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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6138 del 26 maggio 1998
«Quando in primo grado vi sia stata condanna dell'imputato al risarcimento del danno a favore della costituita parte civile vi è l'impossibilità giuridica di definire il giudizio di appello con sentenza predibattimentale di estinzione del reato per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 847 del 13 gennaio 2012
«È legittimo, da parte del giudice di appello, nel caso in cui il giudizio di primo grado sia stato erroneamente pretermesso, lo svolgimento dell'intera gamma delle attività processuali non espletate in prime cure.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23466 del 6 giugno 2001
«La sentenza predibattimentale di proscioglimento, anche se pronunciata in assenza dei presupposti indicati dall'art. 469 c.p.p. — accordo delle parti e estinzione del reato o improcedibilità dell'azione — è sempre impugnabile soltanto con ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2224 del 29 febbraio 1996
«Infatti, in mancanza di una richiesta specifica dei difensori diretta alla rinnovazione del dibattimento, ben possono essere utilizzate, anche senza contraddittorio, le dichiarazioni dei testi acquisite al fascicolo del dibattimento di secondo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23436 del 8 giugno 2001
«Il potere del giudice di disporre anche d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, previsto dall'art. 507 c.p.p., deve essere esercitato, a pena di nullità della sentenza, anche con riferimento ai testimoni del pubblico ministero,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 230 del 10 gennaio 2007
«Il giudice di appello, ove sia richiesta la riassunzione di una prova già acquisita o l'assunzione di una prova nuova, perché nota alle parti nel giudizio di primo grado ma non acquisita, dà luogo alla rinnovazione solo se ritiene di non essere in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16632 del 2 maggio 2007
«Il giudice di appello, se accerta che il fatto è diverso da quello contestato, non potendo decidere in ordine allo stesso perché altrimenti sottrarrebbe all'imputato un grado di giudizio e ne violerebbe conseguentemente in maniera irreparabile il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11576 del 31 marzo 2006
«Il giudice di appello deve annullare la sentenza di primo grado e restituire gli atti al P.M. ai sensi degli artt. 521, 598 e 604 c.p.p., quando non ha provveduto il giudice di primo grado nonostante siano emersi e accertati in dibattimento fatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8351 del 9 marzo 2006
«Qualora emerga in dibattimento una diversità tra i fatti descritti nel decreto di citazione a giudizio e quelli accertati, il giudice di appello, non avendovi provveduto quello di primo grado, ha l'obbligo di annullare la sentenza di primo grado e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38795 del 30 ottobre 2001
«La mancata contestazione, da parte del pubblico ministero, di una circostanza aggravante ritenuta invece sussistente dal giudice d'appello non può legittimare quest'ultimo a ritenere che il fatto sia diverso da quello contestato ed ad annullare,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16422 del 24 aprile 2007
«Nel giudizio d'appello, trattandosi di un procedimento critico che ha per oggetto la sentenza impugnata, la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale è un istituto di carattere eccezionale, rispetto all'abbandono del principio di oralità del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44228 del 10 dicembre 2001
«L'applicazione con la sentenza di primo grado di un'aggravante ad effetto speciale diversa rispetto a quella prevista nell'imputazione e mai contestata nel corso del giudizio, configura un'ipotesi di «fatto diversamente circostanziato», ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Tale ultimo giudizio non è censurabile in cassazione se sorretto da motivazione adeguata. (Nella specie è stata ritenuta corretta la valutazione della corte di merito che aveva motivato il rigetto della richiesta, in parte, con la tardività delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9103 del 8 ottobre 1997
«Tale facoltà di riqualificazione riguarda, oltre al fatto per come descritto nell'imputazione, anche il fatto per come accertato nella sentenza impugnata, in ipotesi diverso, con la conseguenza che la correlazione tra l'imputazione e la decisione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9431 del 6 novembre 1996
«Ne consegue che l'immutazione del fatto può essere riconosciuta e dichiarata per la prima volta anche nel giudizio di appello, poiché le due norme sono richiamate, implicitamente, dall'art. 598, che impone l'osservanza delle disposizioni relative...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8342 del 10 settembre 1996
«La nullità derivante dalla violazione dell'art. 521 c.p.p. non può considerarsi di ordine generale ed assoluto, non attenendo ad alcuna delle ipotesi di cui all'art. 178, lett. c), c.p.p., ma va inquadrata tra le nullità a regime intermedio, come...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7026 del 13 febbraio 2003
«Una volta contestata la condotta colposa e ritenuta dal giudice di primo grado la sussistenza di un comportamento omissivo, la qualificazione in appello della condotta medesima come colposamente commissiva e omissiva non viola il principio di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37462 del 17 ottobre 2001
«L'ordinanza pronunciata dal giudice d'appello — contestualmente con la sentenza che annulla quella di primo grado per violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza ex art. 521, comma 2, c.p.p. — ove disponga per errore la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29 del 9 gennaio 1997
«Il giudice di appello, se accerta che il fatto è diverso da quello contestato, non potendo decidere in ordine allo stesso perché altrimenti sottrarrebbe all'imputato un grado di giudizio e ne violerebbe conseguentemente in maniera irreparabile il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9471 del 7 novembre 1996
«Qualora la questione della diversità del fatto rispetto a quello enunciato nel capo di imputazione si ponga nel giudizio di appello, perché non rilevata dal primo giudice o perché emersa solo in secondo grado, il giudice è tenuto non solo a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 156 del 8 marzo 1994
«Ne consegue che il giudice di appello (che ai sensi dell'art. 597 c.p.p. può dare al fatto una definizione giuridica diversa), ben può trasmettere gli atti con ordinanza al P.M. per la contestazione dell'aggravante ai sensi del secondo comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21584 del 6 maggio 2004
«In riferimento ad un'accusa per il delitto di violenza sessuale ex art. 609 bis, comma primo n. 1) c.p., commesso con abuso delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima, la sentenza che dichiara invece accertata una condotta di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Ai fini della preclusione connessa al principio ne bis in idem, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6261 del 16 febbraio 2010
«Il proscioglimento nel merito all'esito del giudizio, in caso di contraddittorietà o insufficienza della prova, prevale rispetto alla dichiarazione immediata di una causa di non punibilità, oltre che in caso di necessaria valutazione, in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23627 del 13 giugno 2011
«Il pubblico ministero ha interesse al ricorso per cassazione contro la sentenza d'appello che, in riforma di quella di condanna di primo grado, abbia assolto con la formula "il fatto non costituisce reato" pur in presenza di una sopravvenuta causa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15911 del 16 aprile 2009
«La regola di giudizio secondo cui per la condanna è necessario che la colpevolezza risulti "al di là di ogni ragionevole dubbio" non impedisce che la condanna sia pronunciata in appello con riforma di una sentenza di assoluzione di primo grado»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30327 del 11 settembre 2002
«Il giudice di appello, che su gravame del solo pubblico ministero condanni l'imputato assolto nel giudizio di primo grado, deve provvedere anche sulla domanda della parte civile che non abbia impugnato la decisione assolutoria.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14583 del 23 dicembre 1999
«La provvisionale può essere concessa, anche senza apposita istanza della parte civile, non solo dal giudice di primo grado ma anche da quello d'appello; tuttavia l'autonomo potere del giudice di secondo grado sussiste soltanto quando la relativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7241 del 8 giugno 1999
«Poiché la parte civile è legittimata, a norma dell'art. 576, comma primo, c.p.p., a proporre impugnazione contro i capi della sentenza di proscioglimento ai soli effetti civili, la sua richiesta, in sede di impugnazione, deve fare riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7967 del 7 luglio 1998
«Non viola il divieto di reformatio in peius la sentenza di secondo grado che, in assenza di appello della parte civile in ordine alla mancata liquidazione da parte del primo giudice di una somma a titolo di provvisionale, riconosca il diritto...»