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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5308 del 7 giugno 1984
«...al film «Caligola», la Suprema Corte ha annullato la sentenza del giudice d'appello, avendo ritenuto non ascrivibile al regista il fatto-reato, previsto dalla prima parte dell'art. 528 c.p., per avere realizzato le riprese oggettivamente oscene.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3148 del 25 febbraio 1989
«La sentenza ecclesiastica che annulla un matrimonio, anche se delibata dalla competente corte d'appello, non fa venir meno l'obbligo di assistenza verso i figli minori, non eludibile neanche con la dimostrazione che l'altro genitore è fornito di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22153 del 29 ottobre 2010
«È reclamabile davanti alla corte d'appello il decreto emesso dal tribunale in composizione monocratica, ai sensi dell'art. 13 del r.d. 28 marzo 1929, n. 499, che abbia provveduto sul ricorso per il rilascio del certificato di eredità e legato nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2937 del 7 febbraio 2008
«Il reclamo contro i provvedimenti resi dal giudice tutelare (nella specie, rimozione dalla carica di tutore) va proposto al tribunale in composizione collegiale e non alla Corte d'Appello, in conformità alla regola generale sul reclamo dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2756 del 5 febbraio 2008
«Il decreto emesso dalla Corte d'appello, in sede di reclamo, avverso il decreto del tribunale per i minorenni che ha disposto l'affido di un figlio minore ai servizi sociali, non è impugnabile col ricorso ordinario per cassazione ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11308 del 16 giugno 2004
«...deve essere reclamato, ai sensi dell'art. 739 del codice di rito, davanti alla Corte d'appello, la cui decisione potrà poi impugnarsi in Cassazione, con preclusione per l'impugnativa diretta in sede di legittimità del provvedimento del tribunale.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12223 del 20 agosto 2003
«È reclamabile davanti alla Corte d'appello il decreto emesso dal giudice monocratico di tribunale sul ricorso dell'interessato, proposto ex art. 30, comma sesto, del D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286, avverso il diniego del nulla osta al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13052 del 9 settembre 2002
«...assunti in sede camerale, agli stessi è applicabile la disciplina dell'art. 739, terzo comma, c.p.c., relativa alla non reclamabilità, salvo che la legge disponga altrimenti, dei decreti pronunciati in camera di consiglio dalla Corte d'appello.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1786 del 6 marzo 1996
«Il procedimento per la modificazione dei provvedimenti della separazione riguardanti i coniugi e la prole, regolato dall'art. 710 c.p.c., nel testo introdotto con la legge n. 331 del 1988, costituisce un procedimento camerale che si conclude con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4198 del 19 settembre 1978
«Il relativo provvedimento, ancorché erroneamente adottato con la forma della sentenza, è soggetto a reclamo dinanzi alla Corte d'appello, nel termine perentorio di dieci giorni, la quale pronuncia a sua volta con decreto motivato, impugnabile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3778 del 27 luglio 1978
«...Corte d'appello emesso in sede di reclamo, notificato al procuratore della controparte costituito nel procedimento camerale sulla base di una procura rilasciata per il giudizio svoltosi in camera di consiglio innanzi al tribunale per i minorenni.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5629 del 19 giugno 1996
«Il giudizio di merito relativo alla dichiarazione di paternità o maternità naturale di minori innanzi al tribunale per i minorenni oppure, in sede di gravame, innanzi alla Sezione per i minorenni della Corte d'appello, a norma dell'art. 38 disp....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10833 del 17 ottobre 1995
«...dell'art. 111 Cost. avverso i decreti pronunziati in camera di consiglio (nella specie, decreto della Corte d'appello che conferma l'ammissibilità dell'azione di dichiarazione giudiziale di paternità) decorre dalla notificazione del provvedimento.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4267 del 16 maggio 1990
«Ai fini della proposizione del reclamo alla Corte d'appello avverso il decreto reso dal tribunale sull'ammissibilità dell'azione per la dichiarazione di paternità o maternità naturale, il termine di dieci giorni decorre, in applicazione dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15151 del 18 luglio 2005
«Il reclamo alla Corte d'appello, ai sensi dell'art. 739 c.p.c., avverso il decreto emesso dal tribunale sulla richiesta di permesso di soggiorno per motivi familiari ex D.L.vo n. 286 del 1998, non postula la specifica articolazione dei motivi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1370 del 7 febbraio 1992
«...la dichiarazione di paternità o maternità naturale (art. 274 secondo comma c.c.), l'audizione delle parti, in difetto di espressa previsione, non è necessaria, e quindi, può essere omessa dalla Corte d'appello, ove non ne ravvisi l'opportunità.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5414 del 17 marzo 2004
«La partecipazione alla decisione di un magistrato privo della potestas iudicandi, per ragioni inerenti alla sua qualità o nomina, determina vizio di costituzione del giudice, ai sensi dell'art. 158 c.p.c., e quindi nullità deducibile a norma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1990 del 29 gennaio 2014
«...della corte d'appello, non è inesistente ma è affetta da nullità, sanabile non solo a seguito della costituzione della parte, ma anche in ogni altro caso in cui sia raggiunta la prova della avvenuta comunicazione dell'atto al notificato.»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 3872 del 19 febbraio 2014
«Nel suo giudizio sui vizi della sentenza impugnata la Corte di cassazione è vincolata dalla prospettazione della parte. Ne consegue che, ove il giudice d'appello rilevi d'ufficio una eccezione ormai preclusa, se il ricorrente per cassazione si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6188 del 18 marzo 2014
«La mancata riassunzione del giudizio di rinvio determina, ai sensi dell'art. 393 cod. proc. civ., l'estinzione dell'intero processo, con conseguente caducazione di tutte le attività espletate, salva la sola efficacia del principio di diritto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4467 del 15 maggio 1997
«Il delitto di truffa si perfeziona non nel momento in cui il soggetto passivo assume un'obbligazione per effetto degli artifici o raggiri subiti, bensì in quello in cui si verifica l'effettivo conseguimento del bene economico da parte dell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9661 del 8 ottobre 1992
«...cura dei propri interessi economici, escludendo il decadimento delle sue facoltà intellettive e volitive, né la corte d'appello aveva individuato altri elementi per ritenerlo affetto da indebolimento mentale e comunque facilmente suggestionabile).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5073 del 31 gennaio 2014
«Qualora gli elementi a carico di un soggetto siano costituiti dalle dichiarazioni tra terzi, captate nel corso di operazioni di intercettazione, il giudice è chiamato ad un rigoroso apprezzamento delle risultanze processuali potenzialmente idonee...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11113 del 21 dicembre 1996
«In tema di ricettazione, perché possa trovare applicazione l'ipotesi prevista dal capoverso dell'art. 648 c.p., è necessario che la cosa ricettata sia di valore economico particolarmente tenue, restando comunque impregiudicata la facoltà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7610 del 7 luglio 1995
«Ai fini dell'applicazione dell'attenuante speciale di cui al comma 2 dell'art. 648 c.p., l'aspetto patrimoniale non è né esclusivo né decisivo, giacché la nozione legale del «fatto di lievità» investe tutti gli elementi integrativi del fatto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18639 del 22 settembre 2005
«Il regolamento di competenza richiesto d'ufficio non costituisce un mezzo d'impugnazione, ma è uno strumento volto a sollecitare alla Corte regolatrice l'individuazione del giudice naturale, precostituito per legge, al quale compete la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10393 del 23 novembre 1996
«Qualora nel giudizio di rinvio debba essere ordinata la restituzione di somma corrisposta in base alla sentenza d'appello, a seguito dell'annullamento di tale pronuncia da parte della Corte di cassazione e del rigetto della domanda in questione da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4053 del 27 febbraio 2004
«Il thema decidendi nel giudizio di secondo grado è delimitato dai motivi di impugnazione, la cui specifica indicazione è richiesta, ex artt. 342 e 434 c.p.c., per l'individuazione dell'oggetto della domanda d'appello e per stabilire l'ambito entro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3746 del 28 gennaio 2014
«In tema di estradizione per l'estero, la Corte d'appello può fondare la propria decisione contraria, ai sensi degli artt. 705, comma secondo, lett. c), e 698, comma primo, cod. proc. pen., sul provvedimento della competente Commissione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 620 del 9 gennaio 2014
«In tema di estradizione per l'estero, l'annullamento per difetto di motivazione sulla sussistenza del pericolo di fuga dell'ordinanza con la quale il presidente della corte d'appello ha convalidato l'arresto provvisorio ed ha applicato la misura...»