alle singole unità immobiliari, a cui...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10676 del 22 luglio 2002
«Il detentore qualificato del bene, ovvero chi detenga la cosa nell'interesse proprio in forza di un titolo contrattuale anche atipico, è legittimato a proporre l'azione di reintegra nel possesso anche nei confronti dello stesso possessore,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1798 del 27 febbraio 1997
«L'attribuzione dell'azione di reintegrazione anche al detentore (salvi i casi di detenzione per ragioni di servizio o di ospitalità) comporta che una volta accertata la materiale detenzione della cosa da parte del soggetto che ha proposto l'azione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8203 del 23 luglio 1991
«Nei confronti dei terzi che lo abbiano privato del godimento del bene la legittimazione all'azione di reintegrazione spetta anche al detentore, a meno che il potere di fatto sulla cosa oggetto dello spoglio non derivi da un rapporto di servizio o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3455 del 10 luglio 1978
«Per stabilire il dies a quo del termine di decadenza dell'azione possessoria, l'indagine, tipicamente di fatto, in ordine alla autonomia, o meno, dei diversi atti in cui si concreti lo spoglio o la molestia deve essere compiuta tenendo conto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5952 del 1 luglio 1996
«II soggetto che fa valere in sede possessoria, al fine di conseguire la reintegrazione del possesso, non già il pregresso esercizio da parte sua di un potere di fatto sulla cosa corrispondente all'esercizio del diritto di proprietà o di un altro...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 924 del 22 dicembre 1999
«L'azione possessoria contro la pubblica amministrazione è esperibile sia se questa agisca iure privatorum , sia se ponga in essere un'attività sine titulo, cioè in assenza di qualsiasi potere giuridico ad essa conferito dalla legge, in...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12515 del 24 novembre 1992
«Nel caso di azioni possessorie proposte contro la pubblica amministrazione, per comportamenti attuati in esecuzione di poteri pubblici o di provvedimenti amministrativi, vi è difetto di giurisdizione del giudice ordinario nei confronti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12080 del 13 settembre 2000
«Ad integrare una molestia suscettibile di legittimare l'esercizio dell'azione possessoria di manutenzione è sufficiente un'attività materiale o giuridica, consapevolmente posta dall'agente, direttamente o indirettamente e con un apprezzabile...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 532 del 29 gennaio 1990
«In tema di manutenzione del possesso, un'immutazione dello stato dei luoghi che non arrechi attualmente danno al possesso altrui, può ugualmente configurare una molestia, se sia idonea a porre in dubbio o in pericolo siffatto possesso, ma a tale...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11200 del 11 giugno 2004
«In tema di azione di regolamento di confini, la prova del confine può essere data con qualsiasi mezzo, spettando al giudice di merito scegliere le risultanze probatorie ritenute decisive. (Nella specie la S.C. ha ritenuto esente da vizi la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7081 del 22 giugno 1995
«In relazione alla finalità dell'azione di regolamento di confine, che è quella di imprimere certezza ad un confine tra due fondi obiettivamente o subbiettivamente incerto, l'art. 950 c.c. riconosce al giudice del merito ampia facoltà di scegliere...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10927 del 18 maggio 2011
«In tema di contratto di appalto, la responsabilità dell'appaltatore per i vizi dell'opera sussiste ancorché essi siano riconducibili ad una condizione posta in essere da un terzo (nella specie la diversa impresa esecutrice dei lavori di sottofondo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17306 del 31 luglio 2006
«In tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione intellettuale, grava sul professionista la dimostrazione dell'adempimento o dell'esatto adempimento della prestazione, sia sotto il profilo dell'obbligo di diligenza e perizia, sia della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11382 del 31 luglio 2002
«Compete all'esercente l'attività professionale della cui prestazione lo stesso sia richiesto, apprezzare il rischio del servizio domandatogli, informarne il committente ed eseguire la prestazione che questi comunque richieda con l'adozione delle...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2836 del 26 febbraio 2002
«Le obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale sono, di regola, obbligazioni di mezzo e non di risultato, in quanto il professionista, assumendo l'incarico, si impegna alla prestazione della propria opera per raggiungere il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 19 maggio 1999
«La consulenza tecnica può essere sia strumento di valutazione tecnica che di accertamento di situazioni di fatto rilevabili solo mediante il ricorso a determinate cognizioni tecniche e, qualora la parte solleciti l'esercizio del potere ufficioso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4400 del 4 marzo 2004
«In tema di responsabilità del professionista esercente la professione sanitaria, la diagnosi errata o inadeguata integra di per sé un inadempimento della prestazione sanitaria e, in presenza di fattori di rischio legati alla gravità della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6318 del 16 maggio 2000
«In tema di responsabilità del primario ospedaliero per i danni derivanti a neonato da difettosa assistenza nelle varie fasi del parti, se è vero che costui non può essere chiamato a rispondere di ogni evento dannoso che si verifichi in sua assenza...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15726 del 2 luglio 2010
«In tema di liquidazione del "quantum" risarcibile, la misura del danno non deve essere necessariamente contenuta nei limiti di valore del bene danneggiato ma deve avere per oggetto l'intero pregiudizio subito dal soggetto danneggiato, essendo il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7707 del 29 marzo 2007
«Poiché il notaio non è un destinatario passivo delle dichiarazioni delle parti, contenuto essenziale della sua prestazione professionale è il c.d. dovere di consiglio, che peraltro ha ad oggetto questioni tecniche, cioè problematiche, che una...»