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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36095 del 17 settembre 2009
«In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di cui all'art. 322-ter c.p., le somme di denaro costituenti oggetto del vincolo cautelare quale profitto del reato di corruzione non sono suscettibili di sostituzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26176 del 23 giugno 2009
«Ai fini del sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente art. 322-ter c.p., il profitto confiscabile al corruttore va identificato nel solo incremento di valore che il bene abbia ricevuto per effetto dell'attività corruttiva. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18536 del 5 maggio 2009
«In caso di pluralità di indagati quali concorrenti in un medesimo reato compreso tra quelli per i quali, ai sensi dell'art. 322 ter c.p., può disporsi la confisca "per equivalente" di beni per un importo corrispondente al prezzo o al profitto del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17897 del 29 aprile 2009
«Ai fini del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di cui all'art. 322 ter c.p., in presenza di un contratto di appalto ottenuto con la corruzione di pubblici funzionari, la nozione di profitto confiscabile al corruttore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16725 del 20 aprile 2009
«In tema di sequestro preventivo, il prezzo del reato, oggetto della confisca obbligatoria ex art. 322 ter. c.p., non è suscettibile di essere sostituito dal tantundem offerto da un terzo o da un coimputato, posto che il carattere sanzionatorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14178 del 31 marzo 2009
«In caso di istigazione alla corruzione, il denaro offerto o promesso al pubblico ufficiale non costituisce il prezzo o il profitto, ma un semplice mezzo di esecuzione del reato da parte dell'autore dell'istigazione e, come tale, può essere oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10679 del 10 marzo 2009
«Il sequestro preventivo, funzionale alla confisca "per equivalente", disposto nei confronti della persona sottoposta ad indagini per uno dei reati previsti dall'art. 322 ter, comma primo c.p., può essere rapportato, in base al testuale tenore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10690 del 10 marzo 2009
«In caso di pluralità di indagati quali concorrenti in un medesimo reato compreso tra quelli per i quali è consentita la confisca "per equivalente" ai sensi dell'art. 322 ter c.p., tale misura non può eccedere, per ciascuno dei concorrenti, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1454 del 11 gennaio 2008
«Il sequestro disposto «ex» art. 322 — ter c.p., a differenza del sequestro preventivo di cui all'art. 321, comma secondo, c.p.p., ha ad oggetto l'equivalente del profitto del reato, e quindi anche cose che non hanno rapporti con la pericolosità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30966 del 30 luglio 2007
«In caso di pluralità di indagati, il sequestro preventivo funzionale alla confisca «per equivalente» di cui all'art. 322 ter c.p. non può eccedere per ciascuno dei concorrenti la misura della quota di prezzo o profitto del reato a lui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23425 del 15 giugno 2007
«Il sequestro per equivalente del profitto del reato, funzionale al provvedimento di confisca, trova applicazione anche in riferimento al delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19662 del 21 maggio 2007
«Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente è legittimamente adottato in caso di impossibilità transitoria e reversibile di reperimento dei beni costituenti profitto illecito, sempre che detta impossibilità sussista al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24633 del 17 luglio 2006
«La previsione di cui all'art. 322 ter cod. pen — introducendo la confisca per equivalente nel caso in cui i beni costituenti il profitto o il prezzo del reato non siano aggredibili per qualsiasi ragione — prevede che la confisca possa riguardare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21941 del 17 maggio 2003
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, anche il profitto derivato al corruttore dall'accordo corruttivo è assoggettato a confisca obbligatoria ex art. 240, secondo comma, n. 1 c.p., il cui ambito di applicazione risulta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32797 del 1 ottobre 2002
«In tema di confisca obbligatoria, l'art. 322 ter c.p. — introdotto dall'art. 3 della legge 29 settembre 2000, n. 300 — pur consentendo di disporre lo spostamento della misura reale del bene che costituisce profitto o prezzo del reato ad altro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37559 del 11 ottobre 2007
«La rivelazione da parte del pubblico ufficiale di un segreto di ufficio integra il reato previsto dal primo comma dell'art. 326 c.p. anche laddove sia fatta per finalità patrimoniali, mentre ricorre la diversa fattispecie prevista dal terzo comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8994 del 2 marzo 2015
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere - stante la diversità dell'oggetto della tutela penale, consistente, per il primo delitto, nel prestigio della P.A. e, per il secondo, nel patrimonio - qualora allo specifico raggiro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 774 del 9 gennaio 2008
«Integra la condotta del delitto di estorsione la pretesa di una somma di denaro, rivolta ad uno dei partecipanti ad un'asta giudiziaria da parte di altro concorrente come compenso per l'astensione dalla partecipazione, perché la prospettazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38346 del 18 settembre 2014
«Il reato di frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) non richiede una condotta implicante artifici o raggiri, propri del reato di truffa, nè un evento di danno per la parte offesa, coincidente con il profitto dell'agente, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42371 del 28 dicembre 2006
«In applicazione del principio di specialità, l'aggravante teleologica di cui all'art. 61 n. 2 c.p., di natura soggettiva in quanto applicabile a carico di chi commette un delitto allo scopo di realizzare un ulteriore delitto, o di occultarlo, o di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 10 novembre 2000
«L'aggravante di cui all'art. 61 n. 2 c.p., concernendo l'elemento intenzionale del reato, ha natura soggettiva, e pertanto si applica per il solo fatto che l'agente commetta un reato allo scopo di eseguirne (occultarne o conseguire il profitto di)...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4751 del 3 aprile 1990
«Per la sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 2, c.p., è necessario accertare che la volontà dell'agente, al momento della commissione del reato-mezzo (aggravato dalla circostanza), era diretta al fine di commetterne od...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15971 del 29 novembre 1990
«Ai fini della sussistenza dell'aggravante del danno patrimoniale di rilevante entità, di cui all'art. 61, n. 7, c.p., deve farsi riferimento esclusivamente all'oggettiva entità della diminuzione patrimoniale arrecata alla persona offesa e non al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7638 del 6 luglio 1992
«Se di norma la possibilità di trarre profitto dal rapporto di fiducia non è più sfruttabile con la cessazione del rapporto di dipendenza o di servizio, la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p. non viene tuttavia meno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3325 del 23 marzo 1992
«È ravvisabile la circostanza aggravante dell'art. 61 n. 11 c.p., quando il procacciatore di affari converta in proprio profitto la somma a lui affidata dal cliente (nella specie trattavasi di appropriazione indebita).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21872 del 30 maggio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62, n. 4, c.p.) in riferimento al delitto di rapina, non è sufficiente che il bene mobile sottratto sia di modestissimo valore economico, ma occorre valutare anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30873 del 11 luglio 2014
«È ammissibile la configurabilità della ipotesi di favoreggiamento reale con riguardo ad un reato presupposto di carattere permanente, quale è la partecipazione ad una associazione a delinquere di stampo mafioso, produttiva di beni e proventi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3492 del 16 marzo 1988
«La materialità della condotta tipica del delitto di partecipazione ad associazione criminosa si concreta nel compito o nel ruolo, anche generico, che il soggetto svolge o si è impegnato a svolgere, nell'ambito dell'organizzazione, per portare il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30744 del 11 luglio 2014
«Il giudizio abbreviato di appello si svolge, ai sensi del combinato disposto degli artt. 443 e 599 cod. proc. pen., nelle forme previste dall'art. 127 cod. proc. pen., con la conseguenza che non è necessario sostituire il difensore non presente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3742 del 27 marzo 1992
«Le esimenti di cui agli artt. 54 e 384 c.p. sono inapplicabili alla condotta favoreggiatrice di chi neghi di aver aderito a richiesta estorsiva, assicurando così all'estorsore il prezzo o il profitto del reato.»